SCRAMBLER
Qualche giorno fa parlavo con una mia carissima amica di
special e di vestiti sartoriali. Se nel primo campo sono ferratissimo, nel
secondo molto meno.
Spogliata delle carene e
completamente rivista nella ciclistica (forcella sfilata ed ammortizzatori posteriori
ritarati), si distingue dalla massa di special simili per la cura dei dettagli.
Serbatoio nuovo (compreso il tappo della benzina) dipinto con un colore verde
oliva che sa tanto di militare (come la borsa d’acciaio sul retro del resto);
telaietto posteriore nuovo accoppiato ad una sella in pelle piatta ed a
fiancatine home made. L’intero impianto d’illuminazione è stato modificato con
frecce e fanali più piccoli e tondi mentre la strumentazione ha lasciato il
posto ad un singolo elemento minimalista. Essendo concepita come mezzo per
tutti i terreni ha ricevuto parafanghi e pneumatici adatti; i primi più corti e
totalmente inediti ed i secondi dual sport Vee Rubber adatti sia per l’asfalto
che per lo sterrato. Come sempre in questi casi la differenza, oltre alla
qualità della preparazione, la fanno i particolari ricercati (come i collettori
telati con terminale due in uno, i paracolpi laterali con il fanale aggiuntivo e la borsa di metallo
removibile) e la verniciatura che ricopre con varie tonalità di nero ogni singolo
componente ad eccezione del serbatoio e di qualche particolare.
Perché presento
questa special? Perché mi sa di moto robusta, potente il giusto (ha poco meno
di 50 cavalli) e con una guida gustosa (la coppia del V twin è imbattibile sul
misto), versatile e fatta bene. Ma soprattutto mi piace l’idea che ognuno di
noi possa con una spesa relativamente bassa comprare una vecchia guzzona ex
polizia e con pazienza e poche modifiche mirate, trasformarla in un mezzo
polivalente e personale.
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