"ATACAMA SEICENTO"
Sono italiani e questo è quello che mi fa più piacere. Ma hanno
anche creato uno scrambler su una base diffusissima (una Yamaha XT 600) e poco
costosa…in sintesi il dictat di Garage Italiano: poca spesa e tanta resa
possibilmente lavorando nel proprio box. La XT è una motocicletta che chiunque
abbia avuto la fortuna di possedere e di guidare ha lodato per la guida facile
e la polivalenza d’utilizzo.Tra questi c’e’ Francesco del team di Sartorie
Meccaniche che per circa 500 euro si è portato a casa una XT del 1980; qualcuno
la definirebbe un ferraccio neppure vintage e qualcun altro, invece, una moto
dal grande potenziale. E difatti dopo averla resa nuovamente funzionante e dopo
un aver messo un bel pò di chilometri sotto le ruote Francesco ha cominciato ad
intuirne i pregi (tanti) ed i difetti (davvero pochi) ed ad immaginarne una
versione speciale. Giunto l’autunno si sono subito messi al lavoro intorno alla
monocilindrica modificando la porzione posteriore del telaio fortemente
rimpicciolita e chiusa con il classico arco. La particolarità che mi ha colpito
è stata la scelta del colore utilizzato per dipingere il telaio: un grigio
titanio splendido. L’avantreno è stato completamente stravolto con l’innesto di
una forcella Honda CRF450, il faro fendinebbia con lente gialla (ruotato di 180
gradi) proveniente da un’auto da rally anni ’60, nuove leve, manopole a
botticella ed un piccolo strumento posizionato dietro al manubrio. L’impianto
frenante è stato prelevato da una Kawasaki Ninja e se l’anteriore è stato
ripulito del parafango e degli ndicatori di direzione, al posteriore è stato
montato un paraspruzzi a filo ruota di un Ducati Monster e, direttamente sul
telaio, frecce e stop piccoli e rotondi. Curiosamente per una moto con ruote
artigliate, la targa è stata montata su un piccolo sostegno a sbalzo proprio
sulla ruota posteriore. Tra le varie versioni che sono state prodotte del
monocilindrico Yamaha, quello di Francesco era lo step da 45 cavalli a cui sono
stati montati filtro e scarico (due in uno telato con terminale brunito) più
aperti; rifinito con vernice nera raggrinzante e ripuliti i coperchi dei
carter, sono stati montati un carter in lega della Kedo, un pignone più grande
per “incentivare” i monoruota, un’accensione Motogadget e la soppressione del
motorino d’avviamento. Eliminate le fiancatine rimaneva come unica
sovrastruttura, il serbatoio. In questo caso si è optato per un elemento Motom
degli anni ’50 colorato con il giallo Atacama della BMW (da cui è derivato il
nome della XT di Francesco) e decorato con un fulmine in onore della leggenda
del motocross Bob “Hurricane” Hanna. Infine vorrei che osservaste con
attenzione la sella Wrenchmonkees ed il borsello cilindrico per trasportare
strumenti e documenti (o quel che si vuole)….leggendari! Ecco quindi che una
vecchia XT pagata davvero una miseria, trattata con rispetto per quel che ha
significato (è pur sempre una leggenda della Dakar!), alleggerita,
semplificata, migliorata nelle sospensioni e nei freni e rivista con gusto si
trasforma in una special di cui andare fieri e da presentare nei contest. Vi
siete convinti o pensate ancora che una enduro degli anni ’80 sia solo un
ferraccio?
Il tutto al costo di... Ciao!
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