martedì 28 novembre 2017

Superbike VS MotoGP

I test congiunti a Jerez hanno mostrato quanto, su determinate piste, piloti e moto dei due campionati siano davvero vicini. Ma chi vince?

Qualche giorno fa Rea ha girato a Jerez, per i test invernali della Superbike, un secondo più veloce rispetto a quanto fatto l’inverno scorso, dimostrando come le nuove regole che volevano rallentare lui e la sua Kawasaki ZX-10 RR sono servite a…nulla.
Ma a fare notizia non è tanto la debacle della limitazione dei giri che ha sortito l’effetto opposto, quanto il tempo sul giro secco che è stato più alto di soli tre decimi rispetto alla più veloce delle MotoGP impegnate sullo stesso tracciato e nei medesimi giorni. Cosa vuol dire quanto appena descritto? Tutto e nulla perché le condizioni erano particolari (test per l’appunto) ma soprattutto perchè un discorso è fare un singolo giro tirato e ben altra cosa è completarne almeno 25 mantenendo sempre lo stesso ritmo. Ciononostante è risaputo che su alcuni circuiti il divario tra una motocicletta vincente preparata per il campionato Superbike e il miglior prototipo della MotoGP, che generalmente si attesta tra i due e i tre secondi, può essere molto inferiore. Detto ciò toglietevi dalla testa di poter vedere correre contemporaneamente una ZX-10 RR e una GP17 nel medesimo campionato, perché le differenze tra le due sono notevoli (peso, freni, propulsore, sospensioni, elettronica e soprattutto pneumatici) e la discriminante, in alcuni casi, la fa ancora il pilota più che la moto. Piuttosto la domanda vera è perché il passaggio dei piloti da una categoria all’altra è ancora così complesso e percepito, a volte, come un ripiego o un “buen retiro” per alcuni top rider che dalla classe regina approdano nel campionato delle derivate di serie. Anche perché per sfatare quanto appena detto, basta ricordare la vittoria di forza di Troy Bayliss (a quel tempo ritornato nella Superbike dopo alcune stagioni deludenti nella classe regina) a Valencia nella MotoGP con la Ducati. Quindi premesso che i due campionati devono rimanere ben distinti e accertato che un paragone tra le due categorie sarebbe inappropriato per mere questioni tecniche (anche se Rea si è messo dietro fior fiore di costruttori, squadre e piloti della MotoGP) e di natura dei mezzi stessi, nulla vieta di poter immaginare una competizione tra i migliori top rider dei singoli campionati. La domanda che sorge spontanea quindi è: perché Dorna, che di fatto gestisce sia la Superbike e il mondiale velocità, non organizza una corsa di chiusura dell’anno agonistico facendo competere i migliori piloti di ogni campionato in sella a motociclette di serie con preparazione da Superstock? Non solo attirerebbe tifosi da entrambe le categorie ma sarebbe potenzialmente la corsa con il maggior numero di campioni titolati (e quindi audience mediatico gradito agli sponsor) della storia del motociclismo.   










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