Valentino
benedice il nuovo telaio altrimenti sarebbe andata molto peggio, Vinales
ringrazia la strategia attendista e chiude quarto e Poncharal ringrazia Folger
finito sul podio.
Sono
parecchi gli spunti emersi dopo il Gran Premio di Germania per quanto riguarda
i team Yamaha ufficiali e clienti. Da un lato Vinales e Rossi chiudono
rispettivamente quarto e quinto su una pista indigesta per la quattro cilindri
Iwata (e per il “dottore”) arginando la fuga (in gara e in campionato) di
Marquez. Dall’altro lato i piloti del team Tech3 chiudono nella top ten con
Zarco nono e Folger (sulla pista di casa) secondo dopo una strepitosa rincora e
un altrettanto incredibile lotta con il vincitore Marquez.
Questa la cronaca,
ma con molti punti di domanda. Innanzitutto Vinales che partiva undicesimo e
che con una buona partenza e una tattica attendista tesa a risparmiare le
gomme, ha concluso a un passo dal podio conquistando punti importantissimi in
ottica mondiale. Poi viene Rossi che ha ammesso candidamente che il nuovo
telaio ha fatto la differenza tra l’ennesima debacle e il buon piazzamento.
Anche l’italiano ha portato a casa punti iridati che lo proiettano a -10 dalla
testa della classifica. Zarco, la rivelazione di quest’anno che con una Yamaha
2016 (e forse proprio in questo sta la forza dei suoi risultati) ha rimontato
fino alla nona posizione a causa di qualifiche per nulla brillanti che gli sono
valse la diciannovesima casella in griglia. E infine Folger che ha fatto
il…Valentino insidiando fin dai primi giri Marquez e che ha ceduto solo a due
tornate dalla fine, garantendo a se stesso e al team un ottimo risultato a
fronte di una possibile caduta. E’ evidente che il nuovo telaio ispirato in
parte alle caratteristiche della versione dell’anno passato, permette a Rossi
d’essere molto più competitivo. Ed è altrettanto ovvio che i buoni risultati
del team Tech3 sono dovuti proprio all’utilizzo della moto 2016, ritenuta più
equilibrata rispetto a quella ufficiale 2017. Altresì un aspetto fondamentale
di questo campionato è l’alternanza dei risultati di tutti i big che soffrono
principalmente il poco feeling con gli pneumatici al punto che si ricomincia a
parlare di piste favorite (e favorevoli) e piste più ostiche come parte del
processo che può portare (o precludere) alla vittoria. Questa situazione
d’avvicendamento nei risultati mescola le carte al punto che in tre gare la
leadership è passata da Vinales a Dovizioso e a Marquez. Altro aspetto interessante
è che in 26 punti sono racchiusi ben cinque piloti che possono realisticamente
giocarsi il mondiale. “
Sono molto fiducioso per il campionato – ha dichiarato
Vinales –.
Partire undicesimo, arrivare quarto perdendo molto tempo nei
sorpassi piloti ed essere abbastanza vicino a Dani significa che abbiamo
davvero fatto un buon lavoro durante tutta la gara. Siamo abbastanza
soddisfatti, sappiamo che abbiamo ancora bisogno di migliorare la moto, ma nel
complesso è stato molto bello. Dopo Assen essere secondi in classifica generale
è positivo, ma rispetto a dopo il Mugello non è così positivo perché stavamo
costruendo un gap. Abbiamo sofferto molto a Montmeló e fatto un errore ad
Assen, ma nel complesso va bene perchè anche con gli errori sono ancora lì.
Dobbiamo continuare così e abbiamo bisogno di lavorare un po’ di più,
soprattutto in qualifica e preparare meglio la gara. E' tutto nelle nostre mani
e cercherò di migliorare il mio stile di guida e per tornare più forte e più in
forma, quindi la pausa di un mese sarà buona”. Anche
Rossi guarda il bicchiere
mezzo pieno e aggiunge: “
è stato un weekend difficile, perché abbiamo sofferto
molto, ma per fortuna siamo stati in grado di lavorare meglio. La gara non è
stata così male, perché ho mantenuto un buon ritmo dall'inizio alla fine. Sono
più contento quando lotto per il podio, ma questo quinto posto e questi punti sono
buoni per il campionato che è ancora molto aperto. Penso che mi rilasserò per
due settimane e dopo inizierò gli allenamenti perché dobbiamo arrivare a Brno
pronti e al 100% della forma fisica”.
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