CAFÉ RACER
Parlando con un mio amico, è
saltata fuori una domanda: perché le cafè racer? Perché loro? Nell’immediato
nella mia mente si sono affollate immagini di migliaia di motociclette
caferizzate. Poi però mi sono accorto che ero troppo di parte. Quindi ho
chiesto l’intervento di un giudice super partes, non un semplice tecnico ma un
fine osservatore degli usi e dei costumi dei motociclisti nonché piegatore di
manubri e pedane: IL RUVIDO. Lascio a lui la parola e che il dio dei biker ce
la mandi buona.
Mi è stata posta una domanda:
perché le cafè racer? Ed io rispondo: perché no? Sono nate per un motivo e
continuano ad esistere (e resistere) per le medesime ragioni. Agli albori degli
anni ’60 erano moto stradali spogliate del superfluo per fare scena davanti ai
locali di ritrovo dei giovani. Poche le modifiche reali e sostanziali su
ciclistiche e motori. Con il tempo (e con le sfide intorno agli isolati dei pub
a suon di rock) sono nate le special più belle (e specialistiche) del mondo
delle cafè racer: Triton, Norvin e chi più ne ha più ne metta. Con il passare
del tempo sono cambiate le basi e le ricette pur mantenendo sempre lo stesso
spirito originario. Oggi le varie macro aree della customizzazione si
intersecano tra di loro generando commistioni più o meno improbabili. Così
capita che i giovani parlano di cafè racer mentre guardano una naked od un
bobber, sbagliando…o forse no? Alla fine una cafè racer è una motocicletta
spogliata del superfluo, stilisticamente legata agli anni ’60 e fatta prima di
tutto per essere stilosa piuttosto che efficace in strada. Nessuno si
sognerebbe di definire cafè racer la naked per eccellenza (il Monster) eppure
sulla sua base sono state create parecchie interpretazioni di questo stile.
Medesimo discorso può essere fatto per i bobber, mezzi minimalisti (quasi
all’eccesso) che possono essere accostati alle cafè racer entro certi limiti.
Su tutto una cafè racer classica si basa su uno stile canonico teso a
valorizzare l’aspetto sportivo della moto (priva di qualsivoglia carena), di un
alleggerimento generale del mezzo, di sellini monoposto e mezzi manubri con
pedane (occasionalmente) arretrate, impianti di alimentazione e scarico più
performanti. Quindi ritornando alla domanda iniziale “perché le cafè racer”
posso affermare che sono innanzitutto un ottimo modo per iniziare a creare
special relativamente semplici nel proprio garage. Sono motociclette stilose ma
allo stesso tempo basiche ed entro certi imiti anche caratterizzate dal gusto
personale del proprietario. Sono motociclette che vanno bene un pò ovunque o
meglio sono facilmente adattabili alle singole esigenze proprio perché non sono
specialistiche in nessun segmento. Ed infine potenzialmente il mercato offre moltissime
motociclette per tutte le tasche che possono fungere da basi ottimali per una
cafè racer. L’aspetto più importante, piuttosto, è evitare di cadere nella
trappola dell’emulazione di uno stile ed un comportamento che non sono più
allineati con i nostri tempi. L’evoluzione del modello di customizzazione di
una motocicletta in una cafè racer ha deviato verso una maggiore attenzione
nella preparazione delle ciclistiche e dei propulsori. Esisteranno sempre delle
moto stock caferizzate ed approssimative nella guida sportiva ma si
diffonderanno maggiormente mezzi con sospensioni più racing e motori
maggiormente pompati. Quindi la domanda non è “perché le cafè racer” quanto
piuttosto “perché no”!
Nessun commento:
Posta un commento