Problemi
di grip e temperature elevate relegano la Yamaha e i suoi piloti nella top ten
ma lontani dalle posizioni di testa.
Oramai
dopo due anni il progetto non può essere definito ancora in fase di studio o di
rodaggio. L’R1 appare veloce ma carente sotto l’aspetto della tenuta degli
pneumatici fino a fine gara. I piloti alternano ottime prestazioni in qualifica
e in gara con altre ben più deludenti al punto che, talvolta, nella foga della
rimonta cadono perdendo punti preziosi. Laguna Seca non ha fatto eccezione con
qualifiche da dimenticare per Van der Mark (13 in griglia) e gara uno risoltasi
con una caduta per Lowes quando si trovava i undicesima posizione e stava
spingendo per risalire la classifica.
E’ andata meglio al compagno di squadra
che con una guida relativamente più accorta per preservare l’usura degli
pneumatici, ha chiuso in ottava posizione ma a oltre mezzo minuto dal
vincitore. Gara due ha visto entrambi i piloti completare la corsa con
l’inglese in nona posizione inseguito dal compagno di team decimo ma ancora una
volta a oltre 30 secondi dal vincitore. Entrambi i piloti hanno accusato
durante la gara perdite di grip dovute principalmente alle alte temperature, ma
la realtà è che partendo da metà schieramento o poco più avanti, implica il
dover rimontare e contestualmente lottare con altri piloti, con il rischio di
contatti che possono vanificare una gara se non addirittura l’intero week end.
In questo contesto Lowes guida la sua R1 costantemente al limite mostrando
ardimento e generosità, cadendo più spesso del compagno di squadra ma
raccogliendo anche migliori risultati al punto che in classifica generale è
quinto. Van der Mark, di contro, paga in parte lo scotto d’essere al suo primo
anno sulla quattro cilindri giapponese e conseguentemente una guida
relativamente più prudente che lo relegano al settimo posto in classifica
(prima del round americano si trovava era sesto) alle spalle del “privato”
Fores su Ducati. "
Sabato è stata molto dura - ha dichiarato
Lowes -
mi
sono qualificato ottavo e sentivo che avevamo fatto un passo in avanti. In gara
non avevo il feeling che mi aspettavo e mentre cercavo di raggiungere i piloti davanti
a me, ho perso l’anteriore. Non sono sicuro di cosa sia accaduto esattamente
perché non ho avuto alcun avviso. Gara due è stata molto difficile perché non
mi sentivo a mio agio con la moto ma dopo tutto quello che mi è accaduto in questo
fine settimana è stato bello almeno finire e ottenere un risultato. Ho davvero
lottato con la fiducia all’anteriore e i 25 giri sono stati molto duri. Non ho
potuto spingere forte; ho guidato il più costante possibile per cercare di
capire cosa fare per migliorare il nostro ritmo. E’ chiaro che come squadra non
abbiamo vissuto il miglior fine settimana. Ora è il momento di riposare e
tornare più forti per lottare per i podi, che è ciò che abbiamo già mostrato di
poter fare".
Van der Mark ha vissuto un week end al contrario con un buon
piazzamento in gara uno, peggiorato in gara due: “
sabato ho fatto una buona
partenza, ma poi Camier è andato largo e sono finito all'esterno perdendo
posizioni. Così ho spinto davvero forte e ho trovato il limite ma ero molto lento.
Alla fine ho chiuso il gap con il gruppo davanti e sono riuscito a superare due
di loro. Domenica è stata dura perchè subito dopo il primo giro non ho avuto un
buon feeling con la moto. È strano perché abbiamo cambiato molto per la gara.
Un week-end difficile: non appena la temperatura ha cominciato a crescere,
abbiamo avuto problemi. Dobbiamo capire
perché accade ciò e naturalmente non siamo contenti. Durante la pausa saremo
impegnati per assicurarci di tornare a lottare al Lausitzring".
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