ELETTRA
e RRV1
Chi ci segue con attenzione sa
che raramente parliamo di “prodotto di serie”. Il nostro cuore si rivolge alle special
e alla tecnica motoristica in quanto fonti d’ispirazione di nuove idee. Eppure
oggi faremo uno strappo alla regola.
Anzi uno strappo multiplo perché parleremo
di tecnica (e fin qui ci siamo), di una motocicletta a metà strada tra la serie
e la special (e anche qui siamo allineati) e di un veicolo a due ruote
elettrico innovativo e regolarmente in vendita. Il costruttore è la Rondine
Motor (LINK), storico marchio italiano degli inizi del secolo scorso, redivivo grazie
alla passione e all’impegno della famiglia Nuccitelli. Distintisi per una
visione pragmatica ma anche passionale del futuro del motociclismo, la Rondine
Motor ha in catalogo un prodotto totalmente elettrico frutto di anni di studi:
l’ELETTRA. Si stratta di un progetto basato su una piattaforma modulare al
momento declinato in due versioni (off road e motard) leggere, facili da
guidare e pregne di tecnologia. Ciò garantisce un utilizzo sia nei centri urbani
che in ambienti naturalistici con il plus della propulsione elettrica che
permette accesso in zone precluse ai classici motori endotermici, con impatto inquinante
pari a zero e nel più totale rispetto di flora e fauna del luogo. Si diceva due
modelli, la E-Motard e la E-Offroad che differiscono sostanzialmente per le
misure dei cerchi (17 e 18 pollici la prima; 21 e 18 la seconda) e per gli
pneumatici specifici. Per il resto sono perfettamente paragonabili con mezzi
similari dotati di motore endotermico. 115 chili di peso (e non serve
dichiarare se a secco o meno perché non sono presenti liquidi ad eccezione di
quello dei freni); passo di 1.440 millimetri, altezza della sella a 920 e componentistica
di prim’ordine (le sospensioni per esempio sono regolabili sia davanti che
dietro ed il telaio è un’unità perimetrale). L’autonomia è coerente con il tipo
di propulsione (un’unità Brushless, dal 2016 costruita in casa a magneti
permanenti da 13,5 cavalli; la ricarica completa si effettua con un normale
caricabatteria consegnato con la moto e la velocità massima nella mappa
sportiva è pari a 110 chilometri orari per la
off-road e 120 per la motard). A riprova della bontà del progetto e delle intenzioni
della Rondine Motor nel voler perseguire l’innovazione, alla Fiera di Roma di
quest’anno sono stati esposti due interessanti prototipi: il primo dedicato ad
un pubblico prettamente femminile e il secondo pensato espressamente per la
Polizia. Ma la notizia più ghiotta è che si sta già lavorando su ulteriori (e
altrettanto performanti) derivazioni stradali grazie alla modularità del
progetto. Oltre alla propulsione elettrica, Rondine Motor è stata impegnata
anche sul fronte dei motori “classici”. Il secondo modello di cui vi vorremmo
parlare è la RRV1, una sportiva pura nonché il primo modello di Rondine Motor
nata nel 2005. Tutto ha inizio quando dopo una collaborazione con Bimota
conclusasi prematuramente per le
note vicende, i progetti dello studio di design dei fratelli Filippo e Marco
Nuccitelli sfociano in una motocicletta costruita con precisione artigianale e
pensata per partecipare al WSB nel 2007. Dal settore aeronautico è stata
travasata la tecnologia e le lavorazioni che un mezzo da pista richiede. Telaio
e forcellone, ricavati dal pieno con fresatrici a controllo numerico,
vengono incollati nei singoli componenti con adesivi strutturali per realizzare
un insieme rigido, resistente e particolarmente leggero. I materiali compositi,
carbonio-kevlar delle sovrastrutture si amalgamano in uno stile prettamente
italiano, funzionale ed attraente. E proprio dell’italianità del prodotto fanno
la loro bandiera. Il telaio può ospitare i motori Ducati a due e quattro
valvole e la componentistica (Freni Brembo, ruote Marchesini, centralina Marelli)
e lo stile sono inequivocabilmente nostrani. Infine la
domanda di rito: perché Rondine Motor ospite di Garage Italiano? Innanzitutto
perché si tratta di un costruttore che fa dell’innovazione un cavallo di
battaglia. Perché fanno parte della storia motociclistica italiana poichè
affondano le radici fino agli anni ’20 del secolo scorso. E proseguendo perché
sono italiani dal primo all’ultimo bullone, perché sono green ma hanno anche concepito
e prodotto la RRV1. E infine perché nei loro veicoli c’e’ bellezza, e
tecnologia fuse in un design che ci ha ispirati. Serve altro? Assolutamente si!
In anteprima, solo per noi di Garage Italiano, siamo riusciti a sapere che la
RRV1 avrà un’erede che sarà realizzata su richiesta in un numero limitatissimo
di esemplari. Aspettiamo fiduciosi di
poter vedere i primi bozzetti.
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