CHIEF TRAIN By ROLAND SANDS
Esistono preparatori che sono in grado di miscelare passato
e presente nelle loro special. Il loro stile può risultare gradito o meno ma
non può essere ignorato.
E quando spunta un sorriso come quello di Roland Sands
a cavallo di uno di questi fulgidi esempi di mix non si può far altro che
pensare che forse ha ragione lui! Grande interprete delle motociclette
americane (dalle Victory da record, passando per Harley-Davidson da circuito
fino alle nuove Indian come nel nostro caso) Roland usa sapientemente accessori
insieme a pezzi realizzati ad hoc con ispirazioni più antiche. Base di partenza
una Indian Chief full dresser da 1811 centimetri cubici completamente rimaneggiata
con l’unico scopo di riuscire a costruire un mezzo con lo stretto indispensabile come le
più belle moto da gara degli anni '20, '30 e. ‘40. Per questo motivo intorno al
motore è stato costruito un telaio monotrave superiore al cromo molibdeno con
doppia culla inferiore (che però somiglia ad un tubo unico) con sospensione
posteriore monobraccio rigida e forcella anteriore Paughco Leaf Spring con
balestra ed ammortizzatore Fox da mountain bike (si avete letto bene...da mountain bike!). Il motore non è stato modificato granchè ad
eccezione dei coperchi camme, del carter della primaria, del filtro aria e
degli scarichi due in due (in titanio) marchiati RSD. Anche il cablaggio
elettrico è stato ridotto all’osso con l’aiuto dei tecnici Indian. Una
particolarità stilisticamente coerente con le moto che hanno ispirato questa
preparazione è la coppia di cerchi in lega da 21 pollici color bronzo con
pneumatici identici sia davanti che dietro 120/70 (in soldoni alti e stretti) RSD. I
freni sono composti da accessori Brembo mentre i manubri sono saldati alla parte
superiore della forcella. Realizzate completamente a mano le (poche)
sovrastrutture che si limitano al serbatoio (fissato con delle cinghie) ed alla
sella. Per la verniciatura si è scelto di mantenere telaio, motore e forcella
neri con serbatoio a nudo contornato da un pinstriping che combina i colori
classici Indian (rosso e nero) con il logo realizzato con foglia d’oro. Lascio a voi la
scoperta dei mille particolari modificati. Sappiate che rispetto alla
motocicletta di serie si sono risparmiate parecchie decine di chili snellendo
anche visivamente la silhouette della Chief. E’ evidente che non si tratta di una
preparazione che possono realizzare in tanti e che materiali e tecniche richieste
sono quanto meno specifiche. Quello che conta è lo spirito con cui è stata
realizzata e lo stile che l’ha ispirata. Forse scomoda, sicuramente essenziale
e veloce (per lo meno per i canoni americani) ed in ultima istanza ruvida al
punto giusto. Un’ottima base per ispirare progetti anche al di qua dell’oceano.
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