Il
presidente della Brembo SPA, Alberto Bombassei, entra ufficialmente
nell’Automotive Hall of Fame.
Pur
trattandosi di automotive la notizia che riportiamo è interessante per il mondo
del motociclismo perché Brembo è un’azienda che opera in entrambi i settori
(sia per quanto riguarda la produzione che lo sport). A maggior ragione fa
piacere sottolineare che si tratta di un’azienda italiana che il mondo c’invidia
e che viene utilizzata come primo equipaggiamento su vetture e motociclette di
ogni nazione.
Annunciata lo scorso marzo, l’onorificenza è stata assegnata nel
corso della cerimonia che si è tenuta il 20 luglio, presso il Cobo Center di
Detroit. La Automotive Hall of Fame con sede a Dearborn (Michigan) fondata a
New York nel ‘39 al fine di celebrare e raccontare le storie di quanti hanno
saputo raggiungere traguardi straordinari nel mondo dell’automobile, ha
insignito il presidente della Brembo con un posto tra i più affermati
industriali dell’Automotive mondiale assieme ad altri due nomi illustri del
settore: Ed Welburn (Vice President of Global Design di General Motors) e Jack
Roush (Ceo e fondatore di Roush Fenway Racing). In quasi ottant’anni l’AHF ha
premiato circa 800 personalità di tutto il mondo, di cui otto italiane. Alberto
Bombassei è il nono e andrà ad affiancarsi a quello di giganti dell’auto di
oggi e del passato come Enzo Ferrari (2000), Ettore Bugatti (2000), Giovanni
Agnelli (2002), Giorgetto Giugiaro (2002), Battista “Pinin” Farina (2004),
Nuccio Bertone (2006), Sergio Pininfarina (2007) e Luca Cordero di Montezemolo
(2017). Tra le celebrità dell’automotive di altri paesi, troviamo nomi come
Henry Ford (1967), Ferdinand Porsche (1987) e André Citroen (1998). «Sono
profondamente onorato e anche emozionato per il riconoscimento che mi è
stato ufficialmente attribuito dal Comitato della prestigiosa Automotive Hall
of Fame - ha dichiarato Alberto Bombassei al termine della cerimonia - pensare
al mio nome iscritto accanto ai tanti e straordinari protagonisti della storia
dell'automobile mi rende molto felice e aumenta il senso di responsabilità
verso il mondo a cui da anni dedico tutto il mio impegno: quello dell'auto. Mi
viene naturale pensare che questo importante riconoscimento sia una sorta di
conferma della grande passione che nutro da sempre per il mondo dei motori, da
quando, ancora bambino, sognavo di guidare l'auto di mio padre. La passione è
aumentata nel tempo, grazie alle tante vetture che si sono succedute sino a
oggi nella mia vita di guidatore, e sono sempre entusiasta dei progressi di
questo meraviglioso mezzo. A oggi sono oltre 300 i campionati mondiali vinti da
Brembo nelle diverse specialità motoristiche, e vi assicuro che non siamo
ancora paghi. Per noi le competizioni sono un laboratorio fondamentale, grazie
al quale trasferiamo la nostra tecnologia nelle migliori applicazioni stradali.
Dalla pista alla strada è uno dei miei slogan preferiti e, credetemi, è quanto
avviene costantemente in Brembo”.
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