sabato 11 novembre 2017

Moto Guzzi V85: il futuro dell’aquila

Presentata come concept d’enduro classic, monta il nuovo bicilindrico a V di 850cc. E Moto Guzzi lancia un concorso per trovarle un nome.


All’ultimo Salone del ciclo e del motociclo di Milano chi si aspettava di trovare la nuova Stelvio non è rimasto deluso di fronte alla V85, presentata sotto forma di concept (ma praticamente pronta per la produzione di serie) all’interno di una scenografia vagamente africana. Lo stile è inequivocabilmente ispirato alle NTX degli anni ’80 che hanno preso parte anche alla massacrate Parigi/Dakar, ed è la capostipite di una serie di modelli che accompagneranno la Moto Guzzi a tagliare il traguardo dei 100 anni.
Tecnicamente è tutto nuovo a partire dal telaio in tubi d’acciaio che sfrutta il particolare ancoraggio del motore per realizzare una struttura rigida, il forcellone asimmetrico per limitare gl’ingombri laterali e il propulsore bicilindrico di 850 centimetri cubici da 80 cavalli. Ma quello che colpisce è soprattutto il design audace e fascinoso ma al tempo stesso pratico che definisce un punto d’incontro ideale tra tecnologia e funzionalità moderne. In Moto Guzzi parlano di Enduro Classic per definire un modello proporzionato nelle dimensioni e che fa dell’ergonomia un punto fondamentale del progetto; la zona in cui serbatoio e sella s’incontrano, ad esempio, è stato pensato per essere molto stretto così da facilitare l’appoggio dei piedi ancorchè la V85 sia dotata di sospensioni a lunga escursione, garantendo comfort e controllo in tutti i frangenti d’uso. Alla dotazione del concept, che prevede una strumentazione completamente digitale e luci a LED DRL, si accoppia la progettazione di elementi fondamentali per il globetrotter (anche estremo) come il telaietto posteriore in tubi a cui ancorare le borse da viaggio e la struttura reggi faro la cui forma permette di trovare un appiglio per “trascinare” la V85 fuori dai pantani o di legare un piccolo bagaglio sopra il parafango alto. Va da se quindi che Moto Guzzi abbia voluto creare un mezzo in grado d’esaltare la concezione più pura e originaria del viaggio, dove l’uomo e la moto, in perfetta simbiosi, partono verso la scoperta di luoghi unici e inaspettati. Rimane solo una domanda: quando sarà disponibile per il pubblico?







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