Mash
ha presentato a Eicma una dirt bike con motori da 50 e 125cc dedicata a tutti
coloro che desiderano imparare a derapare su due ruote.
Ha i
fari, ha le frecce, ha gli specchietti e il porta targa ma se trovate un
campetto ovale in terra battuta vi farà anche divertire lasciandosi
intraversare. Stiamo parlando dell’ultima novità presentata dalla Mash al
Salone del ciclo e del motociclo di Milano, una dirt bike declinata in due
cilindrate e dedicata a tutti coloro che anelano a imparare l’arte del
traverso.
In effetti questo tipo di disciplina ha parecchie frecce al proprio
arco. Innanzitutto è alla portata di chiunque sappia andare in motocicletta, ha
costi di gestione bassissimi (copertoni, benzina e manutenzione classica del
mezzo), permette di poter utilizzare diversi tipi di motociclette più o meno
modificate per l’utilizzo cui vanno incontro e insegna a gestire la sbandata
del retrotreno; ma soprattutto regala sorrisi e divertimento a gogo. In pratica
il dirt ha preso il posto dell’enduro amatoriale di venti o trent’anni fa. Per
questo motivo, oltre al proliferare di corsi e piste dedicate, i costruttori
cominciano a proporre modelli specifici sfruttando basi economiche e
aggiungendo quegli accessori (cerchi e pneumatici in primis) necessari per
poter derapare. In questo contesto la Mash ha calato un asso, anzi una coppia
di assi che potrebbero fare la differenza perché sono semplici nella meccanica,
piccoli nelle cilindrate e poco costosi nella gestione. In pratica dopo averla
comprata, dovrete fare il pieno e dare gas…nient’altro! Tecnicamente sfruttano
motori e telai già utilizzati dai modelli in vendita a cui vengono aggiunti
particolari quali la sella più lunga e piatta dotata di piccolo codino
removibile per nascondere la porzione dedicata al passeggero e garantire uno
stile più racing, la mascherina anteriore rettangolare porta numero che ingloba
il faretto disassato, i parafanghi e il porta targa, il manubrio specifico per
il dirt track, il serbatoio d’acciaio a goccia, il terminale di scarico cromato
che punta verso l’alto e le sospensioni. Alcuni elementi, come il tappo
serbatoio con chiusura vintage e i fanali anteriore e posteriore integrati,
hanno una funzione prettamente stilistica mentre altri quali il terminale di
scarico singolo e rialzato, il manubrio largo e il serbatoio piccolo vengono
impiegati per motivi realisticamente più pratici. La Dirt è proposta con due
motori di 50 e 125cc entrambi a quattro tempi con monoalbero e avviamento sia
elettrico che a pedale. Uniche differenze tra le due sono il sistema
d’alimentazione (a carburatore elettronico sulla 50 e a iniezione elettronica
sulla 125) e nell’impianto frenante maggiorato sulla 125 che adotta un disco
anteriore più grande con pinza ad attacco radiale e sistema di frenata
combinata CBS. Entrambi i modelli saranno disponibili da marzo 2018 nelle
colorazioni nero e oro a cui si aggiungerà anche il blu (solo 125) e in
definitiva potrebbero essere assimilate dal mercato come motociclette semplici
e oneste da utilizzare tutti i giorni anche in un contesto prettamente urbano,
dotate di uno stile potenzialmente a cavallo tra lo scrambler e il dirt track e
definibile dai singoli proprietari con l’aggiunta di accessori mirati come ad
esempio borse laterali o pneumatici più specifici.
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