VIRTUS by OFFICINA ITALIANA MOTOMORFOSI
Metamorfosi: in biologia è la variazione fisica e chimica di un essere vivente, in botanica di una pianta ed in minerologia di una roccia o cristallo. Motomorfosi: prendere una moto, preferibilmente "datata" ed a carburatori, personalizzarla e rinnovarla.
Ho conosciuto Emanuele e Federico (fondatori di Officina Italiana Motomorfosi) su un social network e li ho seguiti nella loro prima realizzazione ufficiale: una Yamaha XJ 600 del ‘91. Leggera e facile da guidare è equipaggiata con un motore 4 cilindri raffreddato ad aria e con una batteria di carburatori; perfetto per il loro primo progetto che chiamano Virtus prendendo spunto da Platone il quale affermava che il coraggio è una delle quattro virtù dell’uomo. Tolte plastiche, luci, frecce, strumentazione e sella decidono di sostituire il serbatoio di serie con quello di una CB500 Four che si incastra alla perfezione. Contemporaneamente snelliscono il retrotreno tagliando e ricostruendo la parte posteriore del telaio. Il forcellone originale è stato pulito, sverniciato, molato e ricoperto con una mano di trasparente; questa finitura sarà una firma che verrà usata quando possibile, su altre special. Si è cercato di utilizzare quanti più componenti originali come ad esempio i cerchioni dal disegno particolare che sono stati puliti ed accoppiati a pneumatici tassellati proprio per indicare la natura trasversale della Virtus.
Parafanghi minimali (con quello posteriore simil cross), fianchetti ricavati da lastre d’alluminio composito lavorate e lasciate nude (con una vezzosa scritta Yamaha in rilievo) al pari del cupolino anteriore che ricorda un altro elemento da regolarità e sella home made piccola, vintage, poco ingombrante ma comunque visibile con la sua particolare riga gialla che contrasta con la pelle nera. Luci e frecce tutte tonde ed impianto elettrico rivisti completamente; il motore è stato brunito ed ha ricevuto nuovi filtri aria più performanti ed un impianto di scarico quattro in due (originale) telato e completato con due terminali neri opachi. Molti i particolari sostituiti o modificati ma su tutto svetta la verniciatura che da la sensazione di semplicità pur nascondendo finezze cromatiche. Il serbatoio nero micalizzato con l’aggiunta di una puntina di rosso (per creare lo stesso riflesso marrone-dorato del telaio e dei foderi della forcella) ha la zona superiore nera semilucida stile "cuoio", che rende la superficie leggermente ruvida. Loghi Yamaha e nome Virtus giallo completano il lavoro. Chi conosce la moto di partenza si renderà conto del lavoro svolto, dell’attenzione per i particolari; chi invece non l’ha presente faticherà un pò di più…ma credetemi quando vi dico che questa è una special fatta davvero bene.I ragazzi di OIM dicono che “bastano una moto, una chiave e un pieno di sogni!”; con un motto così non potevano che essere accolti a braccia aperte da noi di Garage Italiano. Dimenticavo: il team è già al lavoro sulla loro seconda special...Ducati mixata con Ferrari 250 Testarossa. Stay tuned!
Metamorfosi: in biologia è la variazione fisica e chimica di un essere vivente, in botanica di una pianta ed in minerologia di una roccia o cristallo. Motomorfosi: prendere una moto, preferibilmente "datata" ed a carburatori, personalizzarla e rinnovarla.
Ho conosciuto Emanuele e Federico (fondatori di Officina Italiana Motomorfosi) su un social network e li ho seguiti nella loro prima realizzazione ufficiale: una Yamaha XJ 600 del ‘91. Leggera e facile da guidare è equipaggiata con un motore 4 cilindri raffreddato ad aria e con una batteria di carburatori; perfetto per il loro primo progetto che chiamano Virtus prendendo spunto da Platone il quale affermava che il coraggio è una delle quattro virtù dell’uomo. Tolte plastiche, luci, frecce, strumentazione e sella decidono di sostituire il serbatoio di serie con quello di una CB500 Four che si incastra alla perfezione. Contemporaneamente snelliscono il retrotreno tagliando e ricostruendo la parte posteriore del telaio. Il forcellone originale è stato pulito, sverniciato, molato e ricoperto con una mano di trasparente; questa finitura sarà una firma che verrà usata quando possibile, su altre special. Si è cercato di utilizzare quanti più componenti originali come ad esempio i cerchioni dal disegno particolare che sono stati puliti ed accoppiati a pneumatici tassellati proprio per indicare la natura trasversale della Virtus.
Parafanghi minimali (con quello posteriore simil cross), fianchetti ricavati da lastre d’alluminio composito lavorate e lasciate nude (con una vezzosa scritta Yamaha in rilievo) al pari del cupolino anteriore che ricorda un altro elemento da regolarità e sella home made piccola, vintage, poco ingombrante ma comunque visibile con la sua particolare riga gialla che contrasta con la pelle nera. Luci e frecce tutte tonde ed impianto elettrico rivisti completamente; il motore è stato brunito ed ha ricevuto nuovi filtri aria più performanti ed un impianto di scarico quattro in due (originale) telato e completato con due terminali neri opachi. Molti i particolari sostituiti o modificati ma su tutto svetta la verniciatura che da la sensazione di semplicità pur nascondendo finezze cromatiche. Il serbatoio nero micalizzato con l’aggiunta di una puntina di rosso (per creare lo stesso riflesso marrone-dorato del telaio e dei foderi della forcella) ha la zona superiore nera semilucida stile "cuoio", che rende la superficie leggermente ruvida. Loghi Yamaha e nome Virtus giallo completano il lavoro. Chi conosce la moto di partenza si renderà conto del lavoro svolto, dell’attenzione per i particolari; chi invece non l’ha presente faticherà un pò di più…ma credetemi quando vi dico che questa è una special fatta davvero bene.I ragazzi di OIM dicono che “bastano una moto, una chiave e un pieno di sogni!”; con un motto così non potevano che essere accolti a braccia aperte da noi di Garage Italiano. Dimenticavo: il team è già al lavoro sulla loro seconda special...Ducati mixata con Ferrari 250 Testarossa. Stay tuned!
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