XR 600 R by DIMITRI CHAUSSINAND
Ecco
la vera essenza del builder fai da te, quello che lavora tutta la settimana e
nel week end si dedica a lavoretti nel proprio garage e, se se la sente, anche a
modifiche più o meno invasive. Ma andiamo con ordine. Dimitri nella vita si
occupa di tutt’altro che motori; ma a lui le due ruote piacciono e così qualche
tempo fa ha messo le mani su una Yamaha TW 125 trasformandola in qualcosa di
divertente da guidare. Venduta la special si è subito buttato a capofitto in una
nuova avventura su una base più grossa.
Trovata una XR 600 R del ’95 motardizzata
(questa disciplina è molto apprezzata in Francia) si è subito premurato di
rimettere su cerchi e pneumatici originali (21 anteriore, 18 posteriore e pneumatici
ben tassellati). L’idea di Dimitri era quella di replicare la “spensieratezza
francese” della sua ex TW 125 su una base più prestante; e le ruote originali,
oltre che venirgli incontro in questo proposito, conferivano all’insieme un
profilo equilibrato. Per ottenere il massimo del divertimento da una
motocicletta di questo tipo bisogna mantenere delle dimensioni compatte e
abbassare quanto più è possibile il peso; spesso agendo così si ottiene anche
una gradevolezza estetica non contemplata all’inizio del progetto. E così come
prima azione, viene montato un vecchio serbatoio di derivazione Honda (XL125S
dell’80) che si adatta perfettamente al telaio XR e dona quello stile neo retrò
che cerca Dimitri. Inoltre la sua forma accentra masse e stile, mantenendo
snella al contempo la moto tra le gambe. Seguendo la linea del serbatoio, si è
tagliato e mantenuto stretto il telaietto posteriore e la sella. Parafanghi?
Non servono. Pedane passeggero? Non è contemplata questa possibilità. Luci e
targa? Il primo (a LED) è annegato nella sella mentre la seconda, proprio per
lo spirito che contraddistingue questa special, è “appesa” all’archetto che
chiude il telaietto posteriore. Eliminata la batteria (basta l’avviamento a
pedale) e la scatola del filtro (sostituita da un filtro K&N sul lato
destro che fa il paio con il nuovo scarico a megafono), il sottosella diventa
un intreccio di tubi attraversato dall’aria. E qli attrezzi? Basta una piccola
borsa sistemata a sinistra della sella, minimale come tutto il resto. E difatti
all’anteriore monta frecce sugli steli (cioè sono una striscia di LED
attorcigliati letteralmente sui foderi della forcella), strumento singolo
piccolissimo, faro Bates leggermente disassato rispetto alla mezzeria e
manubrio MX con traversino e paracolpi in pieno stile cross anni ’80. Se non vi
è ancora chiaro il concetto, su questa XR tutto è ridotto al minimo, tutto è
“nudo” per quanto possibile. Anche il colore che si limita a al serbatoio
argenteo con fregi rossi e neri. Fine dei giochi. Cosa rimane dopo un lavoro di
questo tipo? Tanto divertimento e la possibilità di non curarsi dell’asfalto
che cambia sotto gli pneumatici. Perché questa moto ha una ciclistica nata per
fare fuoristrada serio anche nel deserto, ma con questa nuova preparazione è in
grado di svicolare anche sull’asfalto o nelle strette stradine di montagna e
tra i vicoli dei borghi. L’unico limite, alla fine, sarà la capacità del
serbatoio e la vostra fantasia.
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