LA
LEGGENDARIA INDIAN SFIDA HARLEY-DAVIDSON
Nera
che più nera non si può, la nuova Chieftain Dark Horse è l’arma con cui la casa
motociclistica attiva più antica d’America lancia il guanto di sfida
all’Harley. Abbandonate le verniciature bicolore e le cromature ridondanti, il
costruttore americano punta su una bagger cattiva e fortemente
personalizzabile.
Per comprendere quanta attenzione sia stata posta da tecnici
e designer sulla Chieftain Dark Horse basti dire che lo scarico è stato
progettato per eliminare i suoni acuti ed emettere il caratteristico sound
Indian, e l’immancabile fregio sul parafango anteriore è stato armonizzato con
lo stile dark del modello. Alimentata dal celebre motore 111 Thunder Stroke (1.811cc
e 139Nm) e basata sullo stesso telaio della Chieftain da cui deriva, la Dark
Horse esce di fabbrica con una sella corta e monoposto e un parabrezza più
basso ma con il medesimo equipaggiamento della sorella da cui ha origine (borse
rigide, ABS, cruise control, sistema di monitoraggio della pressione dei
pneumatici, impianto audio con Bluetooth compatibile con gli smartphone e
keyless system per accendere la motocicletta senza usare le chiavi). Per
sottolineare l’immagine dark del modello, parafanghi, carenatura, serbatoio,
borse, l'iconica copricapo Indian Motorcycle, forcella, specchietti, sterzo,
interruttori, indicatori di direzione, console del serbatoio, motore, coperchio
filtro aria, leve e pedane e fanale posteriore sono stati rifiniti con una
colorazione nera opaca. I pochi particolari cromati (come gli scarichi, le
cornici della strumentazione e i copri aste della distribuzione) servono ad
amplificare quest’effetto. Altresì sulla scorta dell’esperienza fatta con la
Scout, in Indian hanno puntato molto sulla possibilità di personalizzare
facilmente la Chieftain Dark Horse con accessori di fabbrica (cover airbox,
sistemi di scarico più performanti, kit camme ad alte prestazioni, casse stereo
da 100 watt da alloggiare nelle borse). Non è una novità che in America i
customizer hanno iniziato ad interessarsi più concretamente, da diversi anni,
della Indian e della Victory (entrambe sorelle con identità ben definite, che
condividono buona parte di ciclistica e propulsori in quanto marchi di
proprietà della Polaris). E questo perché, finalmente, rappresentano una valida
alternativa alle Harley-Davidson.
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