Nato
in Australia e California, l’accostamento moto/surf è diventato un must anche
dalle nostre parti. Ecco l’interpretazione di Deus sull’argomento.
In
parte ricorda la famosa Fiat Eden Roc degli anelli, una piccola 600 multipla
trasformata in auto estiva ispirandosi, per interni e accessoristica ai
motoscafi Riva. E più o meno la piccola Sea Sider incarna il medesimo spirito
balneare applicato al binomio moto/surf. Nata come moda necessaria in Australia
e California per poter coniugare le due passioni, le motociclette attrezzate
per poter trasportare una tavola da surf sono diventate un must anche nelle
nostre latitudini trasformandosi, oltre che in un filone ben definito di preparazione
dei mezzi, anche in un vero e proprio stile di vita.
L’interpretazione che vi
proponiamo oggi è opera della filiale Deus di Bali che ha rivisto in chiave
“estiva” un altro mito della mobilità popolare (proprio come la 600 multipla)
pensato e costruito in Giappone: l’Honda Super Cub nella sua versione C70.
Dotato di un piccolo monocilindrico di 71,8 centimetri cubici in grado
d’erogare circa 5 cavalli montato in un telaio in lamiera stampata d’acciaio
(vi ricorda per caso qualche scooter italiano?) è il mezzo a motore più
prodotto di tutti i tempi con oltre 87 milioni di unità costruite a partire dal
1958 in molteplici allestimenti e cilindrate. Sebbene non sia mai stato
ufficialmente importato in Italia, un po’ per moda e un po’ perché amato dai
suoi estimatori, è possibile incrociarne qualcuno per le strade del bel paese.
La sua forma particolare, la possibilità di renderlo più gioioso con
colorazioni vivaci unite a una meccanica affidabile e facilmente riparabile ne
fanno un mezzo oltre che polivalente anche apprezzato da un pubblico vasto ed
eterogeneo. E ci si chiede come mai in passato per unificare i mondi delle due
ruote e del surf non si è pensato subito al piccolo scooter giapponese. A
mettere una pezza ci ha pensato Deus con la sua Sea Sider prendendo il meglio
di un modello del ’74 e aggiornandolo ai nostri tempi (e ritmi). Motivo per cui
sul telaio in lamiera è stato montato un propulsore del ’95 più brioso rispetto
a quello originale e con l’avviamento elettrico, un toccasana quando si va in
spiaggia con le infradito! Alcuni particolari sono stati recuperati da altri
mezzi d’epoca (sterzo e faro anteriore) mentre altri sono arrivati direttamente
dal Giappone (cerchi a raggi) così da poter contare allo stesso tempo su pezzi
leggeri e con un certo stile. Il tocco glamour (ma anche pratico) è dato dalla
struttura in tubi (una specie di rastrelliera) per trasportare la tavola da
surf e dal cestino portatutto anteriore realizzato mixando acciaio e legno per
richiamare lo stile fresco della Sea Sider. Per alleggerire quanto più era
possibile lo scooter e rendere più pulito e lineare il design generale, sono
stati eliminati gli agganci e gli accessori ritenuti non necessari. Ciò che fa
la differenza sono quindi i dettagli come lo scarico e la sella fatti a mano, i
componenti cromati (fari e indicatori di direzione, copri pignone, carter,
coperchio filtro aria e via di seguito) e la colorazione semplice old style con
logo in contrasto. La sintesi è un mezzo in grado di portare (con calma) una
coppia in spiaggia o all’aperitivo o su per i passi di montagna. Un mezzo
fresco e divertente e, nonostante la tavola da surf, per tutte le
stagioni.
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