Con
la MdV 300 Borile aggiunge un altro tassello alla sua gamma di modelli che
fanno dell’artigianalità, dello stile e della praticità i propri capisaldi.
La
vedi in foto e pensi che sia una vecchia enduro (o meglio una “rego”) degli
anni ’70. Perché la mascherina e i parafanghi dalle forme caratteristiche ingannano
la vista e la mente di chi ha qualche primavera sulle spalle e quelle moto,
oltre ad averle ammirate nelle vetrine dei concessionari o su qualche
pubblicità dell’epoca, magari le ha pure guidate tra sottoboschi e mulattiere.
Poi però guardi la forcella, così moderna nelle finiture e nelle dimensioni, e
ti chiedi se sia un semplice innesto o se quella moto sia più nuova di quanto
non pensassi. La realtà (che a volte supera la fantasia…come in questo caso!) è
più semplice di quanto non si creda: la MdV 300 è nuova nel senso che è
ufficialmente presente nel sito di Borile da poche settimane, ma si rifà a
canoni estetici e filosofici di diversi decenni fa. È un enduro vintage che fa
della semplicità, della sostanza e dell’artigianalità tre caratteristiche
peculiari e che gioca con il peso ridotto (al momento sono 114 chili ma si
prevede di scendere a 110 con il modello di serie) per garantire quel divertimento
di guida in fuoristrada soprattutto a chi non è un pilota professionista e
accusa l’eccessiva deriva verso la specializzazione di alcune motociclette. In
sintesi l’accendi e la guidi con il sorriso per tutto il giorno anche in
fuoristrada, senza preoccupazioni. Della MdV sono previsti due step produttivi:
il primo formato una trentina di esemplari numerati e il secondo dedicato alla
grande serie. In entrambi i casi ogni singola motocicletta sarà assemblata a
mano con il suo bel telaio a doppia culla sdoppiata formato da tubi 25CrMo4, il
forcellone in lega leggera, la cassa filtro integrata nel telaietto, il
serbatoio da 12 litri con le guance cromate e il monocilindrico da 299cc
raffreddato ad aria e a…carburatore! E si perché in un mondo che ci vuol fare
credere che senza l’iniezione elettronica non siamo green, che senza l’ABS cadremmo
a ogni accensione della moto, che senza il traction control saremmo disarcionati
a ogni accelerata, Borile immola sull’altare della leggerezza e della
semplicità (per non dire minimalismo) qualsiasi orpello elettronico considerato
non necessario. E udite udite, l’MdV 300 ha l’omologazione Euro 4, a riprova
che meno a volte è meglio. E a questo punto ci chiediamo se per caso ci stanno
prendendo in giro e piuttosto che puntare sulla leggerezza per consumare e
inquinare meno e divertirci di più, ci vogliono tutti tristi e cicciottelli e controllati
da piccoli pezzetti di silicio? Per rispondere basterebbe accendere questa
Borile da 30 cavalli, che sfrutta un silenziatore piccino e di carbonio
(ricordate? Semplicità e leggerezza contro il logorio della vita moderna!) e
vedere l’effetto che fa. Perché noi l’abbiamo definita enduro vintage ma
abbiamo sottinteso “nata dalla passione”. E a questo punto spiegateglielo voi
alle nuove generazioni, tutte smartphone e connettività, che MdV sta per “Motorea
da Vecioti” e che in realtà servirebbe ai primi per scoprire cos’è la vita
godereccia e reale e ai secondi per non dimenticarne il sapore!
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