lunedì 14 marzo 2016

HARLEY-DAVIDSON

FXSTD SOFTAIL  “HI TECH DEUCE” by LUCA MANNI

Se volessimo condensare lo spirito con cui è stata pensata e realizzata la Hi Tech Deuce con un solo elemento che la compone, potrebbe essere il forcellone Moonline di Rebuffini Cycles. Creato specificamente per questa special, è stato conformato per accogliere un cerchio posteriore da 5,5 pollici, una puleggia GMA completo del disco freno e la fanaleria integrata, assolvendo sia un mero fine estetico che meccanico.
Ma è anche lo specchio del carattere di Luca appassionato, competente e perfezionista che con quel singolo componente tradisce la ricerca della perfezione e la cura per ogni dettaglio di un sogno che prende forma. E poi c’è la schiettezza che traspare da una frase buttata lì non a caso “oggi pare vada di moda il Vintage...con motori ad iniezione!! se vuoi fare un vintage, ti prendi un HD con l'accensione a pedivella, lo spinterogeno e tutti i cazzi connessi...non basta avere un manubrio alto e le ruote a raggi per essere "vintage style". Ed è questo atteggiamento diretto e sanguigno che ha ispirato Luca e la concessionaria Harley-Davidson di Viterbo nei lavori di trasformazione di una FXSTD Softail Deuce del 2000. Di base si tratta di un’Harley moderna ma “anomala”, relativamente poco turistica, con un twin da ben 1.449cc in grado di spingerla ad oltre 190 Km/h, caratterizzata da un parafango posteriore dedicato e dal serbatoio allungato che le donano carisma ed eleganza allo stesso tempo. Insomma o la si ama o la si detesta, e Luca la ama ma non la sente ancora “sua”. Ecco quindi nuovi cerchi Tempest della Performance Machine (che fornirà anche il disco freno anteriore flottante da 13 pollici con pinza a sei pistoncini regalati da Ted Sends in persona!), sospensioni abbassate  White Bros, luci a LED, sella Badlander, pedane anodizzate OMP e faro anteriore a sbalzo integrato nel piccolo frangivento. Tra i tanti particolari che compongono la Hi Tech Deuce (e che sono la forza di questa special) ci piace menzionare la parte elettrica compreso il nuovo tachimetro Dakota Digital e il sistema di navigazione Garmin integrato nel cupolino. E se il pezzo forte della Deuce di serie era il propulsore, sulla Hi Tech Deuce non si è lesinato neppure sotto quest’aspetto. Il bicilindrico ha ricevuto un kit completo Screamin 'Eagle HTCC Big Bore PRO (1.550cc), pistoni forgiati ad alta compressione, teste lavorate CNC, nuovi alberi a camme, centralina programmabile, carburatore Mikuni da 45mm con filtro Kuryakyn Corsair e terminali Vance&Hines sfalsati. Il tutto per poter erogare ben 118 cavalli e un sound corroborante veicolato dal sistema di scarico. Esteticamente Luca ha seguito un preciso schema per cui il lato destro risulta completamente pulito, mentre quello sinistro integra dischi freni, puleggia e quant’altro. L’idea era quella di riflettere lo stile lussuoso delle customizzazioni anni ’90 (e la scelta del forcellone Rebuffini Cycles non è stata casuale) con un tocco hi tech (da quì il nome e l’utilizzo di alcuni componenti) apparentemente rischiando, fino…ad oggi! E già perché se fate caso alla nuova CVO Pro Street Breackout, fatte le dovute proporzioni del caso, stile, potenza e impostazione generale sono simili. Tra l’altro a differenza di altre preparazioni, la Hi Tech Deuce  è una delle poche realizzazioni in cui le borse si integrano perfettamente con la linea facendola apparire quasi una special di serie…una CVO! E in coda una riflessione; il detto latino nemo profeta in patria sembra calzare a pennello per Luca. Difatti se all’estero la sua Hi Tech Deuce è stata apprezzata da addetti ai lavori e non (tra gli altri ci piace menzionare Willie G. Davidson che si è personalmente informato su tutto quanto concerneva questa special), in Italia ha riscosso un tiepido consenso. Un piccolo neo cui noi stiamo provando a mettere una pezza.  
































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