L’argentina
consacra la lucida follia di Crutchlow che gestisce la propria Honda e taglia
per primo il traguardo.
Non
sappiamo se ci abbia sorpresi di più l’a gioia quasi incontenibile di Lucio
Cecchinello o la lucida condotta di gara di Crutchlow, fatto sta che vedere il
pilota dell’LCR Team sul gradino più alto del podio è stato meraviglioso.
Perché in un gran premio pazzo come quello disputato in Argentina nell’ultimo
fine settimana, il “folle” per eccellenza del motomondiale ha messo la testa a
posto e ha fatto scatenare gli altri per dare la zampata finale solo quando
serviva.
Lucido, incisivo, aggressivo quanto basta, Cal ha saputo capitalizzare
un week end di gara anomalo fin dalla griglia di partenza. Alla fine è stata la
corsa degli “altri”, dei piloti (e relativi team) privati con la sola eccezione
della Suzuki di Rins, che si sono dati battaglia quando i big hanno fatto
cilecca. E forse il gusto della vittoria di Crutchlow sta proprio qui, nella
rivalsa dei piloti chiamati a fare da riempitivo quando nella realtà la
differenza dai migliori è quantificabile in poche manciate di decimi di
secondo.
Cal lascia l’Argentina da vincitore e da capoclassifica
provvisorio dichiarando a fine gara: "
è
stato bello vincere. Mi sono approcciato al weekend pensando di poter essere
primo o secondo con Marc e alla fine abbiamo vinto. Ero a mio agio nella bagarre,
sentivo di non correre rischi e di stare con i piloti. Dobbiamo essere
soddisfatti, la squadra ha fatto un lavoro fantastico nelle ultime due gare e
penso che avremmo potuto lottare per la vittoria, non importa quale circuito
sarebbe stato questo fine settimana. Ora andiamo ad Austin e punteremo ai primi
cinque e cercheremo di uscire da lì con punti di forza. Quest'anno ho detto che
volevo vincere alcune gare! È davvero bello far parte di quel gruppo di piloti
che sono riusciti a vincere queste 750 gare per la Honda. Sono stato supportato
molto bene da loro negli ultimi anni e quest'anno il supporto è ancora migliore".
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