lunedì 30 gennaio 2017

SUZUKI GSX-S750 ABS

LA VERA ESSENZA DELLA SPORTIVITA’
C’è stato un tempo tra gli anni ’80 e i ’90 in cui l’essenza della sportività giapponese era racchiusa in una cilindrata: 750. Suzuki, Kawasaki e Yamaha erano le esponenti di spicco della categoria al punto che le plurifrazionate sette e mezzo sono, ancora oggi, ricercatissime e gelosamente custodite dai cultori del genere.
Col tempo le super sportive carenate vissero le mutazioni dei desideri dei motociclisti che ricercavano moto nude e brutali. Via le carene e dentro codini sempre più succinti e sparati verso l’alto, accompagnati dal sound di quadricilindrici preparati allo spasimo (e a volte anche di più). Oggi le cilindrate di riferimento delle super sportive sono due: 1.000cc per le quattro cilindri e 1.200 per le bicilindriche sulla scorta di quanto accade nel mondiale Superbike. I costruttori si sono adeguati alle richieste del mercato tranne la Suzuki che pur avendo in listino la classica 1.000, continua a proporre la storica motorizzazione di 750cc declinata in chiave super sportiva e naked. Ecco spiegata la nuova GSX-S750 caratterizzata da forme slanciate, prestazioni eccezionali e un’impostazione di guida che assicura un controllo totale reinterpretando in chiave più stradale il mito della GSX-R750 e rendendo le sue doti leggendarie alla portata di tutti, grazie a soluzioni tecniche esclusive, derivate anche dalla MotoGP. La famiglia delle Suzuki GSX affonda le sue radici in un passato lontano. La capostipite vide infatti la luce nel 1980 e da allora i vari modelli hanno saputo regolarmente conquistare il cuore degli appassionati di tutto il mondo, combinando in modo sapiente stile, agilità e prestazioni. La GSX-S750 raccoglie a testa alta questa eredità e diventa subito il nuovo punto di riferimento della sua categoria grazie a linee moderne che mettono in evidenza il motore di derivazione supersport e la ciclistica evoluta, che assicurano una guida divertente ed efficace su ogni percorso. Le linee filanti e dinamiche ricalcano le forme della GSX-S1000, diventata in poco tempo un successo globale. La particolare forma del faro e del cupolino, assieme alla compatta e completissima strumentazione LCD, mutuata proprio dalla sorella maggiore, contribuiscono a far sembrare la GSX-S protesa in avanti, come uno sprinter sui blocchi. E questa Suzuki è davvero sempre pronta a partenze impeccabili, grazie ai dispositivi esclusivi Easy Start System e Low RPM Assist. Il primo avvia il motore con il semplice sfioramento del pulsante e il secondo mantiene il regime ideale al rilascio della frizione. Il quattro cilindri della GSX-S è il più titolato della categoria. Deriva infatti nientemeno che da quello della GSX-R750 e nessuna altra nuda può vantare un legame così stretto con il mondo delle supersportive. La potenza e la coppia massime sono rispettivamente di 84 kW (114 cv) e di 81 Nm. Entrambi i valori sono vicini ai vertici del segmento, nonostante le rivali puntino spesso su cilindrate più elevate. Ad Hamamatsu hanno dunque trovato ancora una volta la sintesi perfetta tra fruibilità e prestazioni assolute, tenendo sempre nella dovuta considerazione l’efficienza. Con nuovi iniettori a 10 fori e un basamento con finestrature che riducono le perdite per pompaggio, il quattro cilindri da 749 cc ha una percorrenza media di 20,4 km/l nel ciclo WMTC e rispetta i limiti di omologazione Euro 4. La meccanica scelta come base per la GSX-S750 è quella della GSX-R 2005, con il blocco cilindri più verticale rispetto al modello attuale. Una simile caratteristica ha permesso agli ingegneri realizzare una ciclista agile e compatta, a metà tra un telaio racing a doppia trave, rigoroso e preciso alle velocità più sostenute, e uno monotrave più turistico, docile e maneggevole nel traffico urbano. Anche le sospensioni danno il loro apporto per appagare la vista e soddisfare nello stesso tempo le esigenze di un pubblico vasto e variegato. Il monoammortizzatore è lavorato da un forcellone che si rastrema nella parte più vicina al mozzo ed è regolabile nel precarico, così come la forcella. Quest’ultima è una spettacolare KYB a steli rovesciati da 41 mm con foderi anodizzati color oro. A completare l’avantreno più specialistico della categoria ci sono potenti pinze freno Nissin ad attacco radiale, che lavorano una coppia di dischi flottanti a margherita da 310 mm. Nissin firma pure l’ABS, montato di serie, la cui ruota fonica fornisce i dati anche alla centralina che governa il controllo di trazione. Il dispositivo è più sofisticato di quelli adottati dalla concorrenza e può essere impostato in tre diverse modalità oppure disattivato. In questo modo il pilota può scegliere se e quando fare intervenire l’elettronica per arrestare lo slittamento della ruota posteriore, garantendosi così una maggiore tranquillità nell’apertura del gas su qualsiasi fondo, anche su quelli a bassa aderenza. Parlando di grip, un altro fiore all’occhiello della GSX-S750 sono i pneumatici radiali Bridgestone Battlax Hypersport S21 di ultima generazione, montati su leggeri cerchi in alluminio con cinque razze a Y. Queste gomme sfruttano il know-how maturato in MotoGP e sono sviluppate apposta per questa naked. Profili e mescole specifici assicurano inserimenti in curva fluidi e immediati, oltre a un ottimo feeling in curva, anche nelle pieghe più accentuate. 











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