giovedì 9 ottobre 2014

BMW

KRAUSER MKM 1000
E’ difficile crederlo ma le BMW anni ’70 ed ’80 sono state oggetto delle attenzioni di fior fiore di preparatori. Oltre ad Arturo Magni che proponeva una vera e propria motocicletta nuova costruita intorno al bicilindrico bavarese, un’altra pregevole realizzazione era quella creata da Krauser.
L’azienda fondata nel 1924 come officina di rettifiche cilindri e riparazione di ciclomotori, si interessò successivamente all’accessoristica per le motociclette ed alla produzione di piccole serie di moto e sidecar. Nel 1972 introdusse la famosissima borsa realizzata per la barra 5. Nel 1980 misero in produzione una piccola serie di BMW R 100 RS profondamente modificate. L’idea era quella di trasformare una moto votata al turismo veloce e comodo in coppia in un mezzo sportivo. il primo intervento ha riguardato il telaio di serie sostituito con un nuovo elemento progettato da tecnici aeronautici. Una struttura più rigida, leggera e dal disegno complesso che imbrigliava letteralmente il motore. Curiosamente fu scelto un colore molto vivace (rosa shocking) che faceva risaltare il telaio anche sotto la carenatura. Quest’ultima era simile nelle forme al pezzo originale ma interamente nuova. Realizzata in fibra di vetro e disegnata da Franz Wiedemann era composta da un unico elemento che inglobava sella (monoposto od in opzione biposto), copri serbatoio e codone e dalla carenatura anteriore. Il serbatoio vero e proprio, realizzato in alluminio, si trovava sotto il guscio di fibra di vetro e veniva ancorato al telaio. La forcella di serie anteriore da 36 millimetri veniva modificata nella taratura (più rigida) e nell’escursione mentre al retrotreno erano montati  due classici ammortizzatori Boge anch’essi più sportivi e bassi. Molti componenti erano ripresi dal modello di serie per ottenere la certificazione TUV ed omologare la motocicletta. Quindi i cerchi in lega da 19 pollici (anteriore) e 18 (posteriore) rimanevano di serie con nuovi pneumatici Metzeler più adatti alla guida sportiva; a tal proposito il retrotreno era stato modificato per poter ospitare la gomma da 130 millimetri. Doppi freni a disco anteriori (259 millimetri con pinza a due pistoncini) e singolo dietro. Il motore di 980 centimetri cubici veniva equipaggiato con nuove testate a quattro valvole che portavano la potenza dai 70 cavalli iniziali ai quasi 90 della MKM 1000. Le cronache del tempo parlano di una moto con un carattere simile al modello originale ma con una lieve riduzione dei consumi ai medio e bassi regimi. In sintesi  era una BMW in città ed una sportiva sulle autobhann dove i limiti di velocità erano elevati. Sicuramente la posizione di guida risentiva dell’assetto racing con braccia distese, gambe angolate e peso del corpo sul manubrio dritto. Di contro il motore rialzato di ben 25 millimetri, le sospensioni più rigide e basse e l’alleggerimento generale rendevano la guida più racing e la tenuta in curva rigorosa. Quindi era una BMW con uno scarso confort ma con un’attitudine alla guida sportiva superiore ad ogni altro modello bavarese dell’epoca (ikl peso era di circa 212 chili e la velocità massima poco oltre i 220 chilometri orari). Infine una curiosità; il nome completo del modello era BMW Krauser MKM 1000 dove MKM stava per Mike Krauser Motorcycle.








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