MOTO
GUZZI SERIE 35
Mi
metto nei panni di un giovane neo motociclista squattrinato, tutto passione e zero
raziocinio. Con pochi euro in tasca vorrebbe il mondo ma deve rispettare
balzelli legali (potenza e zone a traffico limitato), costi di gestione (bollo,
assicurazione, manutenzione), stile del veicolo (ti compi una moto? Sei
giovane? Probabilmente vorrai fare anche un po’ di scena e ci sta) e chi più ne
ha più ne metta.
Che fare? Escludendo il nuovo a meno di munifici sponsor (leggasi
genitori/finanziatori) la soluzione più logica è rivolgersi al mercato
dell’usato. E tra le migliori scelte ci sentiamo di caldeggiare l’acquisto di
un’italianissima Moto Guzzi della serie 35 perchè è downsizing (come piace di
questi tempi), lo stile è vintage (ma anche facile da modificare con poca
spesa), i costi di gestione sono bassi (soprattutto se rientra tra i veicoli
storici) e il mezzo è robusto. A tal proposito i guzzisti sono motociclisti con
una spiccata conoscenza della meccanica nel senso che un po’ per giubilo
personale e un po’ per necessità si sporcano le mani (ho un’amica che lo fa
quasi con piacere sulla sua Guzzi). Ciò detto la serie 35 ha ciclistica e
meccanica affidabili (se correttamente manutenzionate) ma anche una
componentistica secondaria che risente delle economie di scala del tempo, quindi
tenetene conto. Questa moto è stata prodotta dal ’77 al ’92, coprendo un vasto
range di tipologie di modelli che andavano dalla sportiva alla custom all’enduro
alla naked e alla turistica tutte basate sul medesimo telaio e con potenze che
oscillano dai 30 cavalli della NTX (enduro) ai 40 dell’Imola II (sportiva). In
tutti i casi è una moto adatta anche a chi vuole imparare a guidare. Il motore
è un bicilindrico a V di 90 gradi di 346 centimetri cubici raffreddato ad aria,
a carburatori (Dell’Orto), con cambio a cinque rapporti e trasmissione finale a
cardano. I pesi variano poco tra una versione e l’altra con una media di 160
chili circa. Tutte quante montano freni a disco Brembo (all’anteriore a seconda
del modello possono essercene uno o due). Anche la ciclistica è composta da un
telaio comune (ad eccezione dell’enduro) e da sospensioni adattate ai vari
modelli ed impieghi. Quindi oltre a differenti escursioni delle sospensioni
(spesso si trattava di pezzi pregiati come Paioli o Marzocchi) variano anche le
misure dei cerchi (dai 16 pollici per anteriore e posteriore della piccola
sportiva al 21 anteriore dell'enduro); ciò influenza la guida ed è
da tenere in grande considerazione nel caso di un acquisto. Per comprendere le
varie sigle le riassumiamo come segue: V35, II e V35 III (naked); V35 C,
Florida e Nevada (custom); V35 Imola, Imola II e Falco (sportive semi carenate
o con carene complete); V 35 NTX e TT (enduro; la prima più “ricca” rispetto
alla seconda); V 35 GT, TRENTACINQUE GT e 350GT (turismo). Sull’enduro, come
accennato poco sopra, il cannotto di sterzo è più alto mentre su Imola II e Falco le testate sono a quattro
valvole. Oggi la moda delle Guzzi ha fatto lievitare i prezzi ma la serie
“piccola” resta comunque abbordabile (orientativamente si va da poche centinaia
di euro a circa 2.000 o poco più per un esemplare in ottimo stato). Un grosso
vantaggio è l’utilizzo delle Guzzi da parte delle forze dell’ordine; ciò
permette di poter accedere a veicoli dismessi utilizzabili come pezzi di
ricambio o in quanto motociclette funzionanti e fruibili tutti i giorni (previ
adempimenti di legge del caso naturalmente). Quindi perché la consigliamo?
Oltre che per i su detti motivi (economicità, stile, prestazioni rispetto alla
cilindrata) anche perché sono perfette per imparare la meccanica e la guida e
perché possono essere modificate con poca spesa (e tanta resa). Tutto rose e
fiori insomma? Si e no perché oltre alla componentistica secondaria che vi farà
penare un po’, siamo certi che ad un certo punto vorrete più cavalli (la
ciclistica è sovradimensionata per le potenze in gioco) ed allora cercherete
una Moto Guzzi più grossa. Il suggerimento? Compratela ma senza vendere la
piccola 35…ve ne pentireste poco dopo, questo è certo.
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