giovedì 14 aprile 2016

HONDA

CB 550 F SUPER SPORT by RECAST MOTO
Si sa’, il periodo meno gradito ai motociclisti è l’inverno. E più ci si spinge verso nord, tanto maggiore è il problema. Rimessaggio della moto, mantenitori di carica, cavalletti, teloni contro la polvere e chi più ne ha più ne metta. E’ vero altresì che esistono due eccezioni alla regola.
I primi sono gli integralisti, quelli che “chi se ne frega del meteo, io la moto la uso tutto l’anno con il sole e con la pioggia”. I secondi invece, a metà strada tra le due casistiche, sfruttano il gelo invernale per dare sfogo a modifiche che fino a quando il meteo permette d’utilizzare liberamente la motocicletta, non attuerebbero. Nella fattispecie questa Honda del ’76 ha trovato il suo personale inverno dedicato al maquillage nelle fredde steppe di Minsk. Tali precisazioni sono necessarie per comprendere lo spirito della trasformazione. Innanzitutto cos’è Recast Moto? Più che un customizer potrebbe essere definita una crew di motociclisti che si riuniscono per girare su due ruote e per lavorare sui loro ferri. Inoltre l’ubicazione geografica definisce lo stile e la tipologia degli interventi. Che ve ne fareste di un pneumatico da 240 su una strada che si scongela per pochi mesi all’anno? Molto meglio due belle gomme mediamente artigliate che facciano presa su fango, neve e, all’occorrenza, asfalto. In sintesi prima di tutto funzionalità. E in effetti se escludiamo la chiara contaminazione allo stile di Blitz Motorcycles, tutto il resto conferma questa tesi. Seguendo la moda di questi ultimi anni, sdoganata da innumerevoli trasmissioni televisive di genere, il CB 550 F Super Sport oggetto della trasformazione è più che altro un’impietosa ombra di se stesso; ruggine, perdite di liquidi ovunque e i segni di un incidente lo classificano più come un semi rottame che non come un vintage vissuto. Eppure proprio lo stato disastroso in cui versava, ha permesso di agire drasticamente su di esso a cuor leggero. Il telaio denudato è stato sverniciato, accorciato nella parte posteriore e trattato contro la ruggine; per i tempi moderni si potrebbe definire un intervento “poco invasivo”. Volendo realizzare una tracker a cui piace driftare (e avendo accorciato la lunghezza della sella) le pedane del passeggero sono state spostate in avanti. Il grosso degli interventi mira ad alleggerire peso e linea della moto. Così forcella e freni rimangono di serie mentre gli ammortizzatori posteriori vengono sostituiti con elementi dall’escursione ridotta. Sella piatta, parafanghi ridimensionati, ruote “ciccione” (Firestone), serbatoio più piccolo dalla linea vintage (Honda CB 125 F modificato), mini tachimetro montato a destra del telaio (la strumentazione originale è stata soppressa), frecce più aderenti al corpo della moto, fari anteriore (Miller) e posteriore minimalisti. Ogni modifica tende a snellire e rendere funzionale la moto come le bende usate per proteggere gli steli della forcella o lo specchietto (singolo) montato sotto lo sterzo e i piccoli interruttori sulle manopole. Il propulsore è stato revisionato e modificato nello scarico (4 in 1 corto e “bendato”), nel filtro aria (un pezzo di legno di rovere sagomato ad hoc!) e nei colori di carter e cilindri. Il risultato è una moto leggera, adatta per quanto possibile alle latitudini dove si trova e con uno stile ben preciso. Una buona special per ispirare anche customizer fai da te nostrani.     








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