DAVIES
E’ IL VERO ANTI REA
Per
riassumere l’inizio di stagione dei piloti Ducati nel mondiale Superbike basta
citare i distacchi sul traguardo di Davies (secondo in entrambe le manches) sul
vincitore di ambedue le gare Rea: 0.042 al sabato e 0.025 alla domenica. Più
che una volata Chaz si è giocato la vittoria con Rea in entrambe le gare sul
filo del rasoio e nello spazio di un battito di ciglia. Perché se non fosse
ancora chiaro questi due piloti sono certamente i papabili al titolo 2017 dal
momento che hanno l’esperienza, la fame e i mezzi per farlo.
Entrambi si
studiano, si marcano a vista e nonostante motorizzazioni e scelte di pneumatici
differenti sono entrambi li, uno attaccato all’altro. Va da sé che alcune piste
saranno più favorevoli al quattro cilindri giapponese mentre altre saranno più
gradite al carattere del bicilindrico italiano, ma su tutto la parola d’ordine
è vietato sbagliare perché alla fine dei giochi anche il singolo punto farà la
differenza. Eppure nonostante il doppio podio di Davies e i 40 punti in
classifica generale (ovvero -10 dal capolista Rea e secondo assoluto) la trasferta
australiana risulta dolceamara per la Ducati. Dall’altra parte del box,
infatti, il rientrante Melandri ha vissuto un week end altalenante nei
risultati con un ritiro per incrocio di traiettorie in gara 1 e un meritato
terzo posto in gara 2. Ciononostante rispetto all’anno passato Ducati porta a
casa un bottino più corposo e questo deve fare ben sperare per il prosieguo
della stagione. Queste le dichiarazioni di Chaz Davies “Nella gara di sabato
abbiamo fatto un passo avanti sulla lunga distanza, ma la gara in sé è stata un
gioco di attese, come spesso accade qui a Phillip Island. Abbiamo tutti cercato
di gestire le gomme, giocando un po’ al gatto col topo, ed è stato un bello
spettacolo. Ho cercato di non farmi coinvolgere troppo nella battaglia e
semplicemente reagire a quello che succedeva intorno a me. Siamo andati vicini
alla vittoria, ma ci è mancato qualcosa sul dritto. Ero in grado di sorpassare,
ma solo dopo il traguardo, quindi dovremo tentare qualcosa di diverso. Ad ogni
modo, abbiamo adottato una strategia nuova rispetto al passato, più
conservativa, per non regalare punti ai nostri avversari. È la chiave in questa
fase del campionato, perché presto arriveranno tracciati più favorevoli a noi. Gara
2 è stata più difficile da gestire a causa del caldo. Il bicchiere comunque è
mezzo pieno, senza ombra di dubbio. Abbiamo provato a cambiare qualcosa, ma
perdevo un paio di lunghezze qua e là e non era possibile passare Rea in volata
prima del traguardo. In ottica campionato, questo è un risultato molto
positivo. Sarebbe facile sentirsi delusi dopo aver mancato due vittorie per
pochi millesimi, ma storicamente Phillip Island non è mai stata tra le mie
piste favorite e a volte ho perso punti preziosi qui, quindi due secondi posti
rappresentano delle ottime fondamenta sulle quali costruire il resto della stagione”.
E qui le dichiarazioni di Marco Melandri che spiega anche cosa è successo in gara
1 al sabato: “Quella del sabato essendo una gara di gruppo, con un ritmo
piuttosto lento, volevo temporeggiare e risparmiare le gomme per poi tentare la
fuga con Rea e Davies negli ultimi giri. Ho sorpassato Lowes alla prima curva e
sono andato leggermente largo, ma lui ha cambiato direzione in anticipo alla
curva 2, chiudendomi la strada. Ho perso momentaneamente l’anteriore ed ho
dovuto alzare la moto, finendo nella via di fuga. Sapevo che la battaglia di
gruppo avrebbe rappresentato una criticità per me dopo tanto tempo lontano
dalle gare. Oggi però eravamo davvero in tanti, e a volte le gare sono così.
Sono amareggiato, ma anche consapevole del nostro potenziale. Gara 2 è stata davvero
dura. Ero partito bene ma ho perso posizioni nel traffico all’inizio, quindi ho
spinto al massimo per rientrare, consumando sia le gomme che le energie. Quando
sono andato in testa ho cercato di imporre il mio ritmo, ma non è stata la
mossa vincente col senno di poi. A tre giri dalla fine, quando Rea e Davies
hanno dato lo strappo, ero un po’ in crisi con il grip e non ho potuto
attaccare. Avevo comunque bisogno di fare una gara intera per capire dove
migliorare, e il podio è la conferma che stiamo lavorando positivamente con
tutta la squadra”. Anche il Responsabile del progetto Superbike Ernesto
Marinelli ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo gara 1: “Sicuramente è stata
una gara un po’ strana, perché al vertice erano tutti impegnati a gestire le
gomme ed hanno giocato in difesa, compattando il gruppo. In queste condizioni,
il risultato finale è sempre incerto. A livello di risultati, da una parte
siamo contenti perché Chaz si è giocato la vittoria in volata fino all’ultimo
metro, mentre dall’altra abbiamo un po’ di amaro in bocca perché anche Marco
avrebbe potuto fare lo stesso ma un contatto lo ha tolto dai giochi
prematuramente. Entrambi hanno dimostrato di avere un ottimo potenziale”.
Lucida la desxcrizione del week end australiano da parte dell’Amministratore
Delegato di Aruba S.p.A e Team Principal Stefano Cecconi: “Sono state due gare
particolari, entrambe molto tattiche, dove la vittoria si è giocata in volata
sul filo dei millesimi. Sia Chaz che Marco hanno fatto un ottimo lavoro,
confermando che il livello di tutta la squadra è molto alto. Il potenziale
espresso ci lascia soddisfatti, anche se non completamente appagati. La pista
di Buriram in Tailandia non è stata tra le più favorevoli per noi in passato,
ma siamo fiduciosi che rappresenterà una bella occasione per verificare i passi
avanti fatti fin qui”.
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