mercoledì 10 febbraio 2016

TVS

AKULA 310 CONCEPT
Downsizing ovvero (nel settore delle due ruote) la riduzione delle cilindrate dei propulsori, mantenendo buone prestazioni diminuendo consumi ed emissioni. La quadra del cerchio. E per far ciò bisogna investire in progetti sempre più complessi. BMW per il suo primo monocilindrico di piccola cilindrata (per i suoi standard) dell’era moderna si è legata in una partnership industriale con la TVS.
La casa indiana è il terzo produttore per grandezza del paese e tra i primi dieci al mondo. Spazia dall’automotive all’aeronautica all’elettronica ed ha un fatturato di oltre sette miliardi di dollari. La joint venture con BMW ha dato vita alla G 310 R (costruita in India dal partner) e su questa base la TVS ha realizzato il prototipo Akula 310 premiato come miglior concept bike all’Auto Expo 2016 di New Dehli. L’Akula 310 (il nome significa “squalo”) prefigura ciò che potenzialmente potrebbe essere un’evoluzione della monocilindrica bavarese. Sul telaio d’acciaio (misto traliccio di tubi e piastre con telaietto d’alluminio dedicato) viene montata una carenatura aerodinamica in fibra di carbonio dalle forme e dallo stile evidentemente sportivi. Plausibile l’utilizzo di componenti già presenti sulla G 310 R come la forcella anteriore a steli rovesciati da 41 millimetri, il comparto freni completo e ovviamente il monocilindrico di 313 centimetri cubici a quattro valvole raffreddato a liquido da 34 cavalli con cambio a sei rapporti. Tra i pochi dati certi abbiamo il peso in ordine di marcia pari a circa 130 chili e il passo di 1.364 millimetri, che confermano l’anima racing del concept. Cosa prefiguri l’Akula 310 non è dato sapere. Puro esercizio stilistico? O pungolo rivolto a Monaco per ampliare la gamma G 310 e creare magari anche un campionato monomarca? E’ presto per dirlo. Di certo c’è l’evoluzione del mercato che punta su queste cilindrate medio piccole con motorizzazioni economiche e affidabili incastonate in ciclistiche divertenti ma non impegnative. E basta osservare i giapponesi per rendersi conto che la strada è questa.






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