Marco
usa la testa, risparmia le gomme e vince la prima gara stagionale, seguito da
Sykes e Davies; Rea solo quinto in crisi con le Pirelli.
Per
il ravennate è la vittoria numero 21 ma il risultato è figlio di una lunga
preparazione iniziata già nei test pre campionato in cui aveva già fatto
segnare ottimi tempi. Che Phillip Island fosse una pista favorevole alla bicilindrica
Panigale lo si può intuire dalla posizione delle altre due Ducati in gara
piazzatesi rispettivamente terza (Davies team Aruba.it Racing) e quarta (Fores Barni
Racing Team).
Melandri ha corso tatticamente lasciando che Sykes e Rea, in
sella alle Ninja ZX-RR del Kawasaki Racing Team WSB consumassero le gomme prima
della bandiera a scacchi. Li ha studiati, ha atteso, li ha puntati e superati e
dal diciannovesimo giro ha agguantato la testa della corsa per non lasciarla
più. Sykes ha condotto la sua gara come negli anni passati, schizzando in testa
e allungando finchè le sue Pirelli non hanno accusato un degrado tale da obbligarlo
a cedere la posizione. E’ andata peggio al suo compagno di squadra che ha
chiuso quinto e che ha sofferto più degli altri il decadimento degli
pneumatici. Più in generale e guardando alle mere statistiche, nelle prime
dieci posizioni sono presenti cinque dei sette costruttori iscritti nel
campionato delle derivate di serie (Honda, Yamaha, Ducati, Kawasaki e Aprilia);
restano fuori S1000RR del Gulf Althea BMW Racing Team guidata da Baz (che ha
chiuso in undicesima posizione a tre decimi dalla top ten a causa anche di una
spalla dolorante dopo la caduta nelle libere) e l'F4 di Torres dell'MV Agusta
Reparto Corse ritiratasi a quattro giri dal termine per un problema tecnico.
Lowes sesto è il primo dei yamahisti con la sua R1 in sella alla sua YZF R1 del
Pata Yamaha Official WorldSBK Team, seguito dalla prima CBR del Red Bull Honda
World Superbike Team guidata da Camier e dalla prima RSV4 RF del Milwaukee
Aprilia condotta da Laverty. Di questi tre piloti il più convincete è stato
Leon che dalla decima posizione di partenza ha chiuso settimo mentre sia Alex
che Eugene non hanno brillato; il primo con la Yamaha ufficiale dovrebbe
puntare a ben altre posizioni mentre il secondo ha risentito del cronico
problema della sua Aprilia di rovinare le gomme dopo pochi giri (era quarto ma
ha via via perso posizioni). Convincono i privatissimi Fores in sella alla sua
Panigale e Mercado (decimo) con la Ninja dell’Orelac Racing VerdNatura. A
questo punto non rimane che attendere ventiquattr’ore per la prova d’appello di
gara 2 con griglia “mescolata”.
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