Se
siete tra coloro che pensano che la Indian si chiami così perché fondata in
India…beh siete fuori strada. E poiché quest’anno ricorre il 115esimo anniversario
della fondazione, quale migliore occasione per dirimere ogni dubbio sulla più
antica marca di motociclette AMERICANA (nonché, per un certo periodo, anche la più
grande industria motociclistica del mondo)?
ATTENZIONE:
l’articolo è diviso in tre parti!
1901-1916:
L’INIZIO
Innanzitutto
la Indian è nata a Springfield, nel Massachusetts, non in India e neppure nella
terra dei Simpson! Ed esattamente come accaduto per l’Harley-Davidson, l’anno
di fondazione non coincide con l’anno di reale inizio della produzione. Infatti
nel 1897 George Mallory Hendee fonda la Hendee Manufacturing Company, azienda
dedicata alla costruzione di biciclette identificate dai marchi Silver King,
Silver Queen e American Indian. Quest’ultimo, in seguito, verrà abbreviato in
Indian e diventerà il marchio con cui saranno distribuiti i prodotti di Hendee.
Nel 1900 viene assunto Oscar Hedstrom, figura chiave per il futuro del marchio
e ciclista appassionato come Hendee, con il compito di costruire biciclette
dotate di motore a scoppio. A Febbraio Hedstrom inizia a lavorare sul progetto
e nel maggio dello stesso anno costruisce due unità funzionati dotate di un
monocilindrico da 1,75 HP che permette loro di raggiungere la “mirabolante”
velocità di 30 miglia orarie. E’ il 1901 e con il completamento dei primi due
esemplari di serie si fa coincidere anche la nascita della Indian come
costruttore di motociclette. Nel 1902 inizia la vendita delle prime unità che
si distinguono per potenza e affidabilità (alimentando la buona reputazione
dell’azienda). Nel 1903, al debutto in una competizione sportiva, una Indian vince
la gara di durata da Boston a New York City e Hedstron stabilisce il record
mondiale di velocità toccando le 56 miglia orarie e confermando doti e qualità
dei loro mezzi. Nel 1904 la produzione si attesa sulle 500 unità all’anno e, se
i primi veicoli erano dipinti d’azzurri o nero, da quel momento l'azienda
introdurrà il famoso e iconico rosso intenso chiamato Vermillion meglio
conosciuto come "Rosso Indian”. Nel 1905 viene assemblato il primo
bicilindrico, sviluppato per ottenere maggiori prestazioni; sarà impiegato in
gara e, dal 1907, verrà venduto al pubblico. Nel 1906 i concessionari George
Holden (di Cleveland) e Louis J. Mueller (di Springfield) guidano una Indian da
San Francisco a New York City nel tempo record di 31 giorni e mezzo, senza incorrere
in alcun problema meccanico (un evento pressoché unico per l’epoca). Nel
frattempo l’azienda Aurora, che aveva prodotto dal 1901 al 1907 i monocilindrici
per la Indian, inizia a costruire moto complete con il marchio Thor; a
Springfield si proseguirà la produzione dei motori autonomamente. Le Indian
consolidano la loro fama in pista (vincendo gare di velocità e di durata) e nelle
concessionarie introducendo innovazioni che faranno scuola come il “frame loop”
ovvero il telaio chiuso non più derivato da quello delle biciclette (1909), la
forcella anteriore a balestra, la pompa dell’olio automatica (rarissima per il
periodo) e il cambio a due velocità (1910). In poco tempo il marchio acquista
sempre più consenso tra il pubblico grazie ai successi sportivi e ai modelli di
serie potenti e affidabili; la crescita delle vendite è vertiginosa e
inarrestabile. Al 1911 risale una delle più famose affermazioni sportive
internazionali della Indian durante il Tourist Trophy sull’Isola di Man, dove
conquista un’incredibile tripletta. Nota curiosa: gli americani reputavano
pericolosi i freni anteriori sulle motociclette e per questo motivo le tre
Indian vincitrici del TT ne erano sprovviste. Il 1913 si ricorda per l’introduzione
della sospensione posteriore e per il record di vendite con oltre 32.000 unità;
lo stesso anno Hedstrom, in disaccordo con il Consiglio d’Amministrazione per
questioni legate a pratiche discutibili atte a far lievitare il valore delle
azioni della società, va in pensione e lascia l’azienda. Nel 1914 Erwin "Cannonball"
Baker conquista un altro record per la casa di Springfield attraversando gli
Stati Uniti da San Diego a New York in soli 11 giorni 12 ore e 10 minuti. Nel
1916 viene introdotto il famoso modello Powerplus che monta uno dei motori più
leggendari della Indian. Si tratta di un V-twin a 42 gradi da 61 pollici
(1.000cc) con valvole laterali, più silenzioso, fluido e potente di qualunque
altro bicilindrico precedentemente prodotto e in grado di raggiungere le 60
miglia orarie. Con poche modifiche rimarrà in listino fino al 1924, diventando
uno dei modelli di maggior successo sia in America che all’estero. Nello stesso
anno viene introdotto il nuovo modello K Featherweight, monocilindrico a due
tempi di 221cc. Caratterizzato da un propulsore che funge anche da elemento
stressato, da un telaio a culla aperta e dalla forcella anteriore inedita,
verrà sostituito nel 1917 dal modello O (prodotto fino al 1919) differente nel
motore (boxer a quattro tempi) e nel telaio. L’ultimo evento importante del
1916 riguarda il fondatore della Indian, George Mallory Hendee, che si dimette
dalla carica di presidente. Con l’uscita di Hendee non esiste più un legame
diretto con il passato e l’azienda cambia radicalmente aspetto, pur continuando
a mietere successi commerciali e sportivi.
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