domenica 11 marzo 2018

Can Am TNT 250 “55 Fast”

Se le special sono diventate oggetti modaioli, in giro c’è chi riesce ancora a stupire con piccole special borderline. Ve ne parliamo qui.
Quando guardo una special mi chiedo se chi l’ha costruita è il proprietario o meno. E nel primo caso mi domando cosa abbai spinto una persona sana di mente a rinchiudersi in un garage per smontare e provare a rimontare, senza sicurezza del risultato, componenti differenti su una moto che probabilmente già andava di suo più che bene.
Poi mi fermo a considerare altri aspetti come quello economico e sociale che sul piatto della bilancia si contrappongono al piacere di guidare qualcosa di personale e, probabilmente, unico. Il problema è che, come tante altre cose, anche le special sono diventate un biglietto da visita sociale, una medaglia da esporre sulla propria giacca all’aperitivo, un modo per affermare uno status in mezzo a mille altri. Le special, insomma, sono diventate modaiole e a pagarne le conseguenze sono gli appassionati che hanno visto aumentare esponenzialmente i prezzi delle moto usate come basi per le proprie special, e dei componenti per modificarle. Poi però capita di navigare nel web e d’imbattersi in una preparazione come quella che potete ammirare nelle foto e di pensare “forse non tutto è perduto, perché in giro c’è qualcuno che invece delle solite boxerone cardaniche o di qualche bicilindrico italiano ha trovato qualcosa di meglio da trasformare”. Di cosa si tratta? Di una Can Am TNT 250, vecchia enduro americana con motore a due tempi degli anni ’70, trasformata in…qualcos’altro! Un lavoro durato diversi anni, portato avanti nei momenti liberi, che ha visto modificare passo dopo passo il retrotreno (telaietto reggisella), la ciclistica (ammortizzatori Ohlins, forcella Yamaha RD350 e forcellone d’alluminio), il propulsore Rotax e ogni altro singolo elemento che si supponeva dovesse essere sostituito o trasformato per andare più veloci. Quindi potete chiamarla cafè racer per i semi manubri, flat track per quella coda sfuggente o endurance per la semicarena poco importa; quel che interessa è l’idea coraggiosa che cova nel metallo di cui è composta ovvero una moto da enduro radicalmente trasformata per essere la più veloce del quartiere. E se per caso vi avanza una vecchia e sfiancata cavalletta due tempi anni ’80 o ’90 nel vostro garage, non buttatela, non regalatela, non provate a venderla per pochi spiccioli, ma provate a fare qualcosa di simile: non vene pentirete!     









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