CB 550 F SUPER SPORT by RECAST MOTO
Si
sa’, il periodo meno gradito ai motociclisti è l’inverno. E più ci si spinge
verso nord, tanto maggiore è il problema. Rimessaggio della moto, mantenitori
di carica, cavalletti, teloni contro la polvere e chi più ne ha più ne metta.
E’ vero altresì che esistono due eccezioni alla regola.
I primi sono gli
integralisti, quelli che “chi se ne frega del meteo, io la moto la uso tutto l’anno
con il sole e con la pioggia”. I secondi invece, a metà strada tra le due casistiche,
sfruttano il gelo invernale per dare sfogo a modifiche che fino a quando il
meteo permette d’utilizzare liberamente la motocicletta, non attuerebbero.
Nella fattispecie questa Honda del ’76 ha trovato il suo personale inverno
dedicato al maquillage nelle fredde steppe di Minsk. Tali precisazioni sono
necessarie per comprendere lo spirito della trasformazione. Innanzitutto cos’è
Recast Moto? Più che un customizer potrebbe essere definita una crew di
motociclisti che si riuniscono per girare su due ruote e per lavorare sui loro
ferri. Inoltre l’ubicazione geografica definisce lo stile e la tipologia degli interventi.
Che ve ne fareste di un pneumatico da 240 su una strada che si scongela per
pochi mesi all’anno? Molto meglio due belle gomme mediamente artigliate che
facciano presa su fango, neve e, all’occorrenza, asfalto. In sintesi prima di
tutto funzionalità. E in effetti se escludiamo la chiara contaminazione allo
stile di Blitz Motorcycles, tutto il resto conferma questa tesi. Seguendo la
moda di questi ultimi anni, sdoganata da innumerevoli trasmissioni televisive
di genere, il CB 550 F Super Sport oggetto della trasformazione è più che altro
un’impietosa ombra di se stesso; ruggine, perdite di liquidi ovunque e i segni
di un incidente lo classificano più come un semi rottame che non come un
vintage vissuto. Eppure proprio lo stato disastroso in cui versava, ha permesso
di agire drasticamente su di esso a cuor leggero. Il telaio denudato è stato
sverniciato, accorciato nella parte posteriore e trattato contro la ruggine;
per i tempi moderni si potrebbe definire un intervento “poco invasivo”. Volendo
realizzare una tracker a cui piace driftare (e avendo accorciato la lunghezza della
sella) le pedane del passeggero sono state spostate in avanti. Il grosso degli
interventi mira ad alleggerire peso e linea della moto. Così forcella e freni
rimangono di serie mentre gli ammortizzatori posteriori vengono sostituiti con
elementi dall’escursione ridotta. Sella piatta, parafanghi ridimensionati, ruote
“ciccione” (Firestone), serbatoio più piccolo dalla linea vintage (Honda CB 125
F modificato), mini tachimetro montato a destra del telaio (la strumentazione
originale è stata soppressa), frecce più aderenti al corpo della moto, fari anteriore
(Miller) e posteriore minimalisti. Ogni modifica tende a snellire e rendere
funzionale la moto come le bende usate per proteggere gli steli della forcella
o lo specchietto (singolo) montato sotto lo sterzo e i piccoli interruttori
sulle manopole. Il propulsore è stato revisionato e modificato nello scarico (4
in 1 corto e “bendato”), nel filtro aria (un pezzo di legno di rovere sagomato
ad hoc!) e nei colori di carter e cilindri. Il risultato è una moto leggera, adatta
per quanto possibile alle latitudini dove si trova e con uno stile ben preciso.
Una buona special per ispirare anche customizer fai da te nostrani.
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