La
prima gara europea ha mostrato i valori in campo con Rea e Davies a dividersi
la vittoria nelle manche e Melandri in difficoltà.
Premesso
che l’attuale regolamento falsa i valori tecnici messi in campo dai
costruttori, non si può sottacere lo splendido spettacolo offerto dalla
Superbike nella prima gara europea sulla pista di Aragon. Rea e Davies si sono
divisi la vittoria rispettivamente al sabato e alla domenica, ma chi ha deluso
maggiormente è stato Melandri a cui erano deputate le speranze in rosso e che
invece si è perso nei serpeggiamenti (evidenti quanto pericolosi) della sua
Panigale.
A giovarsi del nuovo regolamento è stato, ancora una volta, Yamaha e
la Ducati “indipendente” del team Barni che hanno piazzato piloti e moto nei
posti che contano della classifica con l’eccezione in gara due di Fores uscito
anzitempo per una caduta. A questo punto si possono trarre le prime conclusioni
di quest’inizio campionato che vede quattro manche appannaggio della Ducati che
sulla carta era la meno favorita. Ciononostante il capoclassifica il
capoclassifica è sempre lui, l’umo in verde Rea inseguito a beve distanza
dall’avversario storico Davies e da Melandri incalzato a sua volta dal
privatissimo Fores. Ad Aragon le rosse di Borgo Panigale avrebbero potuto
monopolizzare l’intero podio in entrambe le manche se la sfortuna non si fosse
accanita contro. Altro spunto d’interesse è il debutto molto positivo di
Rinaldi sulla Panigale numero 21 (un caso che ha comunque infiammato i cuori
dei tifosi); il giovane pilota ha pagato lo scoto dell’inesperienza nella
gestione delle gomme in gara ma se il buongiorno si vede dal mattino in Ducati
non possono che sorridere, soprattutto perché da più parti si sente sempre più
spesso parlare di un forte interessamento da parte della Yamaha verso Davies. E
qui si apre un’ipotesi, a nostro avviso poco realistica, di un passaggio del
gallese sulla moto dei tre diapason abbandonando, di fatto, la possibilità di
portare al debutto la V4 italiana. Parlando di Yamaha finalmente i piloti
cominciano a stazionare stabilmente nel gruppo di testa. Lowes ha chiuso
rispettivamente secondo e quarto in gara uno mentre il compagno di team Van der
Mark si è aggiudicato un sesto e un quinto posto importantissimi sia in ottica
classifica generale che in previsione di conferma degli sviluppi fin qui
portati avanti. Ed ecco il rovescio della medaglia dei nuovi regolamenti; dal
prossimo round, infatti, potrebbero essere comminate le prime “penalità”
tecniche a chi ha vinto di più. Il caso vuole che a pagarne le conseguenze
potrebbero essere tutte le Ducati impegnate nel campionato senza distinzione di
team, piloti o altro. All’opposto chi fino a oggi ha mostrato meno
competitività potrebbe ricevere “aiutini” per aumentare le proprie performance
(prima fra tutte la Kawasaki che sembra aver pagato maggiormente lo scotto
della limitazione dei giri motore). Ciò detto la ricerca dell’equilibrio ogni
tre gare potrebbe portare a un campionato oltre che falsato anche a step
altalenanti sia di sviluppo che di performance. Perché quel che viene dato
potrebbe essere tolto se si vince e viceversa.
La soluzione del rebus regolamentare è lontana e per nulla chiara; solo
vivendo potremo capire se sia stato un bene (o un male) per lo spettacolo
quanto per lo sport. Nel frattempo non ci resta che attendere le decisioni
degli organizzatori che devono essere date celermente dal momento che il
prossimo round è dietro l’angolo.
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