Doppio
podio in entrambe le manches e vittoria in gara due per Rea che allunga in
campionato e ipoteca seriamente il terzo titolo mondiale consecutivo.
Poche storie, il mattatore della stagione 2017 è ancora Rea.
Da quando il britannico è approdato nel team ufficiale Kawasaki nel 2015 ha
monopolizzato il campionato delle derivate di serie vincendo all’esordio il suo
primo titolo e ripetendosi l’anno successivo con una costanza da caterpillar lasciando
agli avversari solo le briciole. E se, come sembra, riuscirà a conquistare
l’iride anche quest’anno, sarà il primo pilota nella storia della Superbike a
portare a casa tre titoli consecutivi; e nulla vieta di supporre che possa
anche tentare l’assalto ai quattro mondiali di Carl Fogarty, il più titolato
della categoria.
A questo punto la domanda che sorge spontanea è se
quest’egemonia sia merito della moto o del pilota, addirittura, della mancanza
d’avversari che possano tenergli testa. Innanzitutto è bene sottolineare che
gli unici piloti ad aver vinto un mondiale in sella alla Kawasaki (oltre a Rea)
sono stati Russel nel ’93 con la Ninja 750 e Sykes nel 2013 con la ZX10-RR. Inoltre
solo con l’arrivo di Rea la casa di Akashi ha conquistato i primi due titoli
costruttori nella Superbike. E infine considerando i punti ottenuti
dall’esordio nel mondiale delle derivate di serie, Rea ne vanta 2966,5, Sykes
2800,5 e Davies 1756,5 (ma il gallese ha debuttato nella categoria quattro anni
dopo i due britannici). Quindi la verità è che ci troviamo di fronte a uno di
quei rari mix micidiali in cui uomo e mezzo si amalgamano alla perfezione. E la
dimostrazione è gara due di Laguna Seca dove Rea, partito dall’ottava posizione,
ha superato tutti gli avversari a suon di giri record prendendo la testa della
corsa e andando a vincere distanziando il compagno di squadra (secondo) di 2,8
secondi e Davies (terzo) di 4,8. In gara uno un po’ per problemi d’ingresso
nell’ultima curva del T1 e un po’ per non rischiare di perdere punti preziosi
per il campionato, ha concluso in seconda posizione tra Davies (vincitore) e
Sykes (terzo) che pur avendo fatto segnare la pole position non è apparso
realmente incisivo in entrambe le gare. Alla fine Rea si avvantaggia della
lotta tra i suoi più diretti avversari (Sykes e Davies) che si tolgono punti a
vicenda e allunga in classifica mondiale fino a 341 punti inseguito dal
compagno di squadra a -59 e dal ducatista a -115. Con cinque round da disputare
e ben 250 punti da assegnare, il mondiale è ancora aperto, sebbene il titolo
sia sempre più saldo nelle mani di Rea che a fine week end ha dichiarato: “è
stato fantastico vincere e lo abbiamo fatto mettendo insieme 25 buoni giri. A
partire dal primo giro Tom è andato via e ho trovato difficile spingere in
quella fase. Ma quando sono stato sicuro, ho messo la testa giù appena si è
presentata l'occasione sono passato in testa, e ho impostato il mio ritmo.
Abbiamo fatto un vero passo in avanti con alcune modifiche. Ho lasciato che il
mio capo equipe Pere facesse i cambiamenti per la gara. Ha fatto un buon lavoro
e sembra che abbia funzionato. Tutto sembrava essere più facile e durante la
corsa non ho cambiato nulla, ho giocato un po’ con l’elettronicamente e con le
impostazioni del freno motore. Voglio ringraziare tutta la mia squadra per
avermi dato un ottimo pacchetto". Queste, invece, le dichiarazioni di
Sykes: “in gara uno ho sentito il mio passo verso la fine. Ho fatto del mio
meglio durante la corsa per regolare l’ingresso in curva e la strategia del
freno motore, ma non avevo abbastanza grip. In gara due speravo di andare via
da solo. Sono uscito dall'ultima curva, ho guardato il maxi schermo e ho visto
il mio compagno di squadra. Volevo che i piloti ritornassero su per lottare con
lui, ma non è accaduto. La moto andava bene e siamo rimasti tra l’1 e 23 alto
el’1 e 24 basso tutta la gara. Ho fatto un paio di errori in un giro, cercando
di regolare il freno posteriore e la mappatura del motore, solo per provare
qualcosa di diverso. Dobbiamo essere felici per il secondo posto perché ho dato
tutto in pista. Sono un po’ deluso per aver perso alcuni punti nel campionato
ma c'è ancora molto da fare".
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