WALTER ZELLER
Nell’epoca di Valentino e Marc vi
faccio una domanda: sapete chi era Walter Zeller? Il pilota tedesco più
vittorioso di tutti i tempi nella storia del motomondiale, su una motocicletta
tedesca. Nato ad Ebersberg (Baviera) nel 1927 ultimo di quattro figli vive
un’infanzia agiata (il padre era un industriale nel settore dell’acciaio).
Ufficiale
carrista durante la seconda guerra mondiale, alla fine del conflitto si dedica
all’azienda di famiglia. La sua carriera di pilota iniziata nel 1947 (partecipa
a diverse edizioni del TT e dei campionati tedeschi velocità) ed è legata
indissolubilmente alla BMW con cui gareggia dal 1953 al 1957. Corre per hobby
(si direbbe un gentleman driver) prima con le NSU e subito dopo con le moto
dell’elica bianco/blu. Unico tra tutti i piloti del team tedesco a guidare vittoriosamente
la poderosa RS 500 Rennsport (scorbutica
e fragile la bicilindrica vola tra le mani di Zeller), sfiora il titolo iridato
nel 1956. Il suo stile di guida era pulito e costante (riusciva a confermare il
medesimo tempo dal primo all’ultimo giro). Capace di comprendere il valore di
un buon piazzamento, era in grado di acuti nelle fasi finali della gara per
poter agguantare posizioni sul podio ritenute improbabili. Dicono che amasse
concentrarsi ascoltando Bach, Wagner e Beethoven. Il migliore anno nel
motomondiale fu il 1956 quando chiuse secondo nella classifica finale dietro a
Surtees su MV Agusta. La storia ci dice che l’anno prima il grosso bolide nero
dal rombo cupo doveva essere guidato, tra gli altri, oltre che da Zeller anche
da un giovane inglese che qualche mese prima in Inghilterra, con una Norton
monocilindrica, aveva ripetutamente battuto Geoff Duke il campione della
Gilera. Al Nurburgring l’MV Agusta era in formazione ridotta per la morte del
loro pilota di punta. Cinicamente cercavano un valido sostituto. Zeller guidava
la potentissima BMW RS 500 Rennsport di forza, contrastando le variazioni di assetto
impresse dalla coppia del motore. Più indietro un'altra BMW 500 veniva buttata
tra le curve come poteva fare solo un incosciente od un talento puro. Era
Surtees che venne segnalato all’allora Direttore Sportivo della casa italiana
Nello Pagani. Quella sera il pilota britannico venne avvicinato da Pagani ed
invitato a provare la quattro cilindri a Monza. Conclusa l’unione John correrà il
campionato ’56 con la MV Agusta conquistando il titolo di campione del mondo
classe 500 con 24 punti; Zeller vicecampione si fermerà a quota 16. Il pilota
tedesco correrà ancora una stagione con la BMW per poi ritirarsi e dedicarsi
all’attività di famiglia (a seguito della prematura morte del fratello). Si
dice che l’abbandono di Zeller abbia scoraggiato anche la BMW che aveva
affidato in gran segreto all’Ingegnere Falkenhausen l’inedito progetto di una
avveniristica 4 cilindri 500 da 75-80 cavalli e oltre 270 chilometri orari:
motori sul banco, test rigorosamente segreti in autostrade chiuse, ma la nuova
moto non vedrà mai la luce. Come regalo di commiato la casa motociclistica tedesca
regalò al suo ormai ex pilota di punta una versione stradale della RS 500
Rennsport dotata di compressore volumetrico. Un pezzo unico per un pilota
unico.
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