YAMAHA
TERZA FORZA DEL MONDIALE?
I
risultati del primo round in Australia hanno dimostrato che Yamaha ha lavorato
duramente e bene durante l’inverno. L’YZF-R1 non distrugge più gli pneumatici
(almeno non su questa pista) e asseconda la guida furiosa di Lowes regalando al
pilota britannico il terzo posto in gara 1 e un quarto in gara 2. Ma la notizia
che fa ben sperare tutto il team è il distacco contenuto (rispettivamente 1.050
e 0.956) dal vincitore.
E se non fosse sufficiente anche il neo acquisto Van
der Mark ha chiuso con onorevoli piazzamenti (nono al sabato e settimo la
domenica) dimostrando che l’affiatamento con la quattro cilindri di Iwata
prosegue nel migliore dei modi. Gli infortuni e le continue cadute di Alex del
2016, causate da una guida al limite un po’ per stile del pilota e un po’ per
provare i continui aggiornamenti tecnici, sembrano un lontano ricordo. L’unico
neo dell’intero week end è stato l’incrocio di linee tra Lowes e Melandri in
gara 1 quando entrambi si stavano giocando il podio. Ciononostante l’episodio
sembra sia già stato archiviato dalle rispettive parti e il Pata Yamaha
Official WorldSBK Team è già proiettato con uomini e mezzi all’imminente
trasferta tailandese. Queste le dichiarazioni di Alex Lowes: “sabato mi sentivo
abbastanza bene e le simulazioni di gara che avevo fatto mi hanno permesso
d’essere un po’ più rilassato in corsa. Ho impostato il mio ritmo sapendo cosa
aspettarci da gomme e moto e sono riuscito a mantenere la mia velocità fino
alla fine. A un certo punto c’erano molti piloti nel gruppo di testa ed eravamo
un po' stretti; non mi sentivo molto bene così ho provato a spingere un po' e
ha funzionato. I ragazzi della squadra e tutti in Yamaha hanno fatto un ottimo
lavoro con la moto. Purtroppo ho fatto un po' di errori verso la fine ma sono
stato in grado di tirare negli ultimi tre giri. E' facile dopo la gara per dire
che avrei potuto fare un po' meglio, ma il mio obiettivo era la top five, e
colmare il divario durante l'anno per. Ma siamo stati in corsa per il podio, e
mi è piaciuto essere in grado di lottare. Domenica sentivo che avevo una buona
occasione per salire sul podio, ma quando ho attaccato all'ultimo giro ho
faticato più di quanto mi aspettassi. A metà gara ho salvaguardato moto e
gomme, poi verso la fine ho spinto sull’1'31.7 per ritornare sul gruppo di
testa. La moto funzionava davvero bene, ma non ero abbastanza veloce nella
seconda metà della pista e questo ci è costato un podio, quindi è qualcosa su
cui devo lavorare per il prossimo anno su questa pista. Comunque mi sentivo
veramente forte e sono stato competitivo per 44 giri. So che i ragazzi hanno
fatto un lavoro fantastico per migliorare la R1 in molte aree. Possiamo essere
soddisfatti d’essere terzi a pari punti, è un buon inizio di anno. Credo di essere
migliorato non solo in sella ma anche nel modo in cui ho affrontato il fine
settimana e nel lavoro con la squadra. Credo che noi tutti abbiamo fatto un
lavoro migliore e che abbiamo una buona base su cui lavorare". Di seguito
le dichiarazioni di Michael van der Mark:“in Superpole 1 abbiamo fatto un grande
passo in avanti con la moto e i tempi sul giro sono venuti abbastanza facilmente.
Abbiamo fatto buoni progressi e in Superpole 2 per me con questa moto è stata
la prima volta con una gomma da qualifica. Il giro non è stato perfetto ma ero
felice. Gara 1 è stata abbastanza buona e all'inizio ero con i ragazzi davanti,
ma ho sentito che faticavo per guidare. Volevo essere regolare per salvare la
gomma ma non riuscivo a gestire bene il posteriore, che è il motivo per cui ho faticato
per rimanere con loro. Ho avuto un paio di belle lotte con gli altri ragazzi,
ma non ero abbastanza a posto. Domenica sono stato cinque secondi più vicino al
gruppo di testa rispetto a sabato e la moto era più facile da guidare. Alla
fine ho fatto una gara per conto mio, ma ero felice perché stavo ancora facendo
tempi costanti e abbiamo migliorato la prestazione in gara. Nel warm-up,
abbiamo provato qualcosa di nuovo, ma non sentivo molta differenza. Per la gara
abbiamo fatto un grande cambiamento e non sapevo cosa aspettarmi. Ho fatto una
buona partenza ma nella prima curva ero in bagarre con gli altri. Ho sentito la
moto subito più facile da guidare e in gara abbiamo migliorato tanto al punto
che all'inizio sono rimasto con il gruppo di testa. Ho lottato con Eugene
Laverty, ma mi è costato un po' di tempo, e dopo che Tom mi ha superato sono
arrivato dietro a lui ma non troppo distante. Penso di aver imparato molto sula
Yamaha e su come posso migliorare in questa gara".
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