L’accordo
tra il costruttore e il pilota italiano ancora non si definisce e allungare
troppo i tempi potrebbe essere negativo per entrambi.
Dovizioso
non ha ancora firmato con Ducati e ha ricevuto un’offerta prontamente rispedita
al mittente. L’italiano, soprattutto in questo preciso momento del campionato,
può permettersi di fare la parte del leone; ma con cautela. Perché se è vero
che da un lato Ducati deve celermente definire la line up dei piloti per i
prossimi due anni, dall’altra Andrea deve garantirsi un sedile consono al suo
stato di grazia e un compagno non eccessivamente ingombrante.
A Borgo Panigale
hanno quattro piloti (Bagnaia, Petrucci, Dovizioso e Lorenzo) e almeno due
hanno dimostrato di trovarsi bene in sella alla Desmosedici. Il problema di
Ducati è l’aver pagato profumatamente l’ingaggio di Lorenzo quando lottava per
il mondiale contro Rossi e Marquez e aver costretto Dovizioso ad accettare un
ingaggio molto basso sottovalutando eccessivamente la sua lunga esperienza in
sella alla rossa. Il risultato è che oggi il maiorchino sembra l’ombra di se
stesso mentre l’italiano è in testa al mondiale. In questo contesto la Ducati
ha allungato i tempi di rinnovo di entrambi i piloti sperando in un
“appiattimento” delle pretese; ma se da un lato i poco brillanti risultati del
maiorchino hanno di fatto scendere in picchiata le sue quotazioni, l’attuale
posizione in classifica generale dell’italiano hanno sortito l’effetto opposto
al punto che quest’ultimo ha rifiutato la prima proposta economica
presentatagli. Ciò ha raggelato tutto l’ambiente in rosso a partire dal team
manager della squadra ufficiale Davide Tardozzi che riteneva la riconferma di
Dovizioso prossima a una positiva conclusione. A gettare benzina sul fuoco ci
ha pensato Simone Battistella manager di Andrea che ha fatto sapere che dopo un
primo incontro con Ducati, le parti sono ancora ben lontane da un possibile
accordo; inoltre ha aggiunto che c’è ancora molto lavoro da fare e che il
pilota chiede unicamente ciò che merita e non qualcosa di straordinario o
impossibile. Come dire che ora Ducati dovrà pagare per le ottime performance
dell’anno passato e, sembrerebbe, anche per quelle della stagione in corso.
Ciononostante Dovizioso deve riflettere molto attentamente sul da farsi perché
per quanto al momento sembri essere l’unico in grado di guidare la Desmosedici
in modo vincente, non altrettanto sicuro sarebbe abbandonarla per Suzuki e
Aprilia ufficiali o per una Honda o Yamaha clienti con specifiche simili alle
factory. In sintesi, sapendo che questo mondiale si giocherà fino alla fine sul
filo di lana, l’accordo “sa da fare” perché l’uno non può prescindere
dall’altra se entrambi vogliono puntare all’iride. Quando e a che prezzo sono
gli unici particolari che al momento, non ci è dato sapere.
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