Per
chi non può permettersi una Triumph originale, la Kawasaki rappresenta la
migliore alternativa per realizzare una special da fuoristrada in stile anni
’60.
Ogni
medaglia ha il proprio rovescio. Una volta esistevano gli LP e per “scambiarsi”
clandestinamente i bootleg si usavano le musicassette. Girare per negozi (di
dischi o di vestiti poco importa) era una scusa per “scappare” dalle urgenze
scolastiche e familiari…e in ultima istanza anche per uscire con la passione
del momento. Riuscire a possedere una motocicletta (o anche un più umile
ciclomotore) era la sublimazione della libertà conquistata, che odorava di
benzina super, rossa e a 98 ottani e che scombinava i capelli già a 30
chilometri orari (perché il casco non era ancora obbligatorio).
Oggi siamo
tutti super connessi, le canzoni le ascoltiamo in streaming senza possederle,
gli acquisti li facciamo virtualmente senza toccare con mano la merce preventivamente
per testarne la qualità e per gli spostamenti usiamo applicazioni che ci fanno
scarrozzare da perfetti sconosciuti (in attesa di poter acquistare
un’automobile che si auto piloti così da non dover neppure affrontare
l’imbarazzante silenzio tra umani che non si conoscono). Per fortuna però non
tutto è perduto. La modernità ha anche portato molti vantaggi tra cui le jappo
ispirate alle moto inglesi degli anni ’50 e ’60 come, per esempio, la Kawasaki
W650 gemella “diversa” della Triumph Bonneville originale. A questo punto le
opzioni sono due: o siete tipi da Amazon, Uber e Spotify e allora ne comprerete
una per fare i fake all’apericena oppure siete degli appassionati che
trasformano questi tipi di moto in robette serie e gustosissime trovando
ispirazione nelle versioni originali che per ovvie ragioni (leggasi soldi) non
potete permettervi. Nel primo caso fermatevi qui, non andate oltre nella
lettura perché probabilmente non ne capireste il senso. Ma se rientrate nella
seconda categoria…avrete già capito dove andremo a parare e avrete già
l’acquolina in bocca. L’hanno chiamata Fuel Catalina GP ed è una realizzazione
della Fuel Motorcycles sulla base di una Kawa W650 del ’99…ma non si direbbe
proprio! Incredibilmente pochi ritocchi hanno trasformato la giapponese in una
perfetta moto da deserto grazie alla nuova sella più imbottita che fa il paio
con un manubrio più alto e crossistico, ai parafanghi corti e nude look e allo
scarico sdoppiato e rialzato che a dispetto delle apparenze è pure silenziato
(il giusto) dai DB Killer. Fari e frecce sono stati sostituiti con altri
elementi più piccoli e meno invasivi soprattutto a livello estetico. Per il
resto trattandosi di un mezzo che sarebbe davvero andato a correre nel deserto
sono stati montati nuovi ammortizzatori posteriori YSS a lunga corsa e con un
sistema di regolazione sviluppato da HFS che combina i vantaggi di molle
progressive e ad aria con il plus della regolazione della pressione in base al
peso del guidatore e di eventuali passeggeri e relativi bagagli. Oltre alle
sospensioni posteriori sono stati montati una robusta piastra para colpi in
acciaio inox sotto al telaio, un telaietto supplementare per agganciare delle
borse laterali e pneumatici specifici sui cerchi a raggi di serie (Heidenau K67
da 19 pollici davanti e Michelin T63 da 18 dietro). Il resto dell’effetto
“vintage” lo fanno la verniciatura e le decals d’epoca; tutto il resto è di
serie…e si stenta a crederlo! A questo punto se siete arrivati fino a qui,
possiamo supporre che con la mano destra stiate già scrollando sul vostro
smartphone alla ricerca di una W650 usata a buon mercato tra le migliaia
disponibili sul web; perché, come dicevamo all’inizio, ogni medaglia ha due
facce e questa è quella bella della moderna tecnologia.
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