Ai
raggi X l’impegno dei sistemi frenanti delle Ducati di Davies e Melandri e
delle Kawasaki di Rea e Sykes
Dopo
l’appuntamento di Laguna Seca, il Campionato del Mondo Superbike torna in
Europa: dal 6 all’8 luglio 2018 il Misano World Circuit Marco Simoncelli ospita
il 9° Round del Mondiale. Situato ad un paio di chilometri dal Mare Adriatico,
nella via intitolata a Daijiro Kato, il tracciato festeggia quest’anno il 46°
anniversario di attività. Nel corso degli anni la pista ha subito diverse
modifiche fino ad arrivare nel 2008 alla configurazione attuale da 4.226 metri.
Nonostante la presenza di 16 curve, le frenate sono solo 8 perché diversi cambi
di direzione vengono affrontati senza fare ricorso ai freni. La pista italiana
è una delle poche del Mondiale priva di decelerazioni di 1,4 g e 1,5 g. Il
rischio di surriscaldamento degli impianti è quindi minimo. Secondo i tecnici Brembo
che lavorano a stretto contatto con 16 piloti del Mondiale Superbike, il Misano
World Circuit Marco Simoncelli è un circuito mediamente impegnativo per i
freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico
alle piste di Laguna Seca e Portimão. Le 8 frenate per giro comportano un
impiego dei freni di poco meno di 29 secondi, per una percentuale del 30 per
cento dell’intera durata della gara. La percentuale è identica alla pista di
Imola in cui però i freni sono usati per quasi 32 secondi e mezzo al giro.
Imola però vanta anche 700 metri in più di lunghezza rispetto alla pista di
Misano. Le due piste italiane hanno in comune una frenata di 48 metri e poco
altro. A Misano gli spazi di frenata delle curve più insidiose sono infatti
decisamente più ampi: 251, 224 e 197 metri mentre ad Imola in nessun caso le
frenate si protraggono oltre 188 metri. La media delle decelerazione massime è
di 1,06 g, il valore più basso dell’ultima parte di stagione. Ad abbassare
questo valore ha contribuito un terzetto di curve con 1,1 g di decelerazione e
un altro paio con 1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla
leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 810
kg, equivalenti al peso di circa 140 sdraio da spiaggia. Delle 8 frenate del
Misano World Circuit Marco Simoncelli una è considerata altamente impegnativa
per i freni, 6 sono di media difficoltà e un’altra è light. La più impegnativa
in assoluto è la curva 8 perché le due curve precedenti vengono affrontate
senza usare i freni e così le Superbike riescono a guadagnare velocità. Alla
staccata della curva 8 i piloti si presentano a 270 km/h e per passare in meno
di 5 secondi (4,9 per la precisione) a 79 km/h frenano per 224 metri con un
carico sulla leva di 5,3 kg. In quel punto la pressione del liquido Brembo
nell’impianto frenante tocca gli 11,4 bar mentre arriva a 11,6 bar alla curva
10: le Superbike frenano per 4,6 secondi per scendere da 228 km/h a 68 km/h.
Con i freni tirati le moto percorrono 175 metri, equivalenti a 57 moto d’acqua
messe in fila una dietro l’altra. In assoluto, però, la frenata che richiede
più spazio è quella della prima curva: servono infatti 251 metri alle Superbike
per rallentare da 256 km/h a 116 km/h. La decelerazione massima però non supera
gli 1,1 g e il carico sulla leva esercitato dai piloti è di 4,9 kg. A Misano le
moto con freni Brembo sono imbattute dal 2010: da allora la Kawasaki ha vinto 7
volte, l’Aprilia 4 e la Ducati 3. L’ultimo pilota italiano a vincere su questa
pista è stato Marco Melandri nel 2017 con la Ducati. Chaz Davies invece non è
mai salito sul gradino più alto del podio a Misano.
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