lunedì 2 novembre 2015

DUCATI

SS900 by Ph-H
Quella che vi andiamo a proporre oggi è forse una delle special che meglio incarnano lo spirito di Garage Italiano. Prendete un amico che scambia il proprio monomarcia (un SH300, ottimo mezzo ma pur sempre uno scooter) con una ben più maschia Ducati SS900 del 2000 ad iniezione elettronica.
Mettete dentro lo stile Endurance anni ’70 ed il gioco è fatto…pardon la special! Fabrizio patron di Ph-H (LINK) bottega romana dove è nata questa preparazione ci dice che all’inizio è rimasto un po’ perplesso data la base su cui lavorare ma poi ha accetto la sfida ed ha risposto al suo amico "Dai, vediamo che farfalla viene fuori da questo bozzolo". E si inizia il progetto…la ricerca di un serbatoio Ducati anni ’80 in acciaio ma dalle linee più dolci (quello originale è troppo squadrato), il telaio posteriore accorciato di 15 centimetri e con una differente angolazione rispetto all'originale, l’eliminazione di pedane e staffe degli attacchi (in fondo l’idea è quella di creare una monoposto quindi…). Viene realizzata una coda interamente in alluminio, si monta la semicarena di una SS750 del 1970 e due terminali nuovi realizzati su specifiche di Ph-H (“forse sono un po’ troppo rumorosi ma a noi ci piacciono cosi” dice Fabrizio; e come dargli torto?). La sella lascia il posto ad un foglio da due centimetri di neoprene per dare quel tocco racing e al posteriore vengono montati due fanalini di derivazione Land Rover. Il faro anteriore (un Hella nato per le 4x4) viene piazzato quasi fuori dalla carena e disassato sulla sinistra; la particolarità non è tanto l’aspetto minimalista quanto la lente di colore azzurro. E non è casuale dal momento che si è deciso di non usare in alcun modo il colore rosso (per far distinguere questa SS900 dalla bolgia delle altre Ducati di colore più…istituzionale!). La motocicletta risulta più leggera di ben 12 chili, agile e pronta nella risposta dell’acceleratore (i 75 cavalli di serie, i filtri K&N e i terminali nuovi svolgono egregiamente il loro compito insieme al modulo aggiuntivo della centralina). Tra le strade romane si destreggia bene pur rimanendo una sportiva; ma il suo terreno di caccia quello dove la guida diventa divertente e gustosa sono le curve dei colli capitolini e ovviamente i circuiti. Tempo necessario per realizzare questa special? Sei mesi di alacre lavoro. Costo? Quello di uno scooter medio…of course!
















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