martedì 17 aprile 2018

Rea e Davies vincono; Melandri in difficoltà

La prima gara europea ha mostrato i valori in campo con Rea e Davies a dividersi la vittoria nelle manche e Melandri in difficoltà.
Premesso che l’attuale regolamento falsa i valori tecnici messi in campo dai costruttori, non si può sottacere lo splendido spettacolo offerto dalla Superbike nella prima gara europea sulla pista di Aragon. Rea e Davies si sono divisi la vittoria rispettivamente al sabato e alla domenica, ma chi ha deluso maggiormente è stato Melandri a cui erano deputate le speranze in rosso e che invece si è perso nei serpeggiamenti (evidenti quanto pericolosi) della sua Panigale.
A giovarsi del nuovo regolamento è stato, ancora una volta, Yamaha e la Ducati “indipendente” del team Barni che hanno piazzato piloti e moto nei posti che contano della classifica con l’eccezione in gara due di Fores uscito anzitempo per una caduta. A questo punto si possono trarre le prime conclusioni di quest’inizio campionato che vede quattro manche appannaggio della Ducati che sulla carta era la meno favorita. Ciononostante il capoclassifica il capoclassifica è sempre lui, l’umo in verde Rea inseguito a beve distanza dall’avversario storico Davies e da Melandri incalzato a sua volta dal privatissimo Fores. Ad Aragon le rosse di Borgo Panigale avrebbero potuto monopolizzare l’intero podio in entrambe le manche se la sfortuna non si fosse accanita contro. Altro spunto d’interesse è il debutto molto positivo di Rinaldi sulla Panigale numero 21 (un caso che ha comunque infiammato i cuori dei tifosi); il giovane pilota ha pagato lo scoto dell’inesperienza nella gestione delle gomme in gara ma se il buongiorno si vede dal mattino in Ducati non possono che sorridere, soprattutto perché da più parti si sente sempre più spesso parlare di un forte interessamento da parte della Yamaha verso Davies. E qui si apre un’ipotesi, a nostro avviso poco realistica, di un passaggio del gallese sulla moto dei tre diapason abbandonando, di fatto, la possibilità di portare al debutto la V4 italiana. Parlando di Yamaha finalmente i piloti cominciano a stazionare stabilmente nel gruppo di testa. Lowes ha chiuso rispettivamente secondo e quarto in gara uno mentre il compagno di team Van der Mark si è aggiudicato un sesto e un quinto posto importantissimi sia in ottica classifica generale che in previsione di conferma degli sviluppi fin qui portati avanti. Ed ecco il rovescio della medaglia dei nuovi regolamenti; dal prossimo round, infatti, potrebbero essere comminate le prime “penalità” tecniche a chi ha vinto di più. Il caso vuole che a pagarne le conseguenze potrebbero essere tutte le Ducati impegnate nel campionato senza distinzione di team, piloti o altro. All’opposto chi fino a oggi ha mostrato meno competitività potrebbe ricevere “aiutini” per aumentare le proprie performance (prima fra tutte la Kawasaki che sembra aver pagato maggiormente lo scotto della limitazione dei giri motore). Ciò detto la ricerca dell’equilibrio ogni tre gare potrebbe portare a un campionato oltre che falsato anche a step altalenanti sia di sviluppo che di performance. Perché quel che viene dato potrebbe essere tolto se si vince e viceversa.  La soluzione del rebus regolamentare è lontana e per nulla chiara; solo vivendo potremo capire se sia stato un bene (o un male) per lo spettacolo quanto per lo sport. Nel frattempo non ci resta che attendere le decisioni degli organizzatori che devono essere date celermente dal momento che il prossimo round è dietro l’angolo.











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