Il
Red Bull KTM Team ha concluso positivamente i test preliminari per impostare il
lavoro di definizione della RC16 per il 2018.
Aspettatevi
grandi risultati da KTM nel motomondiale. Perchè oltre alle voci che vorrebbero
Marc Marquez accasato con il costruttore austriaco nel 2019 (anche se al
momento sembra tutto molto fantasioso, ma anche Rossi alla Ducati sembrava
impossibile alla fine del 2009 dopo la conquista del suo settimo titolo, il
quarto con la Yamaha), il metodo di lavoro cui sono abituati è fatto di step
evolutivi e di risultati costanti sotto i quali non è permesso andare.
KTM è presente
in quasi tutte le discipline motoristiche su due ruote, siano esse velocità o
fuoristrada, e l'obiettivo dei test invernali della MotoGP è stato quello di
stabilire una direzione chiara per quanto riguarda il forcellone, le
impostazioni dell'ammortizzatore posteriore e le specifiche del telaio per la
KTM RC16 2018. In realtà si tratta di un lavoro che è stato portato avanti già
nella stagione 2017 appena conclusa ma questi test hanno dato alla squadra la
possibilità d’utilizzare ben sette ore al giorno per provare i vari componenti.
Le condizioni sono state perfette e hanno permesso a Pol Espargaro e a Bradley
Smith di completare rispettivamente 167 e
142 giri testando i vari elementi con il sole e una temperatura dell'aria di
oltre 20 gradi e comprendo ben 1.366 chilometri totali in tre giorni. Per
quanto riguarda i tempi sul giro
Espargaro è risultato più veloce della pole
position fatta segnare nel Gran Premio di Spagna di quest'anno, sebbene sia
molto difficile confrontare il weekend del Gran Premio con i test invernali. "
Abbiamo
testato molte cose in questi giorni; è un ottimo modo per finire la stagione e tutta
la squadra è felice del lavoro svolto – ha dichiarato il pilota spagnolo –.
Non
siamo lontani dal tempo sul giro e questo mi rende molto felice. Abbiamo avuto
molte componenti da testare, alcune hanno funzionato, altre no, ma abbiamo
anche fatto un sacco di lavoro sull'elettronica, quindi per i ragazzi in
Austria sarà un inverno molto intenso perché ci sono molti dati da analizzare.
Ovviamente il tempo sul giro è stato ottenuto anche grazie al nuovo asfalto, ma
sono un secondo più veloce rispetto a quanto ho fatto durante le qualifiche del
Gran Premio (spagnolo) e ora abbiamo la parte più difficile da migliorare,
quell'ultimo secondo, ma siamo più vicini di 0,3 secondi dopo questi due test. Dopo
un anno siamo molto più vicini e anche più avanti, di molti altre squadre
quindi siamo molto felici".
Sebastian Risse, Direttore tecnico MotoGP, ha
spiegato meglio cosa hanno provato nei test di Jerez: "
non avevamo una
moto 2018, ma abbiamo deciso di lavorare sui singoli componenti e prendere
decisioni in base alle loro performance, quindi ora abbiamo il tempo di mettere
tutto insieme e poi a Sepang avremo il miglior pacchetto possibile. Guardando a
quello che abbiamo ottenuto durante questi test, direi che la cosa principale è
stata la costanza e la possibilità di poter spingere con pneumatici nuovi e
usati per migliorare l'intera moto. Abbiamo trovato alcune parti che migliorano
il pacchetto. Guardando i tempi sul giro con i concorrenti siamo ovviamente
contenti di dove siamo e di quello che abbiamo ottenuto nel corso della
stagione, quindi è bene fare una pausa ora per pensare a tutto e mettere
insieme la moto 2018". A Sebastian si aggiunge la dichiarazione del Team
Manager della squadra KTM della MotoGP
Mike Leitner: “
penso che la stagione mostra
che KTM ha fatto la scelta giusta entrando in MotoGP. A partire dal Qatar quest'anno
siamo stati dei debuttanti ma è stato
impressionante vedere come la dinamica della squadra è stata creata durante la
stagione da entrambi i lati del box. La fabbrica ha investito molto impegno e risorse
nel progettare e portare nuovi componenti in pista, e i piloti hanno cercato d’ottenere
risultati con quelle parti; questo mi mostra che lo spirito di squadra è molto
forte. KTM e io pensiamo che tutti possano essere orgogliosi e felici di questa
prima stagione. I test positivi di Valencia e Jerez ci danno l'opportunità di controllare
i particolari e provare quelli nuovi". Infine le dichiarazioni di
Bradley Smith:
"
dai test ho ottenuto quello di cui avevo bisogno, concentrarmi sulla
parte posteriore della moto per avere più grip nella seconda parte di una gara
e non perdere le prestazioni delle gomme. A Valencia e a Jerez, come nelle
ultime gare, sono andato forte all'inizio ma poi ho perso il contatto. Sento
che abbiamo fatto alcuni passi importanti a lungo termine, quindi il tempo
assoluto non è stato il punto di riferimento. Mi sono concentrato sul set up
degli ammortizzatori posteriori e dei forcelloni per confermare in quale
direzione andare in futuro. Ovviamente i due circuiti sono molto diversi,
quindi ho accumulato molti dati. Il bello di Jerez è che ci sono curve veloci e
lente, frenate brusche con allunghi veloci così ci siamo fatti un'idea di cosa
funziona e cosa no. Quindi sì, abbiamo apportato alcuni miglioramenti".
Nessun commento:
Posta un commento