lunedì 3 aprile 2017

MOTO GUZZI 850 T3 by UNITITLED MOTRCYCLES

ITALIANISSIMA BELLEZZA
Andate a spiegarglielo voi a Mandello del Lario che, va bene la V7 III e la V9 e il bobberino trendy e la sportivetta con la semicarena con lo small block, ma le Guzzi che piacciono a noi che abbiamo guidato le V7 e le Le Mans originali sono più simili alla V11 e alla Griso: lunghe con posizione distesa quasi ad abbracciare il serbatoio, motore muscoloso, pulsante, vivo, sanguigno con una guida fisica di quelle che ci si ferma per far raffreddare i muscoli degli avambracci come le testate dei cilindri e con un look al limite tra l’animalesco e l’elegante.
Ecco cosa vogliamo! E ben vengano special come quella di Unititled Motorcycles che ha preso una T3 dell’81 ex polizia (orami per trovare delle Guzzi a buon mercato bisogna guardare sempre più spesso le aste delle forze dell’ordine) e trasformata in una superba cafè racer dallo spirito tipicamente italiano. Puntando su una revisione totale degli elementi (dal telaio al motore, passando per cerchi e sospensioni ad eccezione degli ammortizzatori posteriori Hagon) e per uno stile pulito e quasi basico ma d’effetto, hanno ottenuto una vera special che mostra carattere e potenza senza essere inutilmente chiassosa o cafona. Se si esclude la coda e pochi altri particolari (come il parafango anteriore tagliato e quello posteriore eliminato, lo sterzo Vincent e la riallocazione di strumentazione e indicatori e la targa a sbalzo) tutto il resto è rimasto praticamente di serie. L’impianto elettrico è stato semplificato al punto che i fianchetti laterali sono stati ridotti per lasciare intravedere il sottosella vuoto; la porzione finale del telaio è stata tagliata per montare una coda più corta e dal disegno sportivo entro cui sono stati sistemati batteria e buona parte dei cablaggi. La verniciatura, poi, è la sublimazione di questa special che grazie alla doppia colorazione argento e nero che divide orizzontalmente la T3, accompagna l’osservatore verso il centro di tutta la motocicletta: il propulsore e, poco sopra, il tricolore sul serbatoio. Ci chiediamo se non valga la pena pianificare seriamente l’acquisto di una “vecchietta” di scuola italiana e di provenienza lariana (anche con lo small block…ma a carburatori!) per creare altre special similari. In fondo visto il risultato, val bene un investimento di circa cinque mila euro.   








      

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