martedì 31 gennaio 2017

MOTO GUZZI V11 “THE REVENGE 03” by SEVEN MOTORS

L’AQUILA AD ALI SPIEGATE
La V11 Sport è considerate, da molti, l’ultima Moto Guzzi degna di fregiarsi del logo dell’aquila con le ali spiegate. Che sia vero o meno la realtà è che la serie V11, nata nel ’97, ha dato vita a modelli tutt’ora ricercatissimi dai cultori del marchio lariano. I più nostalgici inseguono le versioni a carburatori nonostante siano afflitte da piccoli difetti di gioventù mentre altri spulciano gli annunci agognando le serie speciali.
La sintesi è che il mercato delle V11 è più florido che mai e i proprietari, alla ricerca della sintonia perfetta con la propria bicilindrica, si affidano alle mani di sapienti preparatori per farsi fare un vestito su misura. D’altronde la base sportiva della Daytona (da cui deriva la V11 Sport) permette d’osare customizzazioni profonde e redditizie sia su strada che in pista rispettando i limiti della trasmissione finale a cardano, del grosso bicilindrico raffreddato ad aria e del caratteristico telaio ideato e sviluppato da John Wittner. Infatti quest’ultimo elemento, un monotrave a sezione rettangolare discendente che univa il cannotto di sterzo direttamente al forcellone posteriore, è derivato da quanto sperimentato vittoriosamente da Wittner (soprannominato Dr. John) nel campionato dedicato ai bicilindrici, il famoso BoTT. Un esempio di profonda customizzazione è quella che vedete in foto, proposta da Seven Motors e basata su una V11 Sport del 2001. Oltre agli evidenti interventi estetici (serbatoio, codone e placca monoblocco per luci e tappo benzina in alluminio) il grosso del lavoro si è concentrato su motore e ciclistica. Il primo ha ricevuto nuovi carburatori Keihin FCR 41 a valvola piatta con cornetti aperti in luogo dei Dell’Orto di serie da 40, scarichi due in uno con terminali più leggeri e sportivi e paracilindri. Il secondo è stato modificato nel telaietto posteriore e nell’avantreno dove l’impianto frenante di serie ha lasciato il posto a una moderna unità Brembo con pinze radiali. I comandi a pedale sostituiti con altri d’alluminio e i nuovi semimanubri con i relativi comandi hanno modificato la posizione in sella rendendola più sportiva e cariata sull’anteriore grazie anche al serbatoio e alla sella differenti; frecce, specchietto e strumento sono della Motogadget Infine la verniciatura che è stata dosata sapientemente per restituire una sensazione di leggerezza e compattezza grazie al nero di telaio e motore spezzati dall’alluminio spazzolato delle sovrastrutture. Rimane un dubbio: per quanto possa essere lecito rendere visibile il proprio marchio, quanti gradiranno la sostituzione dell’aquila di Mandello sul serbatoio?     













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