FXSTD SOFTAIL “HI TECH DEUCE” by LUCA MANNI
Se
volessimo condensare lo spirito con cui è stata pensata e realizzata la Hi Tech
Deuce con un solo elemento che la compone, potrebbe essere il forcellone
Moonline di Rebuffini Cycles. Creato specificamente per questa special, è stato
conformato per accogliere un cerchio posteriore da 5,5 pollici, una puleggia
GMA completo del disco freno e la fanaleria integrata, assolvendo sia un mero
fine estetico che meccanico.
Ma è anche lo specchio del carattere di Luca appassionato,
competente e perfezionista che con quel singolo componente tradisce la ricerca
della perfezione e la cura per ogni dettaglio di un sogno che prende
forma. E poi c’è la schiettezza che traspare da una frase buttata lì non a caso
“oggi pare vada di moda il Vintage...con motori ad iniezione!! se vuoi fare un
vintage, ti prendi un HD con l'accensione a pedivella, lo spinterogeno e tutti
i cazzi connessi...non basta avere un manubrio alto e le ruote a raggi per
essere "vintage style". Ed è questo atteggiamento diretto e sanguigno
che ha ispirato Luca e la concessionaria Harley-Davidson di Viterbo nei lavori
di trasformazione di una FXSTD Softail Deuce del 2000. Di base si tratta di
un’Harley moderna ma “anomala”, relativamente poco turistica, con un twin da
ben 1.449cc in grado di spingerla ad oltre 190 Km/h, caratterizzata da un
parafango posteriore dedicato e dal serbatoio allungato che le donano carisma
ed eleganza allo stesso tempo. Insomma o la si ama o la si detesta, e Luca la
ama ma non la sente ancora “sua”. Ecco quindi nuovi cerchi Tempest della
Performance Machine (che fornirà anche il disco freno anteriore flottante da 13
pollici con pinza a sei pistoncini regalati da Ted Sends in persona!),
sospensioni abbassate White Bros, luci a
LED, sella Badlander, pedane anodizzate OMP e faro anteriore a sbalzo integrato
nel piccolo frangivento. Tra i tanti particolari che compongono la Hi Tech
Deuce (e che sono la forza di questa special) ci piace menzionare la parte
elettrica compreso il nuovo tachimetro Dakota Digital e il sistema di
navigazione Garmin integrato nel cupolino. E se il pezzo forte della Deuce di
serie era il propulsore, sulla Hi Tech Deuce non si è lesinato neppure sotto
quest’aspetto. Il bicilindrico ha ricevuto un kit completo Screamin 'Eagle HTCC
Big Bore PRO (1.550cc), pistoni forgiati ad alta compressione, teste lavorate
CNC, nuovi alberi a camme, centralina programmabile, carburatore Mikuni da 45mm
con filtro Kuryakyn Corsair e terminali Vance&Hines sfalsati. Il tutto per
poter erogare ben 118 cavalli e un sound corroborante veicolato dal sistema di
scarico. Esteticamente Luca ha seguito un preciso schema per cui il lato destro
risulta completamente pulito, mentre quello sinistro integra dischi freni,
puleggia e quant’altro. L’idea era quella di riflettere lo stile lussuoso delle
customizzazioni anni ’90 (e la scelta del forcellone Rebuffini Cycles non è
stata casuale) con un tocco hi tech (da quì il nome e l’utilizzo di alcuni
componenti) apparentemente rischiando, fino…ad oggi! E già perché se fate caso
alla nuova CVO Pro Street Breackout, fatte le dovute proporzioni del caso,
stile, potenza e impostazione generale sono simili. Tra l’altro a differenza di
altre preparazioni, la Hi Tech Deuce è
una delle poche realizzazioni in cui le borse si integrano perfettamente con la
linea facendola apparire quasi una special di serie…una CVO! E in coda una
riflessione; il detto latino nemo profeta
in patria sembra calzare a pennello per Luca. Difatti se all’estero la sua
Hi Tech Deuce è stata apprezzata da addetti ai lavori e non (tra gli altri ci
piace menzionare Willie G. Davidson che si è personalmente informato su tutto
quanto concerneva questa special), in Italia ha riscosso un tiepido consenso. Un
piccolo neo cui noi stiamo provando a mettere una pezza.
Nessun commento:
Posta un commento