Telai
nuovi (Ducati), moto in versione 2018 (Honda) e strane carenature aerodinamiche
(Yamaha) hanno segnato la seconda giornata di test.
La
due giorni di test sulla pista valenciana di Ricardo Tormo si sono conclusi con
il dominio (ancora una volta) di Marquez e della sua Honda. Il neo campione del
mondo ha staccato il tempo di 1:30 e 033 secondi, che nelle combinate lo pone
al vertice della categoria.
E’ interessante notare che il Repsol Honda Team ed
entrambi i piloti hanno utilizzato un ibrido con telaio, scarichi e motore in
configurazione 2018. Lo stesso Pedrosa (quarto con i tempi del primo e del
secondo giorno) ha testato una nuova carenatura in previsione degli sviluppi
per la nuova stagione. In generale i due spagnoli non hanno espresso giudizi ne
positivi ne negativi sulla moto utilizzata nei test; d’altronde si tratta della
prima sessione di prove per sviluppare la l’RC213V per il 2018 quindi è
plausibile che questa sia una fase interlocutoria e di test dei singoli
particolari. Chi invece ha molto da lavorare è la Yamaha e il Movistar Yamaha MotoGP.
Sia Rossi che Vinales hanno provato di tutto e il contrario di tutto: carenature
modificate con alette più ampie, motori 2017 e 2018 su telai 2016 e 2017 e su
un’unità usata negli ultimi Gran Premi che di fatto era la versione su cui basare
lo sviluppo per il 2018: Il risultato? Catastrofico! Il caos è evidente con
Rossi che conferma la bontà del telaio 2016 a discapito di quello del 2017 e
dell’evoluzione pre 2018, Vinales che si trova meglio con la versione 2017 (ma nella
seconda giornata di test ha evidenziato nuovamente confusione nello spagnolo) e
Zarcò che prova l’M1 ufficiale e dichiara che pur non essendo andato più forte
rispetto a quanto fatto con la sua Yamaha 2016 ne conferma l’elevato
potenziale. L’unica certezza in casa Yamaha (a parte il nuovo motore) è che non
ci sono certezze e che, prima di tutto, bisogna decidere quale pilota seguire
più degli altri per poter organizzare il lavoro di progettazione e sviluppo
della M1 per il 2018, tenendo conto che il maggiore handicap della passata
stagione è stata l’impossibilità di sfruttare le gomme fino alla fine delle
gare. In casa Ducati i piloti del Ducati Team hanno utilizzato i test per
effettuare prove comparative per definire alcune specifiche della Desmosedici
GP18, il cui esordio è previsto nei primi test del 2018 in programma a Sepang
dal 28 al 30 gennaio. “Abbiamo utilizzato bene questi due giorni per provare
vari particolari e soluzioni utili per la definizione della moto 2018 – ha dichiarato
Dovizioso –. Siamo riusciti a concludere tutto il programma che era stato deciso
insieme ai nostri ingegneri e a testare le nuove forcelle Öhlins 2018. Adesso
ci aspetta l’ultimo test dell’anno a Jerez la prossima settimana, dove
lavoreremo per definire gli ultimi dettagli della nuova moto, prima della pausa
invernale”. Del medesimo tenore le dichiarazioni di Lorenzo: “in questi test
non abbiamo provato delle grosse novità, però abbiamo raccolto delle
informazioni molto utili per lo sviluppo della moto del prossimo anno. Mi sono
trovato particolarmente bene, ho migliorato il mio rendimento sulla moto
cambiando alcune cose nel mio modo di guidarla, e ho girato con dei buoni
tempi. Dobbiamo però continuare a lavorare per trovare quei decimi che ancora
ci mancano su alcune piste. Abbiamo provato anche le nuove forcelle Öhlins,
però sappiamo che le novità più importanti arriveranno solo a Sepang per il
primo test del 2018”. In effetti si sa che la Ducati ha portato alcuni
forcelloni e un nuovo telaio su cui basare il lavoro per il 2018 e di cui sia Lorenzo
che Dovizioso sono relativamente soddisfatti. Aprilia e il team Aprilia Racing
Team Gresini hanno lavorato in due direzioni: assetti per lo sviluppo della
RS-GP del 2018 e affiatamento del neo assunto Redding. Da un lato la diversa
distribuzione dei pesi e una nuova geometria hanno soddisfatto Espargaro: "in
questi test non abbiamo provato molti nuovi componenti ma più che altro delle
modifiche alla geometria della moto e alla ripartizione dei pesi. Sono idee che
vogliamo introdurre sulla moto 2018 e abbiamo bisogno di confermarle per capire
la direzione. Posso dirmi soddisfatto, dopo un weekend difficile abbiamo
dimostrato di poter essere veloci. Ora saranno importanti i test di Jerez, una
pista diversa dove continueremo il nostro lavoro in ottica 2018. Quella che
arriverà nel 2018 non sarà una moto rivoluzionata ma le caratteristiche di
guida ed ergonomia cambieranno, quindi è fondamentale prendere la giusta
strada". Redding, di contro, sta faticando più del previsto per adattarsi
alla nuova moto: "sono stati due giorni interessanti. C'è tanto lavoro da
fare per adattare la RS-GP alle mie caratteristiche, a partire dalle
dimensioni. Ovviamente tutte le informazioni che stiamo raccogliendo andranno a
influenzare la moto 2018, per ora il mio obiettivo è prendere confidenza con il
carattere della moto che è sicuramente diverso da quello a cui ero abituato.
Aleix sta facendo un grande lavoro e dimostra il potenziale di Aprilia, sono
fiducioso perché mi sento parte del progetto. Il team mi ha accolto in maniera
splendida, mi piace il loro metodo di lavoro e ho cercato di dare loro il
miglior feedback possibile. Valencia non è la mia pista preferita e dopo un
weekend di gara non è semplice saltare su una nuova moto, per questo abbiamo
lavorato senza cercare il time-attack". Il Team Suzuki Ecstar è sceso in
pista con Rins e Iannone solo nella seconda giornata provando evoluzioni sia
del telaio che del motore mostrando un lavoro d’affinamento improntato all’evoluzione
e non alla rivoluzione: "martedì non ero in condizione di girare perché stavo
male – ha dichiarato Iannone – Ora mi sento meglio e nonostante non abbia fatto
molti giri, abbiamo già capito alcune cose e questo è un buon punto di partenza
per il prossimo test a Jerez. Suzuki ha lavorato duramente per fornire le nuove
specifiche del motore e il nuovo telaio. Stiamo lavorando passo dopo passo con
l'introduzione di una cosa dopo l'altra, e per Sepang avremo un pacchetto più
completo. Nell'ultimo mese del campionato abbiamo fatto molti passi avanti.
Sono contento di come funziona la squadra e anche della Suzuki. Nel box abbiamo
un buon ambiente e questo mi aiuta molto con il lavoro sulla GSX-RR".
Problemi di salute simili per Rins che ha saltato, come il suo compagno di
squadra, la prima giornata di test: "non mi sento ancora al 100%, quindi
abbiamo fatto solo le cose più importanti. Avevamo una nuova specifica per il
motore e un nuovo telaio, e li abbiamo testati entrambi, cercando di farci
un'idea. L'obiettivo è valutare i singoli miglioramenti e poi metterli tutti
insieme per Sepang. Dal momento che la sensazione è stata positiva, non vedo
l'ora di andare a Jerez, sentirmi meglio e iniziare a lavorare al 100%".
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