Presentata
come concept d’enduro classic, monta il nuovo bicilindrico a V di 850cc. E Moto
Guzzi lancia un concorso per trovarle un nome.
All’ultimo
Salone del ciclo e del motociclo di Milano chi si aspettava di trovare la nuova
Stelvio non è rimasto deluso di fronte alla V85, presentata sotto forma di
concept (ma praticamente pronta per la produzione di serie) all’interno di una
scenografia vagamente africana. Lo stile è inequivocabilmente ispirato alle NTX
degli anni ’80 che hanno preso parte anche alla massacrate Parigi/Dakar, ed è
la capostipite di una serie di modelli che accompagneranno la Moto Guzzi a
tagliare il traguardo dei 100 anni.
Tecnicamente è tutto nuovo a partire dal
telaio in tubi d’acciaio che sfrutta il particolare ancoraggio del motore per
realizzare una struttura rigida, il forcellone asimmetrico per limitare
gl’ingombri laterali e il propulsore bicilindrico di 850 centimetri cubici da
80 cavalli. Ma quello che colpisce è soprattutto il design audace e fascinoso
ma al tempo stesso pratico che definisce un punto d’incontro ideale tra
tecnologia e funzionalità moderne. In Moto Guzzi parlano di Enduro Classic per
definire un modello proporzionato nelle dimensioni e che fa dell’ergonomia un
punto fondamentale del progetto; la zona in cui serbatoio e sella s’incontrano,
ad esempio, è stato pensato per essere molto stretto così da facilitare
l’appoggio dei piedi ancorchè la V85 sia dotata di sospensioni a lunga
escursione, garantendo comfort e controllo in tutti i frangenti d’uso. Alla
dotazione del concept, che prevede una strumentazione completamente digitale e luci
a LED DRL, si accoppia la progettazione di elementi fondamentali per il
globetrotter (anche estremo) come il telaietto posteriore in tubi a cui
ancorare le borse da viaggio e la struttura reggi faro la cui forma permette di
trovare un appiglio per “trascinare” la V85 fuori dai pantani o di legare un
piccolo bagaglio sopra il parafango alto. Va da se quindi che Moto Guzzi abbia
voluto creare un mezzo in grado d’esaltare la concezione più pura e originaria
del viaggio, dove l’uomo e la moto, in perfetta simbiosi, partono verso la
scoperta di luoghi unici e inaspettati. Rimane solo una domanda: quando sarà
disponibile per il pubblico?
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