La gamma V9 si evolve nel segno del comfort con nuovi
particolari dedicati che rendono la Roamer e la Bobber ancora più comode ed
emozionanti.
Nella storia lunga quasi un secolo di Moto Guzzi, le
motociclette custom non rappresentano certo una novità: fanno infatti parte di
questo segmento alcuni dei modelli più conosciuti, amati e diffusi della
produzione di Mandello, tra i quali l’indiscussa regina è la California.
Proprio nel solco della tradizione, e del successo, ottenuto da questo modello
nato nel 1971, Moto Guzzi progettò e costruì modelli di cilindrata media,
adatti a coprire le richieste di una fascia di utenti in notevole aumento. Come
la V35 Custom del 1979, sostituita poi dalla più prestante V50, a sua volta
rimpiazzata dalla V65 Florida, passando poi per la famosa e apprezzata Nevada,
nata nel 1989 sulla base collaudata della V75 del 1985.
Fino ad arrivare, nel
2007, alla moderna e stilosa Bellagio. Sono tre le caratteristiche
imprescindibili che, nascendo da una cultura motociclistica unica al mondo,
hanno attraversato le generazioni di tutte le custom Moto Guzzi:
- il design fortemente personale, nel quale la particolare e
unica configurazione del motore gioca un ruolo stilistico determinante, sempre
al centro della scena, così come il sinuoso serbatoio e gli scarichi bassi;
- il mitico motore bicilindrico trasversale a V di 90°,
introdotto nel 1967;
- il piacere di guida in ogni condizione, concesso dalle
riconosciute superiori qualità ciclistiche proprie di tutte le Moto Guzzi
capaci di rapire il cuore di generazioni differenti di utenti lungo le strade
di tutto il mondo.
La stessa cultura motociclistica anima le due motociclette
di Moto Guzzi. V9 Roamer è la custom universale facile e intuitiva, magnifica
da esibire e appagante da guidare, ricca di dettagli unici e finiture da
fuoriclasse. L’animo più scuro e notturno si chiama invece V9 Bobber, caratterizzata
dai grossi pneumatici e dal look total black. Le V9 M.Y. 2017, frutto del
continuo perfezionamento che Moto Guzzi dedica alle sue moto, sono ora
contraddistinte da una maggiore differenziazione, con due personalità
nettamente distinte: una più turistica e l’altra più sportiva. Entrambe si
evolvono nel segno del comfort e dell’attenzione alle lunghe percorrenze,
introducendo differenti posizioni di guida, selle più comode e una intera gamma
di accessori dedicata al turismo. Con così espliciti riferimenti di stile e
tecnologia presenti in tutta la storia di Moto Guzzi, le due V9 non potevano
che essere bellissime, divertenti e sicure. In particolare, il massimo sforzo
di Moto Guzzi si è concentrato sulla definizione di un design che valorizzasse
le scultoree forme del bicilindrico 850 made in Mandello. Inoltre grande
attenzione è stata posta alla qualità percepita: V9 Roamer e V9 Bobber sono
costruite con una cura eccezionale delle finiture e della componentistica. Un
nuovo modo di concepire la motocicletta di media cilindrata. Sfiorando le
superfici, il tatto percepisce l’ampio uso di materiali nobili come l’acciaio e
l’alluminio, mentre le parti in plastica sono ridotte al minimo indispensabile.
Il serbatoio a goccia, in metallo su entrambe le V9, dalla capacità di 15
litri, è rifinito con una pregiata verniciatura su cui è applicato il logo Moto
Guzzi, protetto da vernice trasparente. Anche il parafango anteriore e il
posteriore sono in metallo. In leggero alluminio sono realizzati invece i
fianchetti laterali, il tappo della benzina e le leve di freno e frizione;
anche gli ergonomici blocchetti elettrici hanno i gusci rifiniti in alluminio,
così come sono in alluminio le pedane del pilota. I collettori di scarico in
acciaio sono protetti da un secondo tubo, il quale, creando un’intercapedine
d’aria, contribuisce ad abbassare il calore emanato e a preservare le superfici
esterne. Curatissime sono le finiture delle saldature del telaio e la qualità
della verniciatura dello stesso, così come sono certosini i dettagli che
caratterizzano il bicilindrico trasversale a V di 90°, non solo nelle fusioni,
ma anche nella sua tinta nero opaco che esalta i marchi Moto Guzzi fresati sui
coperchi delle teste in alluminio. Due motociclette da osservare nell’intimo
dei loro particolari, da toccare con mano e in grado di trasmettere tutta la
tradizione e la cultura costruttiva tipica dei migliori manufatti Moto Guzzi. Una
delle caratteristiche che hanno decretato il successo delle custom lariane è
sempre stata la polivalenza. La grande California così come la più piccola
Nevada hanno accompagnato i guzzisti nelle trafficate aree cittadine e, con
qualche accorgimento in più per i bagagli, anche nei viaggi lunghi e
avventurosi. Affascinante, facile, comoda e appagante nella guida, come tutte
le Moto Guzzi, V9 Roamer è la custom italiana dedicata ai cittadini del mondo.
Il Centro Stile del Gruppo Piaggio ne ha sviluppato il design, anche grazie
agli input forniti dal PADC (Piaggio Advanced Design Center) situato a Pasadena
(California), laddove nascono le tendenze motociclistiche che poi si diffondono
ovunque. V9 Roamer rappresenta al meglio la capacità di abbinare uno stile
classico ed essenziale a finiture di elevato livello, esaltando al contempo
l’architettura unica del bicilindrico 850. Curatissimi nel dettaglio sono i
cerchi ruota (da 19” l’anteriore e da 16” il posteriore) verniciati in nero
opaco e trattati con una finitura diamantata, così come la strumentazione
digitale multifunzione dal singolo quadrante circolare. Sulla V9 Roamer aumenta
il comfort a bordo, grazie a una differente posizione di guida, dettata da
pedane di pregevole fattura arretrate di 100 mm e rialzate di 35 mm. Il
vantaggio è duplice: la postura in sella è più attiva e decontratta, ideale
quindi per sfruttare al meglio le qualità ciclistiche e al contempo aumenta lo
spazio e l’abitabilità anche per i motociclisti di più elevata statura. È nuova
anche la sella - caratterizzata dalle ricche imbottiture ben evidenziate dalle
cuciture - ora più lunga e più confortevole sia per il pilota sia per il
passeggero e impreziosita dal logo Moto Guzzi cucito con filo grigio. L’altezza
da terra è di soli 785 mm ed è abbinata a un manubrio rialzato cromato, molto
comodo da impugnare. La nuova triangolazione offre così a tutti i motociclisti
comodità in marcia, facilità di gestione del veicolo da fermo e feeling nella
guida dinamica. Moto Guzzi V9 Roamer raccoglie quindi l’eredità lasciata dalla
mitica Nevada 750, rimasta in gamma, con opportuni aggiornamenti, per oltre un
ventennio, e ambisce a diventare una piccola granturismo, se allestita con i
nuovi accessori originali pensati per il viaggio, come il più ampio parabrezza,
l’inedito portapacchi con schienalino removibile e il set di borse dedicate. Tra
gli accessori è presente anche il kit di pedane avanzate, che ripristina la
posizione di guida della prima serie di V9 Roamer. L’evoluzione apportata sui
modelli V9 2017 è disponibile anche per le V9 del 2016. La nuova sella e le
pedane, elementi decisivi della nuova ergonomia, sono infatti proposte come
optional e installabili anche su V9 Roamer prima serie. Continua anche su V9 la
felice tradizione di Moto Guzzi di contenere il peso complessivo a livelli
minimi. Se già V7 III e California 1400 sono tra le più leggere dei rispettivi
segmenti di appartenenza, su V9 il peso in ordine di marcia di 199 kg è un vero
e proprio record della classe. La massa ridotta, unita alle splendide qualità
ciclistiche di V9 Roamer e alla grande coppia ai bassi regimi offerta dal
bicilindrico 850, regala feeling, maneggevolezza ed emozioni di guida uniche.
V9 Roamer è la vera “motoleggera” di media cilindrata, dedicata non solo a chi
ama e conosce la cultura motociclistica di Moto Guzzi, ma anche a coloro che
hanno sempre apprezzato il design delle motociclette custom, ma non si sono mai
avvicinati a causa del peso elevato e della scarsa maneggevolezza di quasi tutte
le interpreti del settore. La declinazione di V9 Bobber evoca concetti quali
l’essenzialità delle forme, la purezza del design e di conseguenza un certo
contenuto di originale sportività, sottolineato anche dal look total black
opaco. È la custom sportiva di Moto Guzzi, che effettivamente inaugura il
segmento dei bobber di serie di media cilindrata, ove attualmente V9 è l’unica
rappresentante. I bobber sono nati negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra
dalla mano di appassionati piloti e si caratterizzavano per l’eliminazione di
ogni particolare superfluo che non servisse per correre veloci sulle piste di
terra battuta. Per gareggiare in queste condizioni i corridori erano soliti
montare pneumatici oversize, che garantivano un’ampia impronta a terra. In
linea con tale stile, V9 Bobber abbandona qualsiasi cromatura e verniciatura
brillante per sposare dettagli neri opachi. Scuri come la notte sono quindi i
fianchetti e il serbatoio del carburante, con l’unica concessione di alcuni
richiami grafici in giallo o in rosso opaco. Sono verniciati in “dark matt”
anche il gruppo di scarico, gli specchietti ed entrambi i parafanghi in
metallo. Quello posteriore è stato accuratamente accorciato e ridotto nelle
dimensioni, oltre a prevedere un gruppo ottico molto compatto, contribuendo
fortemente alla realizzazione del look minimale di V9 Bobber. I cerchi ruota
neri opachi, entrambi da 16 pollici, sono finemente decorati col logo Moto
Guzzi in grigio; quello anteriore calza un pneumatico dalla spalla maggiorata
(130/90). Anche con questa spettacolare gommatura, dal design caratterizzante,
la moto mantiene eccezionali doti di piacere di guida e di maneggevolezza. V9 Bobber
infatti è una vera Moto Guzzi, e come tale non sacrifica nulla della
guidabilità a favore dell’estetica. V9 Bobber MY 17 differisce da V9 Roamer
anche per la posizione di guida più raccolta e sportiva, offerta dal manubrio
basso drag bar verniciato nero e dalle pedane in alluminio arretrate di 100 mm
e rialzate di 35 mm. La scelta tecnica garantisce una postura più attiva e
decontratta e assicura più spazio e abitabilità a bordo, anche per i
motociclisti di statura più elevata. Anche per V9 Bobber il kit di pedane
avanzate è disponibile come optional, mentre pedane e sella della nuova serie
sono applicabili ai modelli 2016, così da rendere disponibile a tutti i
possessori di V9 la nuova ergonomia. La generazione MY 2017 di V9 Bobber,
malgrado il grintoso look monoposto, è pronta e omologata per accogliere il
passeggero. La nuova sella per il pilota è più imbottita e comoda ed è presente
di serie la porzione dedicata al secondo. Pedane e sella del passeggero sono
facilmente amovibili per rendere V9 Bobber davvero monoposto. La distanza dal
suolo della seduta si attesta a soli 785 mm, e se a questo si aggiunge il peso
complessivo ridotto a 199 kg in ordine di marcia, si può facilmente immaginare
quale sia il livello di comfort, controllo e piacere di guida che V9 Bobber è
in grado di offrire. Le versioni MY 2017 di Roamer e Bobber sono equipaggiate
con l’unità motrice Moto Guzzi di 850 cc, come sempre costruita nello
stabilimento di Mandello del Lario. Si tratta naturalmente di un bicilindrico
trasversale a V di 90° raffreddato ad aria e olio, schema che contraddistingue
tutta l’attuale produzione motoristica Moto Guzzi, seppur con differenti
cilindrate e prestazioni, in grado di garantire dinamica di guida e sound
unici. È stato sviluppato con l’esplicito obiettivo di elevare al massimo la
coppia e l’elasticità, aspetti fondamentali per assicurare piacere di guida e
divertimento su strada. Partendo dalla parte bassa del motore, il basamento in
alluminio irrigidito nei punti nevralgici, adotta una efficiente coppa
dell’olio e un albero motore calibrato nelle inerzie per restituire vivacità e
il giusto freno motore. Al suo interno il sistema di lubrificazione è disegnato
per smaltire la maggiore capacità termica e ridurre gli assorbimenti di potenza
a vantaggio sia delle prestazioni sia della riduzione dei consumi di
carburante. È previsto un sistema di ventilazione che riduce le perdite di
potenza dovute al pompaggio all’interno delle camere di manovella e una pompa
dell’olio a portata ridotta in grado di assorbire meno potenza. È inedito il
condotto di aspirazione della pompa dell’olio, così come la relativa valvola di
by-pass; inoltre sono utilizzati getti olio di raffreddamento del pistone
dotati di valvola di controllo e gestione del flusso. È inedito anche il
coperchio dell’alternatore che ora integra l’uscita dei gas di blow-by. Nella
parte alta del motore, teste, pistoni e cilindri in alluminio sono studiati per
sfruttare al meglio le caratteristiche del propulsore. La cubatura è ottenuta
grazie a valori di alesaggio e corsa rispettivamente di 84x77 mm. La
distribuzione è comandata da un sistema ad aste e bilancieri e adotta 2 valvole
per cilindro disposte in maniera inclinata nella testa. L’alimentazione si
affida a un sistema d’iniezione elettronica monocorpo Marelli, gestito dalla
specifica centralina elettronica. Degna di nota è la presenza nelle teste
dell’ingresso del sistema di aria ausiliaria, il quale, abbinato al
catalizzatore trivalente, alla doppia sonda Lambda e alla totale progettazione
del motore, permettono al twin 850 Moto Guzzi di rispettare la normativa
antinquinamento Euro 4. L’unità è capace di esprimere 62 Nm di coppia a soli
3.000 giri/min, con una potenza massima di 55 CV a 6.250 giri/min, valori che
dimostrano l’impegno di Moto Guzzi nel raggiungere elevati livelli di coppia
già ai bassi regimi di rotazione. Questo propulsore vanta carattere e prontezza
sorprendenti, che contribuiscono a un’esperienza di guida davvero eccitante. È
disponibile la versione depotenziata, in linea con le limitazioni della patente
A2 e ideale per i nuovi guzzisti, che possono contare anche sul peso
complessivo ridotto a livelli record e sulla generale facilità di guida di
entrambe le V9. Un altro aspetto innovativo del motore 850 Moto Guzzi è la
frizione monodisco a secco dal diametro di 170 mm, che consente di avere una
perfetta trasmissione della coppia e della potenza senza nessuno strappo o
esitazione. Aumenta in questo modo la robustezza e l’affidabilità nel tempo e
diminuisce il carico sulla leva al manubrio, a vantaggio della modulabilità e
del comfort di guida. Il cambio a sei marce, precisissimo e morbido negli
innesti, beneficia di una inedita rapportatura sviluppata per sfruttare al
meglio le caratteristiche di coppia e potenza del motore. La trasmissione
finale si affida a un albero cardanico a doppio giunto disassato dalle
dimensioni maggiorate e dalla robusta coppia conica, che garantisce solidità e
affidabilità nella gestione della gran coppia fornita dal bicilindrico. Anche
il forcellone in alluminio fuso è stato disegnato e dimensionato per supportare
le prestazioni del motore, oltre che per ospitare il pneumatico da 150 mm. Carlo
Guzzi fu probabilmente il primo a intuire l’importanza di una ciclistica che
fosse in grado di sfruttare tutte le potenzialità del motore e di un comparto
sospensioni capace di copiare al meglio le imperfezioni del manto stradale. La
Norge GT del 1928 infatti è stata la prima motocicletta ad adottare un “telaio
elastico”, dotato di sospensione posteriore e anteriore, con enormi vantaggi
nella sicurezza e nel piacere di guida. La tradizione Moto Guzzi è ricca di
modelli riconosciuti per le superiori qualità ciclistiche: nell’ambito delle
motociclette custom, è il caso di menzionare proprio la California, la quale,
con il nome di V7 Police, vinse nel 1970, dopo una serie durissima di test, la
selezione per entrare nella squadra della LAPD (Los Angeles Police Department).
Forte di questa tradizione, Moto Guzzi costruisce oggi motociclette come V7 III
e la flotta delle grandi 1400, che costituiscono veri punti di riferimento per
guidabilità nei rispettivi segmenti di appartenenza. Un altro gioiello di Moto
Guzzi per piacere di guida ed efficacia è proprio V9. Il telaio a doppia culla
scomponibile in tubi d’acciaio permette un’ottimale distribuzione del peso del
motore sull’asse anteriore e posteriore, regalando così guidabilità ed equilibrio
dinamico tipici di tutte le moto costruite a Mandello del Lario. È stata
riposta particolare attenzione alla parte anteriore, che presenta fazzoletti di
rinforzo nella zona del cannotto di sterzo e inedite quote di inclinazione e
avancorsa, per ottenere una perfetta combinazione tra maneggevolezza e
stabilità, oltre a precisione e feeling nella guida brillante. Inoltre tutta la
struttura ha beneficiato di un’operazione di cura e finitura dei particolari,
comprese le saldature e la verniciatura. Le sospensioni sfruttano una forcella
a steli tradizionali dalla lunga escursione (130 mm) e una coppia di
ammortizzatori Kayaba regolabili nel precarico molla, collegati al telaio in
modo da restituire una risposta progressiva e controllata in ogni condizione.
L’impianto frenante è dedicato a V9: all’avantreno adotta una pompa e una pinza
Brembo a 4 pistoncini contrapposti che lavora su un disco in acciaio da 320 mm;
al retrotreno è presente un disco da 260 mm e una pinza flottante a due
pistoncini, messa in funzione da una pompa con serbatoio integrato. Come tutte
le recenti Moto Guzzi, anche V9 vanta una ricca dotazione di evoluti sistemi
elettronici, inseriti nel veicolo in maniera molto discreta, rendendo la guida
più sicura e facile. Di serie è un evoluto ABS a due canali, non invasivo nella
guida brillante, ma in grado di impedire il bloccaggio delle ruote quando
davvero serve e l’ormai noto MGCT (Moto Guzzi Controllo di Trazione),
l’avanzato sistema di controllo della trazione di Moto Guzzi integrato con la
gestione elettronica del motore e regolabile in due differenti livelli di
intervento e disinseribile, che garantisce la migliore aderenza del pneumatico
posteriore su qualsiasi fondo stradale, limitando la coppia motrice ove
necessario attraverso una riduzione dell’anticipo del motore. Di serie sono
anche l’antifurto immobilizer e la presa USB situata sotto il cannotto di
sterzo, utile per la ricarica di device esterni. Coerente con lo stile delle
due V9 è anche la strumentazione elettronica, formata da un unico quadrante
circolare. La scala del tachimetro è analogica, mentre tutte le altre
informazioni sono racchiuse nel riquadro digitale: odometro, trip parziale e
daily trip (si azzera automaticamente dopo otto ore dall’ultimo spegnimento),
tempo del trip, consumo istantaneo e medio, orologio, temperatura esterna,
velocità media, livello del MGCT, oltre all’indicatore della marcia inserita e
di cambiata, il cui valore di giri minimo e massimo è regolabile dall’utente.
In questo modo si può tenere sotto controllo un range di giri determinato del
motore, ad esempio per effettuare al meglio il rodaggio, oppure per ridurre al
minimo i consumi di carburante. Nel ricco catalogo di accessori dedicati è
presente la MG-MP, la piattaforma multimediale di Moto Guzzi che collega lo
smartphone al veicolo fornendo una quantità eccezionale di informazioni utili
al viaggio. Per Roamer e Bobber è disponibile come optional la piattaforma
multimediale a servizio del pilota di Moto Guzzi. MG-MP è l’innovativo sistema
multimediale capace di connettere la moto allo smartphone e conseguentemente
alla Rete. Con questa applicazione, scaricabile gratuitamente da App Store e
Google Play, lo smartphone (iPhone o Android) diviene un vero e proprio
sofisticato computer di bordo multifunzione e l’anello di connessione tra
veicolo e Internet. La connessione wireless consente di visualizzare
simultaneamente sullo schermo dello smartphone una serie di informazioni del
veicolo, in modo da avere costantemente sempre sotto controllo i parametri di
viaggio. Il touch screen dello smartphone permette di visualizzare cinque
parametri per volta, scelti a piacere in un vasto menu, tra cui tachimetro,
contagiri, potenza istantanea, coppia istantanea, consumo istantaneo e medio,
velocità media e voltaggio batteria, accelerazione longitudinale e trip
computer esteso. La funzione “Eco Ride” aiuta a limitare i consumi e a
mantenere una condotta di guida eco-compatibile, fornendo una valutazione
sintetica dei risultati ottenuti durante il viaggio. È possibile registrare i
dati dei viaggi e rivederli sul computer o direttamente sullo smartphone,
analizzando il percorso effettuato insieme ai parametri di funzionamento del
veicolo. Inoltre il sistema permette di ritrovare facilmente il veicolo quando
viene parcheggiato in un luogo sconosciuto, salvando automaticamente la
posizione in cui è stato spento. MG-MP include la funzione “Grip Warning” che
replica per la massima visibilità le indicazioni sul funzionamento del
controllo di trazione e fornisce in tempo reale informazioni sulla propria
condotta di guida in relazione alle condizioni del fondo stradale. Una spia
dedicata avvisa in caso di eccessivo sfruttamento dell’aderenza disponibile.
Grazie all’uso sinergico dei giroscopi e delle informazioni provenienti dal
veicolo, lo smartphone si trasforma in un sofisticato strumento di misura
dell’angolo di piega in curva grazie ad algoritmi appositamente sviluppati per
questa Moto Guzzi. È possibile impostare le soglie limite sia per l’angolo di
piega, sia per velocità di percorrenza e giri motore, il cui superamento viene
indicato dall’accensione delle relative spie o dal lampeggio del cruscotto
virtuale. Le varianti cromatiche sono tre con finiture lucide per la Roamer (Giallo
Solare con accattivante grafica nera su parafanghi e serbatoio; Bianco Classico
con elegante grafica rossa su parafanghi e serbatoio; Rosso Rubino con grafica
bianco perlato sul serbatoio e parafanghi) e due con finitura totalmente opaca
per la Bobber (Nero Massiccio con grafica gialla a scacchi su parafanghi e
serbatoio e Grigio Sport con grafica rossa a scacchi su parafanghi e serbatoio).
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