(dacci oggi il nostro avvistamento quotidiano)
Gino Paoli la interpretò così, in quel 1992 cosi caldo anche a gennaio, così caldo che persino Jovanotti ha dovuto sottolinearlo, appena arrivata l'estate.
La Cinquecento, nata in Polonia e disegnata dai tecnici Sip al dopolavoro, aveva di bello un cruscottino in stile Tipo, che le donava un tono è un family feeling con il resto della gamma, per il resto completamente diversa.
Era la sostituta della già oltrecortinica 126, arrivata al '92 (è leggermente oltre) in versione Up, con decals in stile Saab sul frontale.
Il bello di questo scatolino con le ruote é l'esser brutto come la sete in una domenica d'agosto, là, in periferia.
Il battage pubblicitario fu immensamente immenso, come si riserva all'arrivo di un oracolo.
Eugenio Finardi e anche Enrico Ruggeri si cimentarono comunque nella celebrazione musical promozionale della Cinquecento, e non da meno furono gli Elio e le Storie Tese nel prendere posizione, nel loro disco migliore: quello del Pippero, dei servizi segreti bulgari con Xena annessa e dei Servi della Gleba.
Insomma, la Cinquecento é l'ingresso dell'Italia negli anni '90, molto più di quanto lo fosse Italia '90, e l'inizio di un'era sicuramente meno allegra e divertente del decennio che l'ha preceduta, ma con un suo perché.
D'altronde lo ha detto anche Amedeo Minghi: il tempo li fa belli. A proposito dei decenni.
PS: potrei dilungarmi su tutto quello che volete, a proposito di gamma, evoluzioni, involuzioni et cetera.
Ma lo farò in un libro, che non è un libro vero, ma un libriccino. Insomma: un libretto, ma senza patente e senza licenze da servizi segreti o cori bulgari.
Le letture #Ufo sono più scattose di una Sporting al semaforo. Possibilmente gialla e con lo stereo a palla. The summer si magic.
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