martedì 5 dicembre 2017

Lo strano caso della Yamaha Tènèrè

Per il secondo anno Yamaha illude i propri fan con il prototipo del Tènèrè. Perché procrastinare la sua messa in produzione?

Nel 2016 Yamaha ha presentato (perfettamente in linea con le richieste del mercato) il concept T7, un mezzo che nelle intenzioni del costruttore giapponese voleva rinverdire i fasti del Tènèrè originale. L’aspetto molto positivo era l’utilizzo di particolari fondamentali (primo fra tutti il motore) derivati da modelli di serie della Yamaha, che faceva presagire un rapido sviluppo dal concept al modello finale per i clienti di tutto il mondo.
Invece, dopo un anno d’attesa, all’ultimo Salone del Ciclo e del motociclo di Milano è stato esposto il prototipo del Tènèrè 700 World Raid che rispetto a quanto visto l’anno precedente appariva come un mezzo quasi di pre serie da utilizzare per sviluppare le specifiche del modello di produzione. Tecnicamente il cuore del prototipo è l’acclamato motore a due cilindri di 689cc montato sulla MT-07. Si tratta di un’unità compatta alleggerito e rivisto in alcuni particolari per l’utilizzo sul Tènèrè (coppa dell’olio bassa, centralizzazione del peso, scarico Akrapovič in stile rally su misura). Stesso discorso per il telaio in acciaio rielaborato e migliorato rispetto al concept per ottimizzare l’uso dual sia su strada che fuoristrada (con una propensione per l’uso nei rally); sella più bassa e stretta, forcellone meno inclinato serbatoio ridisegnato per garantire autonomia ed ergonomia oltre che alla riduzione del peso generale. Sul prototipo i pannelli laterali, il parafango anteriore e la coda posteriore monoblocco sono stati realizzati in fibra di carbonio mentre la mascherina anteriore è stata dotata di un gruppo faro a quattro proiettore ispirato ai modelli preparati per i rally (Dakar in primis). La posizione in sella è stata attentamente studiata per offrire al pilota un facile accesso a tutti i comandi e la possibilità di interagire e consultare senza difficoltà dispositivi di navigazione che su mezzi sviluppati per i rally raid spesso vengono montati molto in alto sopra la strumentazione classica. Le sospensioni pluriregolabili, poi, sono perfettamente in linea con il tipo d’utilizzo cui andrà incontro il Tènèrè e constano di una forcella rovesciata e di un mono posteriore preparato specificamente; stesso discorso per quanto riguarda i cerchi e gli pneumatici di chiara ispirazione rallystica. A questo punto mancherebbero solo due dati fondamentali: disponibilità e prezzo. Ma la realtà è più dura e ben diversa perché Yamaha non ha ancora svelato né l’uno e neppure l’altro, continuando a parlare di prototipo utilizzato per sviluppare il modello definitivo, come fosse una normale evoluzione del concept di due anni fa e quasi a voler sottolineare che ci sarà ancora da attendere. Eppure i competitors hanno già presentato le loro proposte che stanno riscuotendo un grande successo (KTM su tutte). Yamaha ha fatto sapere che alcuni prototipi saranno utilizzati nel 2018 per un long test in giro per il mondo nel quale affronteranno percorsi “avventurosi” con l’obiettivo di accumulare esperienza e feedback per il modello di serie definitivo. In effetti è chiaro che il futuro della categoria sia dei bicilindrici da circa 800cc con ciclistiche e telai semi specialistici, in grado d’assecondare l’utilizzo quotidiano come quello più sportivo, quindi perché attendere oltre? Soprattutto dal momento che si tratta non tanto di un modello qualsiasi ma del Tènèrè!   













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