LA PAURA FA…500!
Chi
ha qualche primavera sulle spalle quando sente parlare delle 500 due tempi da
motocross degli anni ’80 e ’90 sente nell’aria un odore acre e pungente e vede
nuvolette azzurre all’orizzonte. Il sottofondo metallico dello scarico, poi,
era pura estasi per chi aveva il coraggio di non tappare le proprie orecchie.
Su tutto, chiunque sapeva che per avvicinarsi a uno di questi “mostri”
bisognava mostrare reverenza e indossare le protezioni anche da ferme. La paura
che incutevano era inferiore solo al godimento che si provava quando si
riusciva a domarle sulla polvere dei campi da cross.
Che poi nella realtà era
una pura illusione perché quando credevi di averle in pugno ti tradivano senza
neppure avvisarti. Ecco per fare un paragone che possa essere chiaro a tutti,
le 500 da motocross erano dure, pure e difficili come le 500 da gran premio.
Con la differenza che queste ultime ti sbattevano sull’asfalto mentre le prime
ti spiaccicavano sulla terra. Facile immaginare quindi la nostra espressione
mista a stupore e celato timore, quando abbiamo visto questa moto da track
equipaggiata con il mono di una Honda CR 500. Perché già la disciplina del
traverso in se richiede sprezzo del pericolo e incuranza della trazione del
pneumatico posteriore, ma con il plus di un bombardone come il due tempi
giapponese la derapata su terra battuta potrebbe acquistare un significato del
tutto nuovo. La verità è che l’adrenalina è il vero motore che ha spinto Adam (ex
pilota e ora preparatore di auto e moto) a comprare una CR 500 dell’85 talmente
perfetta che per un attimo il suo proposito di modificarla ha vacillato. L'idea
era quella di creare una moto da flat track come se fosse stata prodotta
direttamente da Honda partendo dal forcellone realizzato con tubi al cromo
molibdeno più corto di quello di serie e accoppiato con un monoammortizzatore
Ducati equipaggiato con una molla più morbida. Il passo successivo è stato
quello di realizzare un telaietto posteriore sempre al cromo molibdeno, su cui
posizionare il codino in fibra di vetro simile a quello delle Harley-Davidson
XR 750 da flat track. In sostanza della CR originale sono rimasti unicamente la
parte principale del telaio e il motore! Forcella anteriore di una Yamaha R6
(ormai un classico per chi vuole realizzare una special di questo tipo), freno
anteriore Brembo ex KTM con disco a margherita, cerchi da 19 Excel con mozzi
Yamaha YZF250 e pneumatici Maxxis. Il motore a due tempi ha richiesto
attenzioni particolari per quanto riguarda lo scarico (espansione di serie
raccordato al silenziatore riposizionato sotto la coda) e radiatore ottenuto
tagliando e ricomponendo con altri pezzi i due elementi originali della CR. La
colorazione richiama il look delle Honda anni ’80 nell’intento di far passare
per un modello di serie la special di Adam che, non stentiamo a crederlo, avrà
il suo bel da fare (e una buona dose di felicità) nel gestire questa
motocicletta sugli ovali di terra battuta.
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