#3 UFO by ENZO BOLLANI
(dacci oggi il nostro avvistamento quotidiano)
Non c'è 2 senza
Trevis. Di finte Mini ce ne sono un'infinità. Tralasciando le tantissime
varietà prodotte su licenza dalla British Leyland, ai tempi che furono, in
molti si sono cimentati nei vari peggioramenti dello storico disegno di Alec
Issogonis.
Un premio speciale al cattivo gusto va senz'altro consegnato a chi
ha sbagliato Mira. Parlo della Mira Gino (in spagnolo: "guarda Gino",
in italiano utile al tiro al bersaglio, che non credo sia Gino Paoli), tradotta
ed esportata nei vari Paesi masochisti con un ben più conciso Trevis. Si narra
che il nome sia stato dato, per i mercati esteri, per omaggiare Federico
Fellini e la Dolce Vita, ma spesse volte gli omaggi migliori consistono nel
silenzio. La keycar in questione, comunque, si basa su una paciosa e affettuosissima
Cuore, già dedicata a suo tempo a chi avesse il buon cuore di acquistarla, e
cambia per quei dettagli più obro che retro, che poi tanto dettagli non sono:
il muso interamente in stile finto Mini, per esaltare il vorrei ma non posso;
posteriore in stile Mini, per continuare a farsi del male. Oggi, in Italia,
stimerei una sopravvivenza di almeno 3 Trevis. Le altre 33 le hanno comprate i
trentini, per un autoscontro della zona. Stranamente, la Trevis fotografata
ieri è in via Montenapoleone. Vorrei ma non posso o potrei ma non voglio? O
forse è caduta dal portafoglio di qualche giapponese, incastrandosi su una
targa italiana? Il dilemma è servito, all'ora di pranzo. Ma a qualsiasi ora,
non è per i deboli di cuore, o di stomaco. Di certo, per proporre una cosa
così, ci voleva del fegato. Senza che nemmeno in Daihatsu se ne accorgessero,
la Trevis é uscita di listino da un lustro.
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