NE
RESTERA’ SOLTANTO UNO
Chi
tra voi ricorda la Warbird di Corbin? Si tratta di un allestimento dedicato principalmente
a Sportster e FXR composto da puntale esteso, sella e codino racing, cupolino
aerodinamico aderente e prolungato sul serbatoio, fiancatine laterali e pochi altri
elementi sportiveggianti e ispirati al mondo dell’aviazione con un pizzico di
Mad Max post moderno (ma pulito) mixato con linee da record di velocità non
chiassose.
Ebbene con l’introduzione del nuovo (e prestazionale) Sportster XL 1200
CX Roadster sembra che i customizer abbiano riscoperto il piacere della
velocità in sella a un’Harley-Davidson e, conseguentemente, della necessità di
fendere l’aria nel modo più redditizio possibile con l’ausilio di carene più o
meno estese come nel caso della Velvet, preparazione del dealer H-D di Ravenna,
approntata per la terza edizione della Battle of Kings. La formula è quella ben
collaudata del passato: base comune (quest’anno è la Roadster) usata come tela
bianca per creare un capolavoro unico sfruttando accessori presi dal catalogo
genunine parts H-D o realizzati autonomamente per un valore massimo di 6.000
euro; fine dei giochi e spazio alla fantasia. Nel caso in specie si tratta di
una customizzazione che ha coinvolto tutti i componenti della concessionaria e
che prende spunto dal carattere sportivo della Roadster evidenziandolo con un
vestito più agonistico rispetto al nude look di serie. Il centro della
preparazione è la monoscocca con serbatoio integrato realizzata in alluminio
battuto a mano (e replicabile all’occorrenza) che si adatta perfettamente al
telaio senza richiedere modifiche strutturali più o meno radicali come tagli o
saldature; basta “appoggiarla” sopra la moto sfruttando gli ancoraggi originali
e donando alla Roadster una silhouette più filante e sportiva. Numerosi gli
accessori originali Harley-Davidson come il filtro aria Screamin’ Eagle
(accoppiato a un doppio scarico su misura spostato sulla sinistra, disegnato e
realizzato insieme a Giorgio Giannelli della Arrow), i nuovi ammortizzatori
regolabili, il manubrio drag bar, i differenti carter pignone e distribuzione.
E al grido di “meet me halfway” ovvero “incontrarsi a metà strada”, questa
special lancia l’idea di una motocicletta che può cambiare pelle e mascherarsi
ogni giorno in base agli stati d’animo di chi la guiderà. Infine il nome Velvet
(velluto) che vuole essere un richiamo alla “V” dei V-Twin e contemporaneamente
alla rock band Velvet Underground…un mix micidiale!
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