giovedì 28 settembre 2017

Il segreto di Rossi

Brembo e Rossi hanno studiato una leva a pollice per il freno posteriore a causa dell’infortunio dell’italiano.

Sul sito della Brembo emerge un retroscena interessante relativo all’impianto frenante della M1 del pilota italiano, modificato a causa dell’infortunio. Sembra infatti che per compensare la minore funzionalità della gamba, Rossi ha usato la così detta pompa/pollice per azionare il freno posteriore. E così dopo soli 23 giorni dall’incidente, Valentino ha aggiunto un altro capitolo alla sua leggenda conquistando il terzo posto sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Aragon, concluso in quinta posizione.
Si tratta di un risultato inimmaginabile solo pochi giorni fa e reso possibile, oltre che dall’immenso talento dell’italiano, anche da un una particolare soluzione frenante che Brembo ha messo a disposizione del “dottore” proprio per ovviare alle difficoltà dovute a una gamba destra non al 100%. Infatti, oltre ai dischi in carbonio e alle pinze, c’era anche la particolare pompa-pollice anch’essa realizzata da Brembo. Si tratta di una soluzione che consente d’azionare il freno posteriore senza ricorrere al pedale ma semplicemente ricorrendo a una piccola leva sotto la manopola sinistra mossa dal pollice. Già nei test a Brno, Valentino aveva provato la configurazione “standard” cioè con pompa a pollice e pedale collegati alla stessa pompa posteriore: in questo caso non è possibile azionare contemporaneamente il freno posteriore con pompa a pollice e pedale ma solo con uno dei due. Dopo l’infortunio, l’italiano ha preferito una soluzione con due circuiti separati al fine di poter azionare contemporaneamente pompa a pollice e pedale, modifica che i tecnici Brembo hanno approntato in tempo record con una nuova pinza posteriore in grado di soddisfare questo requisito. D’altro canto Brembo conosce molto bene Valentino fin dal suo esordio nel Mondiale: in 22 anni di attività, infatti, the Doctor ha cambiato 4 Case Costruttrici (Aprilia, Honda, Yamaha e Ducati) e tre marche di pneumatici ma è sempre rimasto legato ai freni Brembo. La tecnologia su cui si basa la pompa/pollice della Brembo risale a 25 anni su richiesta di Mick Doohan, rimasto di un grave incidente durante le prove del Gran Premio d’Olanda del ‘92, ad Assen. I medici olandesi lo operarono alla gamba destra ma nella notte ci furono delle complicazioni che stavano per portare all’amputazione dell’arto. L’australiano chiamò in soccorso il Dottor Claudio Costa che lo caricò su una barella per portarlo in Italia. L’ideatore della Clinica Mobile riuscì a salvargli la gamba che però non aveva più la forza di un tempo. Doohan non era più in grado d’azionare il freno posteriore con il pedale di destra. Serviva un comando sul manubrio che potesse assolvere alla stessa funzione. E così nacque la pompa freno posteriore azionata dal pollice. Con il passare dei mesi Doohan sviluppò una sensibilità sempre maggiore, arrivando a vincere cinque Mondiali consecutivi della classe 500, dal 1994 al 1998, tutti con i freni Brembo. L’infortunio di Rossi non è equiparabile per gravità a quello di Doohan ma il dottor Pascarella che l’ha operato ad Ancona il 1° settembre si era comunque raccomandato perché rispettasse almeno 30 giorni di riposo. Invece la voglia di Rossi di tornare in moto ha avuto la meglio su tutto e tutti. Anche nel suo caso la forza della gamba destra risultava temporaneamente inferiore al 100 per cento. E così ha utilizzato la leva posizionata sotto il semi-manubrio sinistro per azionare il freno posteriore. La soluzione pompa/pollice non è affatto una novità nella MotoGP di oggi. Questa soluzione è adottata, con diversi gradi di continuità, anche dall’altra Yamaha di Vinales e dalle Ducati di Dovizioso, Lorenzo e Petrucci. Lo stile di utilizzo della pompa pollice Brembo cambia solo leggermente da pilota a pilota, in quanto tutti la utilizzano sia per rallentare la moto in staccata sia per bilanciarla in fase di accelerazione, evitando così il pattinamento in curva. In pratica, la pompa pollice opera come una sorta di traction control: si aziona a centro curva per riuscire a restare vicini al punto di corda, raddrizzando la moto in maniera più rapida e agevolando l’operazione anche nelle curve a destra dove in alcuni casi si rischia il contatto dello stivale destro con l’asfalto. 




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