venerdì 5 dicembre 2014

BMW

R NINE T #007 SPIRIT OF ZELLER by OFFICINE SBRANNETTI
Evidentemente la R Nine T dimostra ancora una volta la sua poliedricità e capacità di adattarsi alle più disparate customizzazioni. Fa molto piacere sapere che questa preparazione sia stata eseguita da un team italiano che risponde al nome di Officine Sbrannetti. In sintesi hanno voluto realizzare una motocicletta ispirata alla RS 500 Rennsport del 1956.
La particolarità è che non sono state usate resine ma solo alluminio ed acciaio nella migliore tradizione artigianale classica. Le tabelle porta numero sono per l’appunto in alluminio; curiosamente anche i numeri sono stati realizzati in alluminio, uniti con chiodi ribattuti a mano come si usava fare una volta e dipinti con il pennello. Il tutto è stato sistemato con supporti appositi sia davanti che lateralmente. Sempre sul supporto anteriore è stata posizionata la piccola strumentazione MMB semplificata con fondo bianco. Telaio e serbatoio (quest’ultimo con tappo Monza con apertura a scatto) sono rimasti di serie mentre la sella nuova è stata ottenuta partendo da un foglio d’acciaio e sfruttando gli attacchi stock. Il completamento (imbottitura e selleria con pelle invecchiata naturalmente) è stato eseguito da un artigiano dedicato. Da notare il para sterno sul serbatoio come sulle moto dell’epoca realizzato con lo stesso pellame della sella e che riporta numero e nome del modello (come da tradizione delle Officine Sbrannetti). I parafanghi sono un mix con l’anteriore di serie tagliato e forato ed il posteriore realizzato appositamente per il pneumatico da 190 millimetri; l’effetto retrò che richiama l’RS di Zeller è stato ottenuto con nuovi supporti in tubi (parafango posteriore a sbalzo). Le gomme slick sono una pura provocazione ma anche un doveroso richiamo al mondo racing dal momento che la motocicletta è priva degli elementi fondamentali per l’utilizzo su strade aperte al traffico (sebbene esistano pezzi quali cupolino anteriore con faro, porta targa sulla ruota posteriore e sella con stop integrato per rendere la motocicletta utilizzabile in strade aperte alla libera circolazione). Per l’impianto di scarico (omologato) hanno sfruttato l’esperienza della ditta siciliana Mass che ha creato da zero due elementi simmetrici e molto aderenti al motore simili agli originali da competizione. Altri elementi in alluminio realizzati appositamente per questa motocicletta sono le pedane arretrate, il kit piastre di sterzo con quella inferiore alleggerita ed i semi manubri. La verniciatura riprende la progenitrice ma reinterpretandone lo stile con un mix di nero lucido, opaco e particolari in alluminio. Lo stesso serbatoio riprende il doppio nero “rovinato” ad arte nelle zone di contatto delle cosce e degli avambracci del pilota dando un senso di usura agonistica. Cardano e coperchi valvole sono stati ridipinti in grigio silver per amalgamarsi meglio con il resto della decorazione; cerchi anodizzati con effetto alluminio satinato e steli forcella neri. Inutile dire che le tabelle gialle con il numero 21 nero, sono il tocco di classe di una pregevolissima realizzazione. Peccato non avere un propulsore compresso sotto il sedere!












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