lunedì 18 settembre 2017

SBK GP Portogallo: Kawasaki Dominio assoluto

La casa di Akashi vince in SSP300 con la Carrasco, in SSP600 con Sofuoglu e in SBK con Rea, e lascia agli avversari solo le briciole.

Sul circuito portoghese i piloti Kawasaki hanno letteralmente dominato tutte le classi mondiali dei campionati dedicati alle derivate di serie. A tre gare (e sei manche) dalla fine, Rea ha vinto sia gara uno che gara due (con buona pace dell’inversione della griglia e degli avversari) mettendo una seria ipoteca sul titolo piloti 2017 (che per il britannico sarebbe il terzo consecutivo).
L’apparente facilità con cui ha guidato in entrambe le manche (in gara due durante lo slalom dei primi giri per sorpassare gli avversari sembrava guidasse una MotoGP tanta era la differenza di velocità rispetto agli altri piloti), la pole position e i distacchi inflitti a tutti gli “altri” ha mostrato la perfetta simbiosi tra Rea e la ZX-10RR. Qualcuno parla di dominio ammazza spettacolo e qualcun altro ipotizza come cura il passaggio del campione inglese in MotoGP per “iniettare” nel mondiale prototipi un pilota che sia anche personaggio e, contemporaneamente, riequilibrare la competizione in Superbike. Di certo c’è che Rea ha sempre apprezzato il campionato delle derivate di serie e di recente ha dichiarato che non passerebbe mai in MotoGP solamente per fare numero. “Sono veramente felice d’aver vinto – ha dichiarato Rea a fine giornata –. In gara uno la nostra moto sembrava che fosse su delle rotaie, ma quando il grip è venuto meno ho dovuto compensare con il mio stile di guida. È stato difficile mantenere la concentrazione, perché quando hai un grosso vantaggio sugli inseguitori è molto facile sbagliare. In gara due nei primi giri ho fatto dei passaggi difficili per prendere la mia posizione e appena sono andato in testa ho impostato il mio ritmo e sono andato via. Domenica avevamo una moto completamente diversa. Avevo molti feedback dalla moto e sono riuscito a correre con il mio ritmo per sette o otto giri. Ho osservato che il divario era rimasto costante, e quando ho visto Chaz fuori e tirato il fiato. Abbiamo avuto la nostra dose di sfortuna a Donington. Il vantaggio in campionato è enorme e possiamo andare a Magny Cours pensando di vincere (il titolo n.d.a.) in Francia. Se avremo un weekend costante potremmo farcela. Prima della gara ho detto a Pere che poiché Kawasaki aveva vinto ogni gara a Portimao c'era molta pressione. Ha risposto che non c'era alcuna pressione perché avevamo lavorato bene, e che sarei dovuto uscire e fare quello che dovevo fare. Sono andato sotto il podio in ogni singola gara a Portimao e devo congratularmi con i piloti Kawasaki. La più impressionante è stata Ana Carrasco. Non ho mai visto un'atmosfera come quella e l’atmosfera al nostro box era come durante una partita di calcio. Tutto il team KRT era sul podio, ed è stato bello da vedere". Più sfortunato Sykes, incorso in un incidente durante l’FP3 che gli ha impedito di correre sia sabato che domenica: “sono uscito per l’FP3 e sentivo bene la moto. Mentre acceleravo all'uscita otto, quando la ruota anteriore è tornata giù, la parte posteriore era molto più veloce. Il pneumatico anteriore ha ritardato un istante per arrivare alla stessa velocità e in quel momento è partito il retrotreno. Poi ha colpito il blocco –fondo corsa - dello sterzo e la parte posteriore ha scalciato. La moto ha avuto la meglio su di me. Guardando l'incidente sono un uomo fortunato". Saltando nella classe 600 Supesport troviamo un altro mattatore (nonché penta iridato) della categoria in sella alla Kawasaki, Kenan Sofuolglu, che a dispetto d’infortuni e problemi d’inizio campionato ha riagguantato la testa della classifica a suon di vittorie. Anche per il turco si tratta di un dominio che si esprime al meglio quando guida la ZX-6R (3 dei 5 titoli sono stati conquistati in sella alla quattro cilindri di Akashi). “Se vinci le gare dopo una lotta, ti piace di più – ha dichiarato Sofuoglu –. Questa è stata una gara molto buona per tutti, perché Lucas Mahias e io stiamo combattendo per il campionato. Penso che sia una buona ultima parte di stagione. Devo ringraziare la mia squadra perché sabato siamo caduti ma siamo tornati per vincere. Perdere la possibilità di segnare punti nelle prime tre gare mi ha fatto affamare, ma anche rilassato e sono in grado di guidare la moto e cercare di vincere le gare. Ho guidato la moto per vincere la gara, non il campionato. Voglio continuare in questo modo e spero che funzionerà e che possiamo vincere il campionato quando arriveremo al Qatar per il round finale". Infine nella Supersport 300 è arrivata la prima affermazione di Ana Carrasco, la giovane spagnola del team ETG Racing. A noi fa piacere apprezzare la vittoria di un pilota (su oltre trenta iscritti al campionato) che ha saputo dosare cattiveria e strategia, sfruttare ora le scie ora l’allungo del proprio motore, gestito le traiettorie in frenata e in accelerazione e sorpassato chi gli stava davanti, offrendo spettacolo come non si vedeva da tempo in questa e in altre categorie dedicate alle derivate di serie. Che poi si tratti della prima affermazione di una donna in una gara di velocità in circuito valida per un titolo mondiale è un dato che aggiunge piacere allo spettacolo della competizione in pista. “Sono molto contenta di questo risultato – ha dichiarato la Carrasco, settima in classifica generale e quinto vincitore diverso dall’inizio della stagione –. Voglio condividerlo con tutto il mio team. Abbiamo lavorato molto duramente e abbiamo fatto passi in avanti in ogni gara. Sono molto contenta e voglio ringraziare tutti loro e anche i miei sponsor, dato che senza di loro non sarebbe stato possibile”.


























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